Innobiliare Sud Ovest. Visioni Insostenibili è il percorso espositivo di Giovanni Scotti, a cura di Lara Gaeta, in mostra a Milano fino al 21 dicembre 2023, presso Studio Lombard DCA / BBS-Lombard Milano in Viale Premuda, in collaborazione con R&P Contemporary Art e con il supporto di MLab Group.
Attraverso lo sguardo dell’artista partenopeo viene presentata una nuova prospettiva del capoluogo campano: protagonista è il quartiere di Bagnoli, che Scotti definisce “la capitale universale della dequalificazione”. Da questa asserzione ha preso vita il progetto Innobiliare Sud Ovest, dall’acronimo ISO, agenzia “innobiliare”, che con una sede temporanea a Milano, mette in vendita, cercando di renderli nuovamente appetibili e attraenti, dei beni immobili: l’ex base NATO, centro di difesa radar-missilistica della Guerra Fredda attivo fino al 2008, l’ex acciaieria Italsider, polo siderurgico tra i più importanti d’Europa fino al 1990 e il Parco dello Sport, bene pubblico realizzato di recente, ma mai inaugurato e al momento sotto sequestro giudiziario, i quali non rivestono più un ruolo di centralità nell’ambito del territorio, ma sono divenuti simbolo di decadenza e di abbandono. Come riportato nel testo critico di Lara Gaeta, dal titolo Dialettica dell’Apparizione: “L’artista raffigura Bagnoli come un paesaggio di frontiera, dove urbano, periurbano e natura si mescolano. È una terra di mezzo fondata sui dualismi: l’abitato e l’inabitato, la ricchezza e il senso di precarietà, la speculazione edilizia e lo sviluppo turistico, il passato industriale florido e il presente illusorio e incerto”.
Visioni insostenibili, dunque, quelle che propone l’artista allo spettatore, il quale osservando le opere si imbatte in scenari apparentemente irreali, ma reali, realmente esistenti, realmente esistiti, che tuttavia vengono ritratti in modo tale da evidenziare i dettagli, seppur nella contrapposizione tra architettura e natura, monumentalità e silenzio, al fine di denunciare lo stato di degrado e di abbandono con un approccio ironico, ma allo stesso tempo critico. L’ironia è espressa anche nei titoli di alcune opere contenenti le descrizioni degli annunci “innobiliari”: partendo dalle analogie stilistiche delle “Real Estate Opportunities” (1970) del fotografo americano Edward Ruscha, in Scotti le opere diventano delle UN-Real Estate Opportunities, dando voce a beni immobili che hanno smesso di rivestire un ruolo identificativo nell’ambito del territorio. La presenza degli annunci creati dall’artista rappresenta un’ulteriore peculiarità delle opere: è “un’operazione artistica di carattere concettuale che coniuga fotografia con scrittura”, come indicato da Lara Gaeta nel testo critico che continua approfondendo il significato della quotazione indicata nell’annuncio da parte dell’agenzia immobiliare: “Così un Bunker attrezzato, abitabile; una War room ammobiliata; o degli Spazi industriali modello Ruhr vengono offerti al pubblico a euro 0,00. È un vero affare (da non perdere!), se si pensa alle dinamiche del mercato immobiliare. Se si osserva con sguardo più attento, invece, si capisce che l’agenzia mette in mano ai cittadini il diritto di riappropriarsi della città”.
I landmark presenti nei lavori di Scotti caratterizzano il paesaggio non solo da un punto di vista architettonico, ma anche naturalistico, riproducendo peculiarità del territorio rappresentato. Ulteriore elemento caratterizzante le opere, l’apparente assenza dell’essere umano, che è tuttavia presente, seppur impercettibile, silenzioso spettatore della condizione in cui versa il quartiere di Bagnoli. Nel testo critico, Lara Gaeta afferma: “Nell’opera ISO l’investimento che nobilita l’uomo 001, per esempio, viene raffigurato un paesaggio urbano ricco di particolari. Tra gli edifici residenziali dai profili nitidi e le scie delle auto che sfrecciano sulla strada, vi è un dettaglio difficile da cogliere: un uomo solitario che porta una mano sulla fronte per ripararsi dal sole e osservare l’orizzonte. Si ferma giusto il tempo necessario per essere impresso sulla pellicola fotografica. Viene spontaneo chiedersi cosa stia osservando. Questo gesto banale e semplice, riportato nel contesto di Bagnoli diventa assoluto: l’essere umano c’è dunque, esiste, anche in questo ambiente in cui sembra prevalere il senso di degrado. L’essere umano ha anzi un ruolo determinate: è testimone del paesaggio che cambia. La fotografia di Scotti, nelle opere e negli annunci, si trasforma in traccia di ciò che è invisibile a occhio nudo, come accade con la scritta “Napoli” nell’opera Nuova Luce GS 011, che diventa improvvisamente leggibile sulla parete esterna di uno degli uffici tecnici dell’ex acciaieria Italsider”.
L’arte, dunque, diventa stimolo per riflettere, mezzo per osservare e comunicare, punto di partenza per il cambiamento e a tal fine, il progetto proseguirà anche in altre zone d’Italia, caratterizzate dalle stesse criticità evidenziate per il territorio napoletano. A corredo della mostra il catalogo Innobiliare Sud Ovest – Speciale Bagnoli, edito da Felici Editore e realizzato grazie al sostegno di Alfieri Group. Le fotografie dell’artista corredano, inoltre, il numero 12 della rivista ÆS Arts+Economics, pubblicazione presentata in occasione dell’inaugurazione, gratuita e promossa dallo studio BBS-Lombard, che approfondisce il tema della sostenibilità economica delle organizzazioni culturali attraverso il contributo di esperti in tali ambiti.
Info:
Giovanni Scotti. Innobiliare Sud Ovest. Visioni Insostenibili
a cura di Lara Gaeta
5/10/2023 – 21/12/2023
Studio Lombard DCA / BBS-Lombard Milano
Viale Premuda 46, 20129 Milano
Di formazione scientifica, ma con grande passione per l’arte, che ama raccontare, ammirandone tutte le sue espressioni.
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