L’idea è quella buona, avvicinare l’arte contemporanea a un nuovo collezionismo con prezzi delle opere esposte inferiori ai 5.000 €. Un network internazionale, fondato da Will Ramsay, su più continenti, con una formula frizzante, un’immagine accattivante e ben coordinata, location e strategie di promozione azzeccate, A Londra si va ad esempio direttamente nei quartieri ben abitati, come direbbero gli immobiliaristi, Hampstead e Battersea. Un’idea così vincente, fa di Affordable Art Affair, sommando tutte le edizioni, la fiera più visitata al mondo con oltre 200mila ingressi da Los Angeles a Singapore.
Lo scorso febbraio, in una Milano in mezzo al neve e al gelo, l’evento aveva funzionato bene nel Superstudio Più di Via Tortona, con qualche galleria con progetti di qualità, un’organizzazione e un allestimento impeccabili.
Diversamente a Roma, nonostante il successo di alcune iniziative e il grande afflusso di pubblico, intorno ai 10.000 ingressi, erano pochi i progetti e le proposte valide determinando un’inevitabile atmosfera mercatino delle strenne anticipato, con allestimenti sacrificati e un’aria troppo dimessa.
Carino lo spazio bimbi e le iniziative collaterali che incorniciano Affordable in una fiera diversa dalla altre, un evento rilassato, un appuntamento da fine settimana per giovani famiglie più interessate normalmente a vestiti e a cene fuori, in cerca di qualcosa di poco impegnativo da appendere alle pareti. Questa è la caratteristica e la forza di Affordable Art Fair, coinvolgere ad un evento fieristico, gallerie e pubblico altrimenti esclusi.
Gian Marco Tosti
http://affordableartfair.com/rome
is a contemporary art magazine since 1980
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