L’abbiamo visitata virtualmente perché il lock down ha chiuso anche il Southbank Centre di Londra, ma Among the Trees si presenta online mentre ci aspetta nello spazio fisico della galleria. È la prima mostra interamente dedicata al tema dell’albero e delle foreste, ed è pensata in coincidenza con il 50.mo anniversario dell’Earth Day, che si celebra quest’anno interamente in modalità virtuale il 22 aprile. La immaginiamo attraverso le immagini quanto mai eloquenti dei lavori di oltre 38 artisti provenienti da cinque diversi continenti, e attraverso le parole del direttore e curatore della Hayward, Ralph Rugoff che invita, in questa mostra, a ripensare l’albero non solo come simbolo iconografico ma anche come organismo vivente. Nelle sue parole: “In un momento in cui la distruzione delle foreste del mondo sta accelerando a un ritmo record, Among the Trees riunisce il lavoro di importanti artisti internazionali che ci invitano a pensare ai ruoli essenziali che gli alberi e le foreste svolgono nella nostra vita e nella nostra psiche. Speriamo che la mostra lasci un rinnovato senso di apprezzamento sia per la bellezza e sia per la complessità di questi organismi indispensabili.” È evidente come le parole di Rugoff siano più che mai eloquenti oggi, arricchendosi di un ulteriore significato oltre a quello già pensato per la mostra.
Among the Trees si prospetta come una foresta immersiva di sculture e video-installazioni che ci propone una serie di immagini provenienti da paesaggi lontani come le foreste pluviali della Colombia, le giungle dell’Asia meridionale, le colline di ulivi in Israele, le foreste di conifere scandinave e i boschi sotterranei del Sud Africa. In questo ambiente il tema dell’albero è affrontato in tre sezioni con lo scopo di ricongiugere la rappresentazione artistica al sapere scientifico. A introdurre la mostra è un pensiero che ci invita a riflettere sulla complessità delle forme vegetali, guardando alle sue strutture e dinamiche specifiche rese evidenti dagli strumenti scientifici moderni. Si parla della flora come di un assemblaggio di strutture connettive differenti, fino a parlare del concetto scientifico di wood wibe web, di cui si hanno tracce dal 2014, a indicare un sistema rizomatico che registra oltre 28.000 specie arboree e che attraverso un incrocio di dati, consente di ritrovare in elementi quali radici, funghi e batteri, una serie di connessioni formali che conducono a un modello di sintesi scientifica della vita arborea.
In questo contesto si insericono le opere degli artisti che affrontano la tematica dell’albero quale parte fondamenale della loro ricerca artistica. Alla base di una poetica dell’albero, le sculture di Giuseppe Penone, Tree of 12 Metres (1980-2) e Soffio di foglie (1982) riflettono su questa forma naturale perfetta, ricavandone principi e valori che messi a confronto con l’uomo, intendono trovare un’immediata applicazione nell’esperienza. Mentre l’imponente scultura lignea Tree of 12 Metres (1980-2) rivela la perfetta struttura degli alberi attraverso il calco di due strutture gemelle a cui è stato rimosso, anello per anello, il materiale superfluo per rivelarne la grezza, perfetta composizione, la scultura in bronzo Soffio di Foglie (1982) fa leva sullo spazio negativo della scultura per lasciar agire lo spazio invisibile del respiro in terza dimensione, suggerendo un’analogia tra i moti della psiche e dell’albero, pervasa da una sublime poesia. Segue la video installazione Horizontal – Vaakasuora (2011) dell’artista finlandese Eija-Liisa Ahtila, che ci presenta la sezione di un albero, capovolgendone l’altezza della pianta in funzione di una spinta evoluzionistica, a cui segue il disegno in carbone di grande formato di Robert Longo che ripensa all’albero come metafora di un’architettura del pensiero.
In una seconda sezione, la mostra riflette sul rapporto tra natura e cultura analizzando l’impatto del progresso tecnologico moderno. Ecco che, tra le altre, le opere del fotografo americano Robert Adams tracciano un mappatura dell’economia delle risorse arboree e industriali, guardando a fenomeni quali l’industralizzazione e la deforestazione. Analogamente, l’artista americana Zoe Leonard osserva come gli alberi siano strutture organiche capaci di adattarsi al milieu urbano ripensando il binomio uomo-ambiente. La mostra continua pensando alla moderna simbologia dell’albero che si traduce nell’essere oggetto di decoro, fonte di sostentamento, simbolo archetipo di storie dal passato e dalla memoria.
