Anche quest’anno Artissima, uno degli eventi artistici più attesi d’Italia, si è conclusa con grande successo di pubblico e grande entusiasmo dei visitatori, tutti intenti nel partecipare attivamente alle varie iniziative della kermesse piemontese. È innegabile lo sforzo organizzativo e qualitativo che lo staff di Artissima, capitanato da Ilaria Bonacossa, compie ogni anno.
In particolare quest’anno, in occasione del 25esimo anniversario, la fiera si è arricchita della nuova sezione Sound, in un dialogo osmotico con le Ogr, di nuovi progetti speciali, come quello dedicato a Carol Rama, in occasione dei cento anni dalla nascita e del programma editoriale e di video diffusi Artissima stories . 25 years of art, volto a proporre punti di vista differenti sulla città e sul mondo dell’arte contemporanea.
Le innumerevoli iniziative presso le altre sedi espositive della città, hanno permesso ai visitatori di seguire il loro itinerario ideale, anche grazie alla simultanea inaugurazione delle varie mostre di questo week end. Le molteplici gallerie che espongono ad Artissima rappresentano il panorama artistico internazionale del momento e passeggiare tra gli stand dell’Oval è sempre un interessante momento di riflessione, analisi ed osservazione di quello che i galleristi pensano rappresenti il momento artistico attuale e di come il pubblico condivide o meno tali scelte.
Tra le gallerie più interessanti per la proposta artistica innovativa delle opere rappresentate abbiamo trovato:
La galleria In Situ di Fabienne Leclerc è particolarmente volta alla ricerca e sperimentazione di contenuti e metodi espressivi. Presenta ad Artissima l’opera dell’olandese, Marcel Van Eeden, ispirata agli eventi fotografici e pittorici realizzati prima della nascita dell’autore, il 1965. Intorno a questo motivo dominante l’artista costruisce dei disegni a carboncino intensi e drammatici, rimandando a riferimenti grafici accattivanti e alle tecniche di archiviazione, attraverso i quali egli tesse la narrazione della propria opera. Particolarmente suggestivi i disegni nei quali vengono introdotti elementi narrativi inusuali dai colori intensi come Untitle 2018 (nella foto) in cui il puzzle di riferimenti narrativi assume anche un connotato cromatico particolarmente attraente. La stessa galleria, che espone anche videoinstallazioni di Gary Hill, pur non focalizzandosi su un’artista emergente come quest’ultimo, predilige tuttavia l’utilizzo del mezzo audiovisivo, ormai divenuto mainstream tra gli artisti più giovani. Nella suggestiva performance “Incidence of catastrophe 1987-1988” ispirato dal libro “Thomas The Obscure” di Maurice Blanchot, il performer mette in scena un suggestivo viaggio prima tra le pagine del libro e successivamente al di fuori del mondo circostante, con una performance nella quale sembra che il libro esca al di fuori dei caratteri alfabetici con cui è scritto e si trasformi progressivamente in storytelling visivo.
Nella galleria 22,48 m2 viene invece esposto il lavoro di Nelly Monnier con la sua serie di dipinti Bracconage. L’artista, presente in stand, ci illustra i metodi di realizzazione dei propri lavori, originali e molto studiati. Partendo dai vari panorami francesi, Monnier realizza un’osservazione minuziosa dei colori e delle forme della vegetazione, riproducendoli in maniera semplificata su tela. A fianco di ogni opera ispirata alla natura, ne produce un’altra ispirata invece ai loghi industriali, con gli stessi colori, ma con forme completamente differenti, dando luogo ad un dialogo interessante che unisce la forma classica di dipinto astratto ad una forma più moderna e legata alla realtà contemporanea.
L’assurdità del quotidiano è la cifra artistica di Massinissa Selmani rappresentato dalla Galerie Anne – Sarah Bénichou. L’artista ispirato da eventi di cronaca varia apparsi sui giornali, fotografie surrealiste ed elementi della letteratura e del grafic design, riproduce dei disegni dai toni delicati e minimalisti che mettono in evidenza la dicotomia tra comicità e tragicità del vivere quotidiano. Si affiancano ad essi delle piccole sculture che riprendono ugualmente i temi appena esposti e che danno completezza spaziale ai concetti già illustrati nei disegni.
La Glassyard Gallery è una new entry ad Artissima e rappresenta un vero valore aggiunto per la kermesse. In particolare le fotografie di Peter Puklus portano, nel panorama abbastanza standardizzato della manifestazione, una ventata di aria nuova. Con la serie “The Hero Mother – How to build a house” il fotografo distrugge il normale assioma dei ruoli prestabiliti tra uomo e donna, ponendosi in un’ottica assolutamente originale. Egli riesce così ad elaborare, con un’estetica assolutamente affascinante, un’inversione dei ruoli e delle azioni all’interno della famiglia e tra i genitori.
L’artista di punta della Galleria Massimodeluca ad Artissima è Filippo Berta. Il fotografo realizza nei suoi lavori delle “performance delegate”, nelle quali assegna a terzi la rappresentazione visiva dei motivi fondamentali della sua ricerca. Così avviene nella performance “A nostra immagine e somiglianza” di cui in fiera viene esposta una rappresentazione fotografica. Con l’opera di grande impatto “Homo Homini Lupus”, invece, l’artista con un gioco di rimandi alla dottrina hobbesiana e al ritorno dell’uomo allo stato di natura, raffigura in video un branco di lupi che si contendono, strappandosela dalle fauci, una bandiera italiana. Gli evidenti riferimenti alla realtà politica italiana e alle sue fratture interne, connotano innegabilmente la performance, rendendola motivo di riflessione profonda.
Marcel Van Eeden, Untitled, 2018, Pencil and color pencil on paper (Galerie Fabienne Leclerc)
Nelly Monnier, Haut-Jura, 2018, diptych, oils on canvas ( 22,48 m2)
Massinissa Selmani, Galerie Anne – Sarah Bénichou
Peter Puklus, Erection (from the series “The hero mother how to build a house”), 2016 (Glassyard Gallery)
Filippo Berta, Homo Homini Lupus, 2011, HD Video 2’ 33’’, Video-Still, Photo Print Diasec© (Massimodeluca)
Globetrotter, appassionata di letteratura, amante dell’arte e della fotografia. Non parto mai per un viaggio senza portare con me un libro di un autore del luogo in cui mi recherò. Sogno da anni di trasferirmi a Parigi e prima o poi lo farò!
Agata
4 Novembre
Strepitosa recensione !