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A Napoli “Il Sindaco del Rione Sanità”...

A Napoli “Il Sindaco del Rione Sanità” diventa una graphic novel

La saggezza napoletana prescrive, a volte, una necessaria sospensione del giudizio sulle vicende umane. Il conflitto tra giustizia e moralità non si risolve già definitivamente ma si confonde nel sapiente alternarsi di tempo tragico e tempo comico. Così accade nel capolavoro teatrale di Eduardo de Filippo, Il Sindaco del Rione Sanità: l’ambivalenza del “Sindaco” Don Antonio Barracano e, di riflesso, del “Professore”, il Dottor Fabio Della Ragione, veniva così spiegato dall’autore: “È una commedia simbolica, non realistica. Parte da un personaggio vivo e vero, che affonda le proprie radici nella realtà, ma poi si sgancia da essa, si divinizza, si sublimizza. Per dare una precisa indicazione alla giustizia”.

E perché oggi come allora il fare arte non vuole perdere la complessità di certi insegnamenti, la Fondazione Eduardo De Filippo, e il suo presidente Tommaso De Filippo, presentano nella splendida cornice di Palazzo Scarpetta a Napoli da sabato 26 settembre a venerdì 4 dicembre 2020, la mostra Il Sindaco del Rione Sanità, progetto espositivo inedito che riunisce i lavori frutto della collaborazione tra gli artisti Marco Pio Mucci e Matteo Pomati, su cui poi interviene Piero Golia. L’opera teatrale viene rielaborata in forma di graphic novel in cui le autorialità quasi si confondono per comporre un ritratto delle cose insieme forte e delicato.

Ecco una conversazione con gli artisti.

Il vostro riadattamento de Il Sindaco del Rione Sanità in un certo senso vuole confondere le autorialità. Oltre a chiedervi come è nato il progetto, vi andrebbe di sottolineare le vostre specificità e il modo, personale, in cui vi siete immersi nei rispettivi personaggi?
L’interesse e l’approccio per noi è stato molto diverso e sottende parecchie storie personali: per Matteo è stato un approccio fortuito e inatteso, relativamente recente, mentre per Marco qualcosa di più antico e radicato. Diciamo che “interpretiamo” (nostra decisione e tratto distintivo nella resa in graphic novel della commedia teatrale), rispettivamente, il Dottore Fabio Della Ragione e il Sindaco Antonio Barracano, e la scelta dei ruoli è partita inizialmente dalla curiosità di Marco di calarsi nei panni del Sindaco, a cui è seguita quella di Matteo come Dottore (o, a volte, chiamato anche Professore). Due figure con visioni divergenti su molti temi, ma entrambe ugualmente tese nello sforzo di portare a compimento un comune fine. È una vera impresa stare a riconoscere perché uno si è calato in un ruolo e l’altro nell’altro, avrebbe avuto anche senso provare l’opposto… Si tratta di personaggi molto complessi, pieni di ripensamenti e motivazioni profonde, mai completamente disponibili modo diretto… Diciamo però che, per toglierci dall’impiccio, abbiamo scelto i ruoli secondo le fisicità e le provenienze.

Alcuni critici spesso sottolinearono l’aspetto napoletano della commedia, facendo riferimento alla doppia anima della città. Qual è il vostro rapporto con Napoli e con l’eredità di De Filippo?
Marco segue Eduardo da sempre. Da piccolo guardava tutte le sue commedie e sognava i personaggi, da Vincenzo De Pretore a Tommaso d’Amalfi. Matteo, milanese di nascita, invece è affascinato dalla stratificazione tanto della cultura che dell’immagine che riporta di sé stessa la città di Napoli, che ha avuto modo di conoscere pian piano sempre di più, commedie eduardiane comprese. Noi ci avviciniamo ad Eduardo in nuovi modi: il suo sforzo di porsi all’interno dei contesti creati dalle sue commedie in una posizione di “testimone”, e lo consideriamo una persona che ha dedicato il suo tempo su questa terra al teatro e all’arte, divertendosi a progettare spettacoli en plein air.

La commedia ha al suo centro l’eterno dibattito relativo al concetto di giustizia: libertà individuale – legge del diritto. L’arte per voi è un valido strumento di risoluzione in questo senso?
Per noi l’Arte è uno stato sovra-umano, quindi se a livello teorico si potesse vivere al suo interno in maniera continuativa, allora sì, sarebbe una risoluzione -tecnicamente un movimento di velocissima risalita- definitivo. Ma l’arte mondanamente intesa è invece solo un pallido riflesso di quello per cui realmente la vorremmo intendere, quindi sempre anch’essa presa da continuo dibattito e imperfezione, come tutte le vicende umane.

State già lavorando a progetti futuri?
Con SGOMENTO abbiamo sempre progetti in mente e in fase di sviluppo e concretizzazione: questa mostra alla Fondazione De Filippo, già essa stessa sarà destinata a continuare il suo sviluppo in un progetto e un oggetto editoriale (graphic novel completa in forma di libro). Ma poi ci sono anche progetti curatoriali (ndr Sgomento Zurigo, iniziativa curatoriale che si svolge appunto nella città di Zurigo, in collaborazione con Francesco Tenaglia in qualità di direttore artistico) e una nuova avventura tutta dedicata al focus sulle edizioni limitate di libri d’artista a partire da ottobre 2020.

Info:

Il Sindaco del Rione Sanità
Palazzo Scarpetta
via Vittoria Colonna 4, Napoli
a cura di Francesco Tenaglia
26 settembre – 04 dicembre 2020

Il Sindaco del Rione Sanità, Marco Pio Mucci per Eduardo de Filippo, 2020

Matteo Pomati, Il Sindaco del Rione Sanità, 2020

Matteo Pomati, immagine del Sindaco, 2020


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