Al Mori Art Museum di Roppongi (Minato Ku, Tokyo) è in corso, in associazione con l’Ambasciata Svizzera in Giappone, una mostra molto particolare, Un’altra Energia: il Potere della Sfida che continua, a cura di Kataoka Mami (direttore, Mori Art Museum) e di Martin Germann (curatore indipendente). Originariamente programmata dal 22 aprile al 26 settembre 2021, a causa della lunga sospensione dovuta alla pandemia, che nei mesi estivi nella Terra del Sol Levante ha dato grossi problemi, è stata prorogata fino al 16 gennaio 2022.
La peculiarità dell’evento consiste nel fatto che esso si concentra sull’attività di sedici artiste dai 70 anni in su (72 la più giovane, Miriam Cahn, 106 la più anziana, Carmen Herrera), provenienti da quattordici diversi paesi dei cinque continenti e tutte con una carriera alle spalle di oltre cinquant’anni. Artiste che hanno iniziato il loro percorso nei turbolenti anni del dopoguerra, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, e che a tutt’oggi rimangono ancora attive. Quello che unisce queste donne è che condividono, indipendentemente dal riconoscimento o dalla valutazione da parte dei musei e del mercato dell’arte, la determinazione a perseguire i propri percorsi creativi distintivi in ambienti, e in tempi, turbolenti.
Ecco le autrici: la poliedrica Etel Adnan, poetessa, scrittrice e pittrice, venuta purtroppo a mancare il 14 novembre di quest’anno; Phyllida Barlow che impiega materiali industriali poco costosi come cemento, compensato e cartone; la nomade Anna Boghiguian con sue installazioni di ritaglio che ricordano il teatro delle ombre; Miriam Cahn con dipinti ad olio dai colori vivaci intimamente collegati a questioni sociali come la discriminazione e la violenza, alla guerra e alla sua identità di donna ebrea; la femminista Lili Dujourie che presenta sculture, opere su carta e video che coprono vari periodi del suo essere artista dal 1967 al 2009; Anna Bella Geiger, figlia di emigranti polacchi che ci racconta di un Brasile visto dai margini della modernizzazione; Beatriz González mai confinata al formato della tela che si esprime su supporti quotidiani come tende, mobili, carte da parati; la decana Carmen Herrera (nata nel 1915) una delle pioniere dell’astrazione geometrica negli Stati Uniti; Kim Soun-Gui concentrata sulle arti multimediali tra cui video, performance, installazione, suono, scultura, fotografia; Suzanne Lacy considerata una figura pionieristica nel regno della cosiddetta arte socialmente impegnata; la prolifica Mishima Kimiyo nota per le sue installazioni su larga scala e opere tridimensionali; Miyamoto Kazuko con le installazioni di archi basate su disegni meticolosi; Senga Nengudi che combina scultura, performance e danza; Nunung WS che, riflettendo sul tradizionale divieto islamico dell’idolatria, fin dall’inizio della sua carriera si è concentrata sui dipinti in stile astratto-geometrico, eliminando le forme e sovrapponendo i colori; Arpita Singh con i suoi originalissimi intrecci di astratto e figurativo; Robin White con lavori realizzati secondo le antiche tecniche e i materiali dei 33 Atolli di Kiribati (Oceania). Complessivamente si sta a parlare di circa centotrenta opere (opere giovanili, opere note e nuove opere realizzate appositamente per la mostra) che sono state presentate al pubblico del Mori declinate in una vasta gamma di potenti dipinti, video, sculture, installazioni e performance.
Artiste con background completamente diversi, i cui lavori si intrecciano in un allestimento magistrale che tenta di presentare, e ci riesce, le comunanze e le somiglianze visive che trascendono tempi e luoghi, costumi e sfere culturali, evidenziando, nel contempo, anche il contesto individuale e l’unicità di ciascuna di loro. Pur prestando, infatti, attenzione alle tendenze internazionali dell’arte, la mostra è strutturata per enfatizzare la scala spaziale allo scopo di presentare correttamente sia l’abilità creativa di ciascuna artista che l’ambiente e l’humus in cui è stata concepita, attraverso la “presenza e la collocazione” dell’opera stessa. Una visione globale di speciale forza, di gagliardia trainante, insomma di “Altra Energia”, che, ancor di più nella condizione senza precedenti in cui il mondo attuale si “consuma e rallenta”, può offrirci proprio quella speranza e quel vigore che ci abbisogna per affrontare le sfide in corso e per fronteggiare il futuro con resilienza e determinazione, anche aiutandoci a vedere meglio e a meglio comprendere, attraverso la lente della loro arte e della vita, una serie di fenomeni e problemi globali, tra cui il femminismo e la storia dei migranti.
Infine una piccola, simpatica nota di colore: i visitatori della stessa generazione delle artiste di Another Energy, vale a dire, di età compresa tra 72 e 106 anni avranno diritto all’ingresso gratuito.
Angelo Andriuolo
Info:
AA.VV., Another Energy: Power to Continue Challenging – 16 Women Artists from around the World
Mori Art Museum (53F, Roppongi Hills Mori Tower, Minato Ku, Tokyo)
22.04.2021 – 16.01.2022
www.mori.art.museum/en/
tel. +81 3-6406-6652
mam-info@mori.co.jp
Phyllida Barlow, Undercover 2, 2020. Timber, plywood, cement, scrim, plaster, polyurethane foam, paint, PVA, calico, and steel, dimensions variable. Courtesy Hauser & Wirth. Installation view “Another Energy: Power to Continue Challenging – 16 Women Artists from around the World”, Mori Art Museum, Tokyo, 2021. Photo Furukawa Yuya, courtesy Mori Art Museum, Tokyo
Robin White, installation view: “Another Energy: Power to Continue Challenging – 16 Women Artists from around the World”, Mori Art Museum, Tokyo, 2021. Photo Furukawa Yuya, courtesy Mori Art Museum, Tokyo
Kim Soun-Gui, Forest Poems, 2021, mixed media installation, dimensions variable. Installation view: “Another Energy: Power to Continue Challenging – 16 Women Artists from around the World”, Mori Art Museum, Tokyo, 2021. Photo Furukawa Yuya, courtesy Mori Art Museum, Tokyo
Anna Boghiguian, The Silk Road, 2021, installation, dimensions variable. Installation view: “Another Energy: Power to Continue Challenging – 16 Women Artists from around the World”, Mori Art Museum, Tokyo, 2021. Photo Furukawa Yuya, courtesy Mori Art Museum, Tokyo
L’amore per l’arte lo ha convinto a farsi imprenditore nel mercato artistico. Gallerista e Art Promoter, ha operato Italia e in Turchia, curando fra l’altro, l’organizzazione di oltre 100 mostre. Dal 2016 si è trasferito a Tokyo.
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