A Torino PARATISSIMA VENTI

Il mercato, in termini economici, è il luogo di incontro della domanda e dell’offerta. È ovvio che questo luogo di incontro e di contrattazione (per l’arte contemporanea) vada cercato in una grande città e non di certo nelle sperdute steppe della Mongolia. Tuttavia, le città catalizzatrici, disseminate sulla faccia della terra, oggi sono tante e ciò ha fatto cadere quell’unica luce magnetica che fu la Parigi di fine Ottocento o, perlomeno, l’ha ricondotta a essere un polo come tanti altri.

Enrico T. De Paris, “ROBh.o.t”, 2020, tecnica mista su carta di cotone, cad. formato A3, 564 cm di lunghezza. Installazione realizzata per Paratissima, stand Juliet. Ph courtesy dell’Autore

In questo senso, Torino è un fulcro di attrazione, dato che accoglie tutta una serie di appuntamenti di altissimo profilo che coinvolgono realtà come Artissima, FlashBack, The Others, Paratissima, Fondazione Merz, Collezione Sandretta Re Rebaudengo, Camera – Centro Italiano per la Fotografia, gallerie come Franco Noero e spazi indipendenti come Mucho Mas! Il tutto si concentra in un frenetico evolversi di eventi che si sviluppano nell’arco di pochi giorni, a cavallo tra ottobre e novembre. In particolare, Paratissima è un brand ibrido e multiforme: è non solo contenitore di mostre, ma anche cassa di risonanza per autori emergenti. Inoltre, l’edizione 2024 di Paratissima (in corso dal 31 ottobre al 3 novembre 2024, nelle Palazzine di corso Mortara 24, “Uffici | SNOS”) ospita una serie di mostre firmate da giovani critici.

Elisabetta Bacci, “Untitled” (dal ciclo ‘Tebah’), 2014, acrilico su tela sovrapposta a graffiti realizzati nella città di Murska Sobota. Ph Dominik Fras, courtesy Galerjia Murska Sobota

La prima è “LIQUIDA WINTER EDITION” a cura di Laura Tota. Questa sezione è dedicata alla fotografia contemporanea. Poi abbiamo “IMAGO MUNDI” curata da Carla Gerbino. Il tema conduttore è quello dell’immaginario che trasforma la realtà in un accumulo di simboli e di mondi interiori: un fantastico trascendentale al quale non è possibile rinunciare. Il terzo progetto, che s’intitola “COME LA PELLE CHE MI NASCONDE”, viene curato da Mario Bronzino. L’assunto è che da tempi immemorabili l’arte si proponga come tentativo d’accesso alle dimensioni più invisibili della vita, dove risiedono significativi concetti riguardanti l’essere umano. Proprio come un caveau, l’opera d’arte nasconde il suo contenuto e al contempo ne testimonia la presenza oltre la propria semplice superficie. Il quarto progetto, coordinato da Roberta Bani e Alice Salvatico, s’intitola “UNPREDICTABLE”. Qui l’inaspettato diviene quel momento sorprendente che spesso ha il potere di trasformare la nostra esistenza. Questo progetto diventa così non solo una sfida, ma anche un’opportunità: quella di abbracciare l’incertezza per di fare nostro ogni singolo aspetto di questa nuova realtà.

Giovanni Pulze, “Torino Angel”, 2019, acrilico su tela, cm 150 x 170. Ph courtesy Workline srl, Monfalcone

Inoltre, Paratissima VENTI accoglie la XI edizione di “NICE & FAIR / Contemporary Visions”, sezione dedicata alle nuove proposte, dove a mettersi alla prova sono giovani artisti e giovani curatori. In totale sei differenti mostre firmate da quindici curatori che hanno selezionato gli artisti partecipanti. Queste le mostre: “I’m Blue” a cura di Sofia Castagnoli, Irene Marchioro e Gaia Spagna; “Materia Madre” a cura di Margherita Caselli e Paola De Pasquale; “Tune In” a cura di Giorgio Chiandussi, Sofia Medeot, Martina Todero; “Show don’t tell” a cura di Daniele Manzionna, Elena Sillitti; “Sogno dunque sono” a cura di Sara Lo Coco, Ludovica Tata, Ambra Vitali; “Send me your location” a cura di Noemi De Simone, Chiara Lorenzetti.

Tobia Ravà, “Foresta arcobaleno”, 2022, raso, 100 x 120 cm. Ph courtesy Galleria d’Arte l’Occhio, Venezia

Si segnalano, infine, alcuni tra i venti progetti speciali di Paratissima. In prima linea quello di Alessandro Scali, curato da Catherine Gipton, AI-powered Art Curator, dal titolo “Visioni kafkiane. Immagini dell’irreale”; poi Amedeo Abello con il progetto “Non ti curar di me”, firmato da Martina Ghignatti, Francesca Calzà e Greta De Marchi; Pamela Ferri con il progetto “De Sideris” a cura di Rosanna Accordino con la Galleria L2ARTE. Tra le sezioni di Paratissima, viene dato spazio anche alle gallerie d’arte contemporanea che presentano artisti delle loro scuderie. Le gallerie che in questa ventesima edizione daranno vita a G@P – Galleries at Paratissima sono: CSA FARM GALLERY; GALLERIA ARTEQUADRI; GALLERIA T-AFFORDABLE.

Olga Zuno, “Metamorfosis”, 2024, tecnica mista su tela, 90 x 120 x 3,94 cm. Ph courtesy l’Autrice

La rivista JULIET partecipa a questo vulcano di iniziative con uno stand dove saranno distribuite non solo copie della rivista, ma anche cataloghi e il calendario 2025 realizzato con la collaborazione di Sinegraf. Alle pareti, sotto il tema conduttore di “Paesaggi”, troveremo le opere di Elisabetta Bacci, Nino Barone, Enrico T. De Paris, Giovanni Pulze, Tobia Ravà. Ma la parola “Paesaggi” non va presa alla lettera, nel senso che non si sta a parlare di vedutismo settecentesco, né di una sorta di neoimpressionismo, quanto di valori intimi e nascosti, alchemici e neuronali. In particolare, per aiutare la comprensione delle problematiche individuali, si riportano le parole con le quali Enrico T. De Paris spiega la sua installazione “ROBh.o.t.”, realizzata su una parete di sei metri: “Una sensibilità rara verso i fatti della vita… Un sistema fisiologico dove gli elementi non definiscono. Collegare così un pezzo con un altro, ecco il miracolo… non si è più smarriti ma parte integrante di una storia ricca di intuizioni e combinazioni”.

Alvise Pi, “Senza titolo”, 2024, acrilico su tela, 60 x 50 cm. Ph courtesy l’Autore)

E in qualche modo, per via traversa, si ritorna non solo a Kant e a Bergson, ma anche a Jung e a quel processo di intervento dell’inconscio con cui la mente riesce a percepire i modelli della realtà nascosti dietro i fatti. E ciò vale sì per De Paris, ma anche per i segreti nascosti nella “Tebah” di Elisabetta Bacci o per i flussi neuronali di Nino Barone, e per l’Angelo silente di Giovanni Pulze o per le immagini numerologiche e cabalistiche di Tobia Ravà. In conclusione, possiamo affermare che il menu di Paratissima sarà molto ricco e non mancheranno delle gradite sorprese.

Bruno Sain

Info:

Paratissima
31/10/2024 – 3/11/2024
vernissage 30 ottobre mattina (solo su invito)
Palazzine di Corso Mortara 24, Torino
Uffici | SNOS
www.paratissima.it


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