Jacopo Mazzonelli studia e porta in scena una concatenazione di stimoli sensoriali, con opere recenti e realizzate appositamente per la galleria di Dario Bonetta, A+B Gallery di Brescia. La mostra “Soundproof” è corredata da un testo critico di Jessica Bianchera e si suddivide tra i due ambienti in modo tale da scindere le modalità percettive delle onde sonore idealmente emanate dalle opere esposte. Il progetto trae origine dall’analisi del gesto musicale percepito come principio fondante volto alla creazione di un linguaggio inedito e fuori dal tempo.
Accolgono il visitatore lavori dal forte coinvolgimento empatico, appartenenti a un nuovo ciclo interamente dedicato ai solidi platonici; il velluto da sipario, elemento distintivo impiegato al fine di creare un immersivo e pittorico dialogo con il caratterizzante fregio della galleria, funge da principio armonico e connettivo capace di riunire e far emergere la forte analogia tra il ricercato rigore geometrico e l’immaterialità sonora catturata e assorbita dal tessuto stesso. I quattro elementi fondamentali, fuoco, aria, terra e acqua, associati rispettivamente, secondo Platone, al tetraedro, ottaedro, cubo e icosaedro, stabiliscono l’intera cosmologia del mondo indagando l’aspetto strutturale del suono e la sua primordiale origine. Con “Element Books”, titolo del ciclo di opere site-specific, Mazzonelli ripercorre la sua intera ricerca artistica basata sul bilanciamento ed equilibrio di mezzi espressivi dal distinto e profondo potenziale narrativo.
Ciò che contraddistingue il corpus di opere di Mazzonelli emerge maggiormente nella seconda stanza, luogo destinato ad accogliere quello che si potrebbe definire il cuore pulsante della sua pratica: lavori in grado di raccontare, in maniera silente e immutabile, il principio armonico sonoro. Qui, due opere in cemento, “Volume” e “Polium”, materiale amplificatore utilizzato con il fine di creare una contrapposizione metaforica con le opere precedenti, catalizzano l’attenzione del visitatore instaurando, con quest’ultimo, un diretto dialogo basato sull’interpretazione e la scoperta di ciò che resta di un oboe e di una tromba araldica, strumenti musicali privati della loro funzionalità, il cui suono diviene ricordo incastonato non udibile. L’analisi del comportamento delle onde acustiche si intensifica con le opere installate a parete la cui musicalità, parafrasata mediante una serie di azioni capaci di conferire a queste ultime nuova identità e utilità, viene sapientemente isolata e riprodotta sotto forma di strutturali conformazioni visive. “Abracadabra”, pianoforte verticale in legno, rappresenta ciò che si potrebbe definire la base del suono: una tavola armonica pentagonale incisa le cui lettere, distribuite sulla superficie attraverso la tecnica della punzonatura e unite visivamente tra loro seguendo la sequenza armonica di Fibonacci, danno origine alla parola che conferisce il titolo all’opera.
La silente dimensione musicale che ricorre in ogni suo lavoro conduce il visitatore a elaborare una personale riflessione partendo dall’osservazione del gesto musicale estrapolato dal contesto originario, parafrasato e reso immutabile attraverso la decompressione di un suono stabilizzato, le cui vibrazioni permangono come principio eterno e attivo.
Alessia Pietropinto
Info:
Jacopo Mazzonelli, Soundproof
11/02/2023 – 18/03/2023
A+B Gallery
corsetto Sant’Agata 22, 25121 Brescia
aplusbgallery.it
is a contemporary art magazine since 1980
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