Alex Urso presenta FIUTO Art Space

FIUTO Art Space, situato a Ripatransone, nella suggestiva provincia di Ascoli Piceno, è un’innovativa galleria d’arte fondata e diretta da Alex Urso. Questo spazio non è solo un luogo espositivo, ma rappresenta un atto di amore per il proprio lavoro e una sfida per il territorio che lo ospita. Con lo scopo di scoprire cosa si cela dietro questo prezioso progetto, l’intervista esplora la visione e l’impegno di FIUTO nel panorama culturale contemporaneo, i suoi obiettivi a lungo termine e il coinvolgimento con la comunità locale. Inoltre, si approfondisce come la mostra attuale – di Paola Tassetti – si integri nella progettualità dello spazio e il modo in cui l’organizzazione promuova l’interesse per le arti contemporanee nella regione.

Alex Urso, ritratto, ph Patrycja Adela Głusiec, courtesy FIUTO Art Space

Antonella Buttazzo: Qual è la missione di FIUTO Art Space e come si inserisce all’interno del panorama culturale contemporaneo?
Alex Urso: FIUTO nasce da un desiderio personale, ovvero quello di aprire un piccolo spazio espositivo nel mio paese di origine, Ripatransone, nel quale sono cresciuto e dal quale sono andato via quindici anni fa. Nasce anche da una sfida, ovvero quella lanciata allo stesso territorio, chiamato a partecipare in maniera attiva a questo progetto culturale. L’obiettivo è quello di ospitare progetti site-specific di artisti maturi e con un linguaggio definito. Le mostre si alternano ogni due mesi circa, mantenendo lo spazio il più vivo possibile, soprattutto durante i mesi freddi dell’anno. Non si tratta infatti di un luogo d’arte aperto esclusivamente durante la bella stagione, come spesso capita nelle piccole realtà di provincia: non mi interessa adeguarmi alla “dittatura” del turismo, che decide i tempi di vita della città. Credo piuttosto che serva più che mai prendersi la responsabilità di resistere e raddoppiare la posta in gioco proprio quando tutto sembra spento. In maniera più sintetica: FIUTO è uno spazio di arte contemporanea che nasce in un luogo fragile e scarsamente preparato ai linguaggi artistici del presente. Non attinge a fondi pubblici, non gode di alcun tipo di supporto esterno. FIUTO è un grande atto di generosità da parte di un singolo che mette a disposizione la propria esperienza e le proprie risorse per offrire qualcosa di unico. È un progetto puro nel cuore.

Paola Tassetti, “La coscienza dell’occhio venne chiamata due cuori”, veduta della mostra, FIUTO Art Space, Ripatransone, 2024. Courtesy FIUTO Art Space

Quali sono i criteri utilizzati per selezionare gli artisti e le mostre presso FIUTO Art Space?
Essendo il direttore e il curatore dello spazio, molto semplicemente invito artisti che stimo. Indipendentemente dal linguaggio che utilizzano, mi interessa che abbiano qualcosa da raccontare e che lo facciano con una certa purezza. In dieci anni di attività nel mondo dell’arte, sia come artista sia come critico e curatore, ho avuto la fortuna di conoscere tante figure di talento. Quando devo scegliere un artista chiudo gli occhi, drizzo le antenne e scavo nel mio passato e nel presente per intercettare coloro che possono essere in linea con lo spirito della galleria. Devono essere artisti un po’ “folli”, che abbiano voglia di giocare con me, che si fidino di me, che mi seguano in questa avventura. Fino a ora il mio istinto mi ha ripagato dal momento che ogni progetto è stato straordinario, sia dal punto di vista artistico sia da quello umano e interpersonale.

