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まつ Matsu osservare l’attesa: Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi

Sabato 16 novembre 2024, a Brugherio inaugura la mostra まつ Matsu osservare l’attesa, curata da Matteo Galbiati e Raffaella Nobili, con le opere delle artiste giapponesi Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi, patrocinata dal Consolato Generale del Giappone a Milano e dalla Provincia di Monza e della Brianza. Il concetto dell’attesa caratterizza questa esposizione dai connotati estetici intimi ed eterei, in cui il senso di leggerezza pervade la psicologia percettiva dell’esperienza temporale sospesa dell’aspettare, del volgersi, del tendere al futuro, del momento meditativo che anticipa l’azione. Il titolo まつ Matsu esprime un’ambivalenza fonetica. In giapponese la sua pronuncia richiama simultaneamente le parole “attendere” e “pino”, invitando i visitatori a riflettere sulla connessione dell’attesa con fenomeni spirituali e di coscienza. Infatti, nella cultura giapponese il pino è simbolicamente legato alla spiritualità, in quanto gli Dei possono rivelarsi discendendo dai pini in un momento indefinito e imprevedibile che implica una lenta attesa, che predispone a un cambiamento interiore. L’attendere non è un’azione passiva, ma uno stato di apertura e preparazione per l’intervento divino.

“まつ Matsu osservare l’attesa”, artworks by Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi, installation view at Galleria Esposizioni di Palazzo Ghirlanda Silva, Brugherio (Monza Brianza)

Esprime la propria soddisfazione il vicesindaco e assessore alla cultura Mariele Benzi che dichiara: “Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi sono due artiste poliedriche, che hanno in comune l’utilizzo delle arti come strumenti per la ricerca di relazioni. Relazioni fra uomini e donne tanto fisicamente distanti, quanto umanamente vicini; relazioni fra l’essere umano e la realtà circostante. Mi spingerei a parlare perfino di relazioni fra gli uomini e le donne di questo tempo, con gli uomini e le donne di altri tempi”. I curatori della mostra Matteo Galbiati e Raffaella Nobili evidenziano che l’attesa è un’esperienza ubiqua, vale per qualsiasi ambito culturale, antropologico e sociale anche se differentemente determinata secondo le proprie basi interpretative originarie: le culture orientali, soprattutto quella indiana e buddhista, si fondano su una visione ciclica del tempo, opposta alla concezione lineare e progressiva occidentale. In Oriente, infatti, il tempo è intrinsecamente legato ai ritmi della Natura e all’avvicendarsi dei suoi cicli, regolari e dinamici. La ripetitività delle stagioni garantisce una variabilità in una stabilità predicibile.La mostra esplora questa delicata dimensione sensibile, suggerendo che nell’aspettare vi è una sacralità e una connessione con la dimensione spirituale.

From the left: Kaori Miyayama, “Le radici del cielo 36”, 2024, woodcut, thread, organza silk, frame,80 × 60 cm; Kanaco Takahashi, “Nella nebbia #01”, 2024 (detail), pencil and Sumi ink on mixed media, courtesy Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Milano

È in fase di preparazione il volume monografico edito per l’occasione, comprensivo delle opere esposte, dei testi critici di Matteo Galbiati e Raffaella Nobili, tradotti anche in giapponese e in inglese. Tutte le informazioni dettagliate e i gli appuntamenti futuri sono reperibili sul sito istituzionale del Comune di Brugherio.

Info:

Kaori Miyayama e Kanaco Takahashi. まつ Matsu osservare l’attesa
16/11 – 22/12/2024
Galleria Esposizioni di Palazzo Ghirlanda Silva
via Italia, 27 – Brugherio (Monza Brianza)
www.comune.brugherio.mb.it


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  1. paola busca

    21 Novembre

    Amo le due espressioni visuali, una più astratta e l’altra figurativa. L’ armonia grafica della prima, l’emozione ricca di sentimento la seconda.

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