Una pittura residuale genera composizioni senza composizione. Oggettività, serialità, interpretazione del reale. L’immagine è un’informazione, l’astrazione si fa analitica. Tutto ciò che pare spontaneo è stato costruito, ricercato. Gesti e segni diventano artificiali e artificio di un caos ordinato. Congettura e concetti vengono descritti con nuove modalità in linea con il presente. La pittura è un mezzo di comunicazione e interrogazione.
Con un’energia incessante che si irradia attraverso le composizioni colorate e i violenti scontri di linee, Andreas Breunig – artista di Düsseldorf classe 1983 – si dedica interamente a una pittura astratta che emula la circolazione frenetica delle informazioni nella vita contemporanea. I suoi dipinti danno l’impressione di caos visivo accuratamente orchestrato, con configurazioni lineari indisciplinate che reclamano l’attenzione dello spettatore. Linee multicolori e sensuali si intrecciano e si scontrano con sfondi bianchi senza soluzione di continuità, non è chiaro dove si trovi l’inizio e la fine. In ogni singola composizione, gli strati sono costruiti l’uno sull’altro, producendo incessantemente superfici di riflessioni. L’opera di Breunig cerca un’espressione nuova nella pittura, sfidando le idee convenzionali sulla composizione, ma curandone l’estetica e il gusto. È ben evidente l’insegnamento e l’influenza del suo celeberrimo maestro Albert Oehlen. La forza della sua pittura viscerale si sposta dal grottesco all’arabesco, dall’anarchico al calcolato. È libertà totale dalle convenzioni: uso disinibito dei colori (che variano dal carboncino, all’olio e alla grafite) in un pathos pittorico senza connessioni apparenti con il resto.
Andreas Breunig espone per la prima volta in Italia con una mostra personale da Alfonso Artiaco incentrata su due serie di lavori che studiano il ruolo dell’informazione nella società odierna. Con il titolo L’informazione e i suoi apparati, le opere sono evocazioni, visioni, motivi, tratti e colori di una ricerca a base scientifica e popolare. In tutto lo spazio, sono diciotto le pitture esposte, divise in gruppi da tre ognuno, accompagnati da nove lavori in grafite su carta. In linea generale, le opere di Breunig hanno lo scopo di sottoporre una visione attenta e significativa a ogni elemento messo in gioco, nell’intento di scardinare l’astrazione su livelli intesi come piani di conoscenza.
Da un lato, nella serie EXTANT (Extended) le opere tendono a indagare con oggettività l’elemento segnico: sono variabili come tratti modulari singoli e ripetitivi che invogliano lo spettatore a scendere in profondità nello spazio bidimensionale. I bianchi grezzi della tela sbucano tra le varie pennellate colorate, stratificando la superficie osservabile. Qui il parallelismo con l’informazione che l’artista vuole suggerire è di tipo generalista, fa pensare alla realtà del mondo senza parlarne mai esplicitamente, ma piuttosto facendola emergere come un’eco. Dall’altro lato, la serie Protest Paintings/Miller-Urey Paintings ha un carattere più critico e incisivo: il gesto è mitocondriale, settoriale ma privo di significati apparenti. Con il colore netto e il contorno deciso, gli elementi pittorici mettono a nudo la loro nudità, si identificano nella loro astrazione. È questo, invero, un parallelismo metaforico di tipo analitico, ricercato e indirizzato a contesti sociali, politici e culturali: l’informazione come conoscenza per creazione di idee è aperta a chiunque e ovunque. Qui subentra il riferimento della serie pittorica all’esperimento del chimico Stanley Miller e del suo docente premio Nobel Harold Urey, che dimostra che le molecole inorganiche nelle giuste condizioni ambientali possono far nascere molecole organiche, quindi creazione di vita.
Andreas Breunig va alla ricerca di sperimentazioni sempre nuove, al superamento di limiti formali, mette in discussione l’insieme dei punti di vista di riferimento e spinge costantemente ad allontanare lo sguardo e il pensiero da inutili pregiudizi. La pittura diventa una sequenza ininterrotta e una permutazione ritmica di simboli. Nelle stringhe di segni apparentemente illeggibili, la contemplazione diventa improvvisamente riflessione e meditazione contemporanea.
Info:
Andreas Breunig. L’informazione e i suoi apparati
11/11 2023 – 05/01/2024
Alfonso Artiaco
Piazzetta Nilo 7, Napoli
www.alfonsoartiaco.com/it
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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