Quando, come e perché è nato il CRAC Puglia di Taranto?
Il CRAC Puglia – Centro di Ricerca Arte contemporanea è un museo del progetto che nasce da un’esperienza maturata in oltre trent’anni dalla Fondazione Rocco Spani onlus di Taranto con la collaborazione di operatori sociali, intellettuali, scrittori, musicisti, artisti. L’arte in tutti i suoi linguaggi apre a una prospettiva più ampia, porta bellezza in luoghi di emarginazione e di sofferenza, fornisce strumenti di riscatto personale e collettivo. Ci aiuta a immaginare un futuro migliore, senza conflitti e guerre. Un futuro diverso da offrire alle nuove generazioni. In questo modo la cultura diviene un valore da promuovere e rafforzare, come un trait d’union tra identità differenti.
Perché proprio a Taranto? E come si è resa disponibile questa bellissima struttura dell’ex Convento dei Padri Olivetani?
Taranto ha una storia millenaria. Ha dato i natali al filosofo Archita ed ha ospitato Pitagora. Il territorio fu apprezzato da Orazio e Virgilio e dalle tante dominazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli: Svevi, Angioini, Arabi e Aragonesi. Taranto parla di cultura mediterranea, legata da tantissime stratificazioni, sino a raggiungere eventi del passato secolo, come le edizioni del Premio Taranto, il contributo del mondo dell’arte e della cultura – da Quasimodo a Ungaretti – sino a raggiungere gli affermati artisti e intellettuali tarantini: Raffaele Carrieri, Guido Le Noci, Giacinto Spagnoletti, Franco Sossi, Nicola Carrino, Giuseppe Spagnulo, Iole De Sanna, Luigi Paolo Finizio, Michele Pierri. Gli spazi del CRAC Puglia non potevano essere ubicati in sede migliore: sull’isola della città vecchia a pochi passi da Palazzo Pantaleo (sede del Museo Etnografico), dal MUDI (Museo d’arte Diocesano) e dal Castello Aragonese. La struttura dell’ex-convento, di proprietà privata, è nella disponibilità del CRAC, grazie all’impegno sociale e culturale che la Fondazione svolge, da anni, nel centro storico di Taranto, occupandosi di educazione e cultura a favore di minori a rischio di devianza.
Tu sei uno dei fondatori del CRAC, quale ruolo ricopri?
Sì, sono uno dei fondatori e ricopro il ruolo di presidente del comitato scientifico.
Ci sono finanziamenti privati o pubblici che sostengono l’attività del CRAC?
L’attività del CRAC Puglia è sostenuta da un gruppo di intellettuali e di sponsor privati. Il pubblico risponde in maniera positiva e con sostegno morale. In futuro ci auguriamo di essere sostenuti anche dagli enti pubblici.
C’è una linea operativa perseguita dal CRAC?
Un obiettivo perseguito dal CRAC è quello di estendere l’aspetto socio-pedagogico delle attività laboratoriali con progetti di ricerca artistica che vanno a coinvolgere l’intero territorio. Taranto ha un’urgenza collettiva che è storica, culturale, sociale e ambientale, quindi i nostri progetti vanno in direzione di questi temi che sono al centro del territorio. Sin dal 2014 con l’ideazione del progetto “PIANO EFFE”, ovvero di una collezione permanente di disegni e studi preparatori (un impegno che guarda soprattutto all’idea progettuale e non all’opera finale), si è passati alla concreta realizzazione di eventi, mostre, rassegne di rilievo storico e sperimentazione di nuovi linguaggi artistici.
Nella prima fase abbiamo acquisito i progetti di ventisei artisti, tra i quali, ricordiamo i nomi di Getulio Alviani, Nicola Carrino, Claudio Costa, Piero Gilardi, Luigi Mainolfi , Bruno Munari, Pino Pascali, Giuseppe Spagnulo, Joseph Beuys. Nella seconda fase si sono avviate, dal 2015 a oggi, una serie di importanti appuntamenti. Ne ricordiamo alcuni: “Giuseppe Spagnulo / Ritorno a Taranto” (a cura di Aldo Iori con testi di Bruno Corà e foto d’autore di Danilo De Mitri); “Lungo il Parco del Bidente/ Progetti e installazione nel Parco Sculture di Santa Sofia” (a cura di Renato Barilli, con progetti e studi preparatori di Eliseo Mattiacci, Hidetoshi Nagasawa, Anne e Patrick Poirier, Mauro Staccioli, ecc.); “Tracce su carta. Aspetti del disegno Italiano contemporaneo, 1948-2000” (a cura di Massimo Bignardi, con opere di ventisei artisti tra i quali: Carla Accardi, Sandro Chia, Stefano Di Stasio, Mauro Reggiani, Atanasio Soldati, Giuseppe Uncini, Grazia Varisco, Gilberto Zorio, Mimmo Paladino, Alberto Garutti, ecc.); “Giulio De Mitri /Theorema” (a cura di Clara Gelao e Antonella Marino); “Diaspora del mito. La sponda ionica”(a cura di Massimo Bignardi e con la collaborazione dell’Università di Siena e del Museo Arcos di Benevento). Tra i numerosi TalkinCrac ricordiamo: “Alda Merini /Furiosa cresce la notte”, “Anna D’Elia /Fotografia come terapia. Attraverso le immagini di Ghirri”; “Il Premio Taranto, 1949-1952”; “I luoghi della bellezza. Puglia 2019”; “Luigi Paolo Finizio /Astrattismo e dadaismo. Poetiche dell’antilirico”.
Quali sono i progetti per fine 2019 e inizio 2020?
Il comitato scientifico del CRAC Puglia, in linea e in continuità con i principi fondanti, porta avanti mostre e incontri d’esperienza sul tema del progetto d’artista: uno spazio mentale che cattura quell’attimo tra l’idea e la sua messa in opera, come ha affermato più volte, il nostro giovane direttore artistico Roberto Lacarbonara. Il 14 settembre inaugurerà la mostra “Carlo Bernardini, Giulio De Mitri, Paolo Scirpa, Massimo Uberti /Gli artisti della luce tra segno, progetto e opera”, a cura di Sara Liuzzi; l’8 novembre ci sarà “La strega rossa: disegni e illustrazioni di giovani creativi italiani e stranieri”; il 14 dicembre “Proposta per una collezione, opere ceramiche” a cura di Roberto Peccolo. Nel gennaio 2020 l’appuntamento sarà con “PIANO EFFE 2 / Nuove acquisizioni per la Collezione permanente del CRAC”.
Vista della mostra Diaspora del mito. La sponda ionica. Da sx a dx si intravedono le opere di: Giulio De Mitri, Il segreto degli Dei, 2009, tecno-light-box, cm 150 x 150 x 12; Herman Albert, Frau am Meer, 2000, olio magro su tela, cm 210 x 180, coll. Mino Sorvillo; Omar Galliani, Figura, 1998, disegno e grafite su tavola, cm 200 x 200, coll. Mino Sorvillo. Foto Giorgio Ciardo, courtesy CRAC Puglia
Giulio De Mitri, Il segreto degli Dei, 2009, tecno-light-box. Foto Giorgio Ciardo, courtesy CRAC Puglia
Nicola Carrino, Colonne del tempio dorico (progetto per piazza Castello a Taranto), 1984, pennarello nero e metallizzato su carta Fabriano. Foto Giorgio Ciardo, courtesy CRAC Puglia
È direttore editoriale di Juliet art magazine.
NO COMMENT