A Bologna, dal 3 al 5 febbraio 2023, con preview il 2 febbraio, ritorna Arte Fiera. Molte le novità e i cambiamenti, ma anche le riconferme. Innanzitutto la fiera si riappropria della propria sede storica: i padiglioni 25 e 26, raggiungibili a piedi da Piazza Costituzione, e questa è una faccenda non da poco a livello logistico. Inoltre, il Centro servizi, cuore pulsante della Fiera e percorso d’ingresso verso i padiglioni, ha cambiato (in meglio) l’assetto e i decori, grazie alla ristrutturazione progettata da MCA – Mario Cucinella Architects.
Quella del 2023 è la 46° edizione della manifestazione bolognese ed è la quarta sotto la direzione artistica di Simone Menegoi, e in qualche modo, dopo anni difficili e segnati dalla pandemia, punta anche a un rilancio. È un’edizione dal forte spirito di rinnovamento, a partire dalla scelta – inedita per una fiera – di coinvolgere un grande collezionista, Enea Righi, nel ruolo di Managing Director. Inoltre questa edizione sancisce il rilancio del dialogo con ANGAMC, Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, con la quale si è creato un tavolo di confronto permanente.
Il percorso di rinnovamento di Arte Fiera, destinato a consolidarsi negli anni a venire, vede sostanziali cambiamenti su diversi fronti: il public program, l’allestimento delle aree comuni, l’accoglienza del pubblico. Qui, di seguito, alcune delle principali novità. “Opus novum”, ovvero la commissione di un’opera inedita da presentare negli spazi della fiera, è stata assegnata ad Alberto Garutti, un grande maestro della cosiddetta public art. Oltre al valore dell’artista, la scelta intende celebrare il suo legame con Bologna, città dove Garutti, all’inizio degli anni Novanta, teneva la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti, imponendosi già come punto di riferimento per una generazione di artisti più giovani, ben prima del suo trasferimento a Milano.
Siccome la performance è un ambito espressivo strettamente legato a Bologna e ad Arte Fiera, che dal 2019 ha fatto delle azioni dal vivo un punto fondamentale del suo programma di eventi, la prossima edizione apre un nuovo capitolo di questa storia, frutto di una collaborazione con la Fondazione Furla e con Bruna Roccasalva, direttrice artistica della Fondazione. La scelta è incentrata su un solo, ambizioso intervento, presentato per la prima volta in Italia, che coniuga installazione, performance e coreografia: una creazione dal vivo di Public Movement, collettivo artistico originario di Israele. Inoltre, all’ingresso di Piazza Costituzione un megaschermo di 5×9 metri ospiterà la prima “Led Wall Commission”: video d’artista concepiti specificamente per il formato billboard e per la visione di chi sta attraversando la soglia del quartiere. Led Wall Commission#1 sarà dedicato a un video maker affermato sia nell’ambito delle arti visive sia nel mondo del cinema: Yuri Ancarani, che negli stessi giorni sarà protagonista anche di una grande personale al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.
Torna anche il ciclo di conversazioni “Book Talk”, centrato esclusivamente su libri d’arte, che presenta al pubblico alcuni dei più interessanti titoli italiani di recente pubblicazione. Per la prossima edizione il programma è affidato a Guendalina Piselli, assistente alla Direzione Artistica di Arte Fiera ed ex co-direttrice di Fruit Exhibition – Independent Art Book Fair. La fiera rilancia inoltre la propria partnership con Art City, il circuito dell’Art Week bolognese. Anche l’edizione 2023 di Arte Fiera sarà accompagnata, come di consueto, dalle mostre e dagli eventi coordinati da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo. Non mancherà, infine, uno degli appuntamenti più amati dal pubblico: ART CITY White Night. Sabato 4 febbraio apertura straordinaria fino alle ore 24 di numerose sedi del circuito ART CITY Bologna, oltre che di gallerie, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici e negozi.
Specificatamente, per quanto riguarda gli stand della fiera, ben 135 sono gli espositori che partecipano ad Arte Fiera 2023. La Main Section sarà affiancata da tre sezioni curate e su invito: la neonata Multipli, dedicata alle opere in edizione, coordinata da Lisa Andreani e Simona Squadrito; l’ormai consolidata Pittura XXI, che offre uno scorcio sulla pittura italiana e internazionale del nuovo millennio, la cui curatela è nuovamente affidata a Davide Ferri; Fotografia e immagini in movimento, che affronta il medium fotografico con un approccio interdisciplinare, e che vede l’arrivo di Giangavino Pazzola come curatore. Debutta perfino un nuovo format: Percorso, un itinerario tematico tra gli stand della Main Section (con qualche incursione nelle sezioni curate), che propone un viaggio nell’arte, soprattutto italiana, dalla prima metà del XX secolo a oggi. Il filo conduttore di Percorso#1 è un materiale / tecnica che negli ultimi anni ha conosciuto una riscoperta internazionale: la ceramica. Percorso#1 è sostenuto da un nome che rappresenta l’eccellenza nella ceramica di design, noto a livello internazionale per il suo legame con l’arte contemporanea: Mutina.
A questo punto, riportiamo una ristretta selezione delle Gallerie partecipanti a questa edizione di arte Fiera: Giovanni Bonelli di Milano (che vanta succursali a Pietrasanta e Canneto sull’Oglio); Thomas Brambilla di Bergamo (vero punto di riferimento per una città molto vivace); Cellar Contemporary di Trento (nomen omen, sebbene non esibito); la Galleria Studio G7 di Bologna (storico punto di riferimento della città felsinea); la Continua di San Gimignano (che dopo più di trent’anni di attività ha aperto succursali a Beijing, Les Moulins, Habana, Roma, São Paulo, Paris, Dubai, ed è pronta a spiccare il volo verso Marte); la Galleria Emilio Mazzoli di Modena (grande centro dell’arte italiana e snodo di transito dell’arte degli anni Ottanta, ma con una sede a Berlino, gestita dal figlio Mario); L.U.P.O. Lorenzelli Projects di Milano (proposta giovane ma proveniente da solida e consolidata radice); Milano, P420 di Bologna (da sempre in bilico tra proposte giovani e storicizzate, con l’intento di creare un dialogo tra passato e presente); Giorgio Persano di Torino (ovvero il modo silenzioso e signorile di parlare d’arte contemporanea); Santo Ficara da Firenze (con le consuete proposte dei suoi grandi amori per la pittura astratta: da Accardi a Pinelli); Studio d’Arte Raffaelli di Trento (passaggio obbligato per gli appassionati della pittura di stampo narrativo, sia italiana e sia internazionale, fino ad arrivare alla proposta “giovane” di Laurina Paperina); l’innovativa Zero… di Milano (e i tre puntini dicono tutto!); Vigato da Alessandria (con interessi che spaziano da autori come Abate e Sofianopulo). Infine, dall’estero si segnalano: Repetto Gallery (Londra); Richard Saltoun (Londra/Roma).
La fiera, da queste anticipazioni, sembra promettere un bel percorso di visita.
Info:
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