In una terza sezione, gli artisti esplorano il tema dell’albero in relazione al tempo, riflettendo sull’ambiente e sui cambiamenti climatici del contemporaneo, riallacciandosi a una più profonda simbologia che da sempre lega questo soggetto al concetto di mortalità. In questo senso, siamo invitati a una ricerca acheologica in cui incontriamo le foreste scultoree di Ugo Rondinone tra cui Cold moon (2011) che presenta il calco di un uliveto antico divenuto foresta fossile. Seguono le fotografie dell’artista americana Rachel Sussman che documentano l’albero più antico mai ritrovato, risalente a oltre 9.500 anni fa nel nord della Svezia, a cui si accompagna la video proiezione immersiva dell’artista americana Jennifer Steinkamp Blind Eye 1 (2018) che conclude la mostra parlandoci del divenire delle stagioni.
Un’esperienza immersiva e rigenerativa è quella di Among the Trees che sembra rispondere al contemporaneo in termini di necessità, affrontando temi legati all’ambiente più che mai, all’esperienza del vivere. Accompagna la mostra, un catalogo illustrato con testi curatoriali di Ralph Rugoff, scritti d’ artista, testi della critica d’arte Jeffrey Kastner e del filosofo Matteo Pasquinelli a cui farà seguito un programma di letture e performance.
Info:
Among the Trees
Artisti: Robert Adams, Eija-Liisa Ahtila, Yto Barrada, Johanna Calle, Gillian Carnegie, Tacita Dean, Peter Doig, Jimmie Durham, Kirsten Everberg, Anya Gallaccio, Simryn Gill, Rodney Graham, Shi Guowei, Hugh Hayden, Eva Jospin, Kazuo Kadonaga, William Kentridge, Toba Khedoori, Luisa Lambri, Myoung Ho Lee, Zoe Leonard, Robert Longo, Sally Mann, Steve McQueen, Jean-Luc Mylayne, Mariele Neudecker, Virginia Overton, Roxy Paine, Giuseppe Penone, Abel Rodríguez, Ugo Rondinone, George Shaw, Robert Smithson, Jennifer Steinkamp, Thomas Struth, Rachel Sussman, Pascale Marthine Tayou and Jeff Wall.
Southbank Centre
https://www.southbankcentre.co.uk/whats-on/exhibitions/hayward-gallery-art/among-the-trees
Earth Day 2020 – Take Action
Giuseppe Penone, Tree of 12 Metres, 1980-2, at Among the Trees, Hayward Gallery, 2020. © ADAGP, Paris and DACS, London 2020. Courtesy of Hayward Gallery. Photo: Linda Nylind
Jennifer Steinkamp, Blind Eye, 1, 2018, at Among the Trees, Hayward Gallery, 2020. © Jennifer Steinkamp 2020. Courtesy of Hayward Gallery. Photo: Linda Nylind
Jennifer Steinkamp, Blind Eye, 1, 2018, at Among the Trees, Hayward Gallery, 2020. © Jennifer Steinkamp 2020. Courtesy of Hayward Gallery. Photo: Linda Nylind
Anya Gallaccio, because I could not stop, 2002 at Among the Trees, Hayward Gallery, 2020. © Anya Gallaccio. All Rights Reserved, DACS 2020. Courtesy of Hayward Gallery. Photo: Linda Nylind
È interessata agli aspetti Visivi, Verbali e Testuali che intercorrono nelle Arti Moderne Contemporanee. Da studi storico-artistici presso l’Università Cà Foscari, Venezia, si è specializzata nella didattica e pratica curatoriale, presso lo IED, Roma, e Christie’s Londra. L’ambito della sua attività di ricerca si concentra sul tema della Luce dagli anni ’50 alle manifestazioni emergenti, considerando ontologicamente aspetti artistici, fenomenologici e d’innovazione visuale.
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