Paola Tassetti, “La coscienza dell’occhio venne chiamata due cuori”, veduta della mostra, FIUTO Art Space, Ripatransone, 2024. Courtesy FIUTO Art Space

Puoi parlarci degli obiettivi a lungo termine di FIUTO Art Space e delle iniziative future che hai in programma?
La mostra di Paola Tassetti attualmente in corso – dal titolo La coscienza dell’occhio venne chiamata due cuori, aperta fino al 30 giugno – chiude idealmente il primo anno di attività di FIUTO. È stato un anno intenso, di progetti scanditi con una regolarità e una cura inedita all’interno di un contesto come quello di provincia. I progetti che accoglieremo nei prossimi mesi vogliono confermare questa tendenza: a luglio sarà inaugurata la prima collettiva, con dieci illustratori di fama nazionale, coinvolti in una mostra con finalità benefiche – tra gli artisti Virginia Mori, Fernando Cobelo, Elisa Menini, Antonio Pronostico, Giulia Neri e Andrea Ucini. La mostra di agosto sarà invece dedicata ai linguaggi fotografici, con Marta Blue, fotografa del New York Times e tra le più apprezzate della sua generazione. Il 2024 chiuderà con la prima mostra di un artista straniero: Radek Szlaga, pittore mid-career tra i più importanti della scena polacca; la sua mostra godrà della partecipazione di un ente illustre: l’Istituto Polacco di Roma.

Paola Tassetti, “La coscienza dell’occhio venne chiamata due cuori”, veduta della mostra, FIUTO Art Space, Ripatransone, 2024. Courtesy FIUTO Art Space

Come si integra la mostra di Paola Tassetti con l’idea progettuale di FIUTO Art Space?
Paola è un’artista decisamente versatile e multidisciplinare. La sua ricerca viaggia su mondi paralleli, il suo studio di Civitanova Marche è una grande “wunderkammer” piena di oggetti che provengono da ambiti e discipline diversi, su cui lei interviene, in un gioco continuo di mescolanze e traduzioni. In tale ottica, ho fortemente voluto che l’artista esponesse con l’idea di trasformare lo spazio per qualche mese in un piccolo laboratorio “olistico”: uno spazio franco, nel quale gli opposti convivono e si compenetrano. Lavorare con lei è stato interessante per l’approccio pervasivo e totalizzante che esercita sui luoghi in cui interviene. La sua mostra presenta collage, pagine di diario, bozzetti, dipinti su carta, disegni, serigrafie, elementi tassonomici e sculture dal sapore classicheggiante. Opere site-specific e in parte mai esposte prima.

Paola Tassetti, “La coscienza dell’occhio venne chiamata due cuori”, veduta della mostra, FIUTO Art Space, Ripatransone, 2024. Courtesy FIUTO Art Space

In che modo FIUTO Art Space si impegna a coinvolgere la comunità locale e a promuovere l’interesse per le arti contemporanee nella regione?
Lo spazio ha aperto le sue porte lo scorso giugno con la personale di Pasquale Gadaleta, a cui è seguito Giacomo Giovannetti con la mostra di agosto. Con Giacomo abbiamo organizzato diversi eventi con e per la comunità: un laboratorio con i più giovani, un finissage che ha trasformato la galleria in una sorta di pop-shop. Anche con Paola Tassetti, l’artista attualmente in mostra, realizzeremo un laboratorio durante l’estate, nell’ambito di una piccola festa di quartiere. In pochi mesi di vita ci siamo già agganciati a diverse grandi e piccole realtà del territorio, abbiamo fatto squadra, convinti che fare rete e sostenersi a vicenda sia l’unico modo per creare un terreno solido comune, sul quale coltivare. La collaborazione con la Cantina dei Colli Ripani, azienda vinicola illustre del territorio, è il migliore esempio di questa visione: il nuovo store della Cantina, nel cuore di Ripatransone, ospita infatti un “FIUTO Corner”, una piccola parete con opere che si collegano alla mostra in corso in galleria. E sempre con la stessa cantina stiamo organizzando la prima mostra collettiva di FIUTO: il progetto che unisce arte e beneficenza e che vedrà la partecipazione di dieci illustratori di valore assoluto su scala nazionale.

Antonella Buttazzo

Info:

FIUTO Art Space
piazza Matteotti 13, 63065 Ripatransone (AP)
fiutoartspace.com


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