Paratissima 2020 si svilupperà lungo un arco di due mesi, dal 23 ottobre all’8 dicembre, a Torino. In questo modo, a tutti gli effetti, Paratissima passa dall’essere una semplice fiera indipendente, realizzata da un team di giovanissimi curatori, a un evento d’arte in divenire.
Di questo progetto ne parliamo con Francesca Canfora, direttrice artistica di Paratissima.
Dal 2005, anno della prima edizione, Paratissima è cresciuta o, meglio, si è trasformata, diventando un appuntamento d’eccellenza all’interno del programma dell’Art Week torinese. Cos’è rimasto di quella prima edizione oggi?
Sicuramente l’entusiasmo e la voglia di divertirsi, cercando però di anno in anno di migliorare sempre, sia nei contenuti e sia nell’organizzazione. La passione è rimasta intonsa, ma si è aggiunta nel tempo una progressiva e crescente professionalità.
Dopo anni di nomadismo, sembra che infine Paratissima abbia trovato casa nella suggestiva Ex Accademia Artiglieria: è davvero così? Come cambia o cambierà Paratissima d’ora in poi?
Abbiamo una casa, una sede meravigliosa che è insieme sede operativa ed espositiva. CDP, Cassa Depositi e Prestiti, ci ospiterà nell’ex Accademia Artiglieria sino a fine 2021. Ecco che è nata l’ARTiglieria, un luogo in cui poter realizzare finalmente una programmazione culturale. Paratissima in realtà si è già trasformata quest’anno in modo significativo, riducendo le sue dimensioni e aumentandone l’estensione temporale, diventando una sommatoria di quattro eventi, diversi e più lunghi. Alla fine di questa esperienza cercheremo una sede in cui poter attivare una programmazione di contenuti in modo continuativo, per creare un vero e proprio centro d’arte contemporanea, volto alla produzione costante di iniziative ed eventi, non solo espositivi.
La promozione degli artisti emergenti è qualcosa di cui molte organizzazioni si vantano, spesso solo a parole. In che modo il brand Paratissima, e più in generale PRS Impresa Sociale, supportano concretamente i nuovi talenti?
Paratissima e tutte le altre iniziative di cui è promotrice PRS – impresa sociale che gestisce l’evento – sono un supporto concreto in quanto aiutano i giovani artisti emergenti a esporre e vendere le proprie opere. Paratissima è un evento assimilabile a una fiera perché gli artisti che vi prendono parte hanno la possibilità concreta di vendere le proprie opere, cosa che accade sovente. D’altra parte è anche un luogo dove è possibile farsi conoscere da galleristi o curatori, professionisti del settore. O, ancora, vincere dei premi, che possono essere di acquisizione o altre opportunità espositive. Altre iniziative che realizziamo durante l’anno sono parecchi concorsi a partecipazione gratuita in collaborazione con altri soggetti. Anche attraverso queste opportunità i talenti emergenti hanno modo di farsi conoscere, di esporre e, perché no, vincere dei premi.
Da Direttore Artistico, che cosa non dovrebbe mai mancare in un evento d’arte?
Non deve mai mancare la novità, come la continuità. Bisogna cercare sempre di alzare la qualità e non può mancare un qualcosa che inevitabilmente rimanga impresso al pubblico. L’effetto “wow” è d’obbligo, ma lavorando con l’arte contemporanea, fonte di costante stupore, non è poi così difficile da ottenere!
Quale consiglio ti sentiresti di dare ai giovani artisti indipendenti di oggi e di domani?
Essere sempre in movimento e agli inizi cercare di fare più esperienza possibile: bisogna esporre nei più disparati contesti e in tutte le occasioni possibili, per avere modo di confrontarsi con il pubblico e capire cosa significa esporre in una mostra. Partecipare anche ai concorsi è fondamentale. Non da ultimo cercare di essere professionali, sempre. Portfolio, CV, sito, profili social… Sono elementi essenziali del fare arte come di qualsiasi altro lavoro. Bisogna attrezzarsi da subito, informandosi e senza dubbio faticando, per riuscire a presentarsi in modo professionale, ai collezionisti, ai galleristi e ai curatori. Due doti che non devono mai mancare: puntualità nelle consegne e precisione.
Se tu potessi rivivere un’edizione di Paratissima, quale sarebbe e perché?
Penso l’edizione del 2010, anno in cui Paratissima era ancora in modalità diffusa nel quartiere di San Salvario. Quell’anno ho avuto modo di curare un progetto che mi ha dato la possibilità di conoscere importanti artisti, come Marco Gastini, Giorgio Griffa, Luigi Mainolfi o Michelangelo Pistoletto, solo per citarne alcuni. Tutti dovevano esporre in una mostra molto particolare, in cui gli artisti avevano a disposizione dei frigoriferi, da riempire di arte, di cibo o di cibo interpretato in chiave artistica. La cosa più divertente e memorabile accadde con Giorgio Griffa: ricordo che passai a prenderlo in macchina a casa e lo accompagnai a Porta Palazzo a fare la spesa. Abbiamo girato per banchi e bancarelle alla ricerca di tutti i tipi possibili di spezie e il suo frigorifero diventò un caleidoscopio di colori e odori! È un ricordo che conservo con grande piacere. Oppure lo spinosissimo Nunzio che mi sottopose a un vero e proprio interrogatorio per convincerlo a esporre in questo progetto. Non mi ricordo assolutamente cosa gli dissi ma, contrariamente a questo inizio, a dir poco drammatico, decise di partecipare e alla fine riempì completamente il suo frigorifero di carciofi, di cui era un grande appassionato. Per me è stato inevitabile scorgervi un riuscitissimo autoritratto…!
Qualche anticipazione sull’imminente edizione, la sedicesima…
Qualche anticipazione? Tra i vari progetti speciali ve ne sarà uno a cura di Luca Beatrice, che presenterà una personale dell’artista Lorenzo Puglisi. Altra grande novità, parte dell’evento ma anche della location è il Blooming Playground: un campo da basket realizzato nella corte interna dallo street artist Tellas. La nuova sezione Think Big offrirà invece al pubblico delle esperienze immersive, in cui gli artisti creeranno delle vere e proprie ambientazioni, delle opere d’arte a 360° in cui poter entrare. E poi tante mostre e progetti curati, di arti visive oppure in modo specifico dedicati alla fotografia. In corrispondenza dell’Art week si concentrerà invece la presenza delle gallerie d’arte, con una selezione sempre focalizzata sulla giovane arte contemporanea. Che dire altro se non di venire a vedere?
Laura Tota
Info:
Francesca Canfora, direttore artistico di Paratissima, fotografata da Vincenzo Parlati, davanti Brama Renaissance di Robert Gligorov, courtesy Tomaso Renoldi Bracco
Vista della sezione Ph.ocus, dedicata alla fotografia contemporanea, Paratissima 2019, © Vincenzo Parlati
Vista dell’ex Rotonda, Paratissima 2019, © Vincenzo Parlati
Lo spazio dell’ex Tribunale, Paratissima 2019, © Vincenzo Parlati
Paratissima 2019, vista d’insieme degli stand espositori, © Vincenzo Parlati
Paratissima 2019, coda di persone in attesa di poter accedere alla manifestazione, © Vincenzo Parlati
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