Bombas Gens a Valencia

Valencia possiamo considerarla una città di media grandezza, visto che si aggira sui due milioni e mezzo di abitanti. È una città portuale e sorge sulla costa sud-orientale della Spagna, dove il fiume Turia incontra il mar Mediterraneo. È conosciuta come città delle arti e delle scienze, e comprende strutture futuristiche fra cui un planetario e un museo interattivo. Valencia ospita anche numerose spiagge, alcune delle quali si trovano all’interno del parco di Albufera, una riserva di paludi con un lago e sentieri adatti alle escursioni. Ma non si tratta solo questo. Valencia, da non molti anni, ospita anche il Bombas Gens Centre d’Art, il che potrebbe sembrare una faccenda del tutto normale in un paese normale: una grande città ha un museo perfettamente ristrutturato messo a disposizione dei cittadini. Tuttavia la storia non finisce qui: in primo luogo il centro è una struttura privata, in secondo luogo l’anno scorso il Bombas Gens ha firmato un accordo con il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía per sviluppare progetti culturali comuni, come l’organizzazione di mostre e il prestito di opere.

Il primo frutto di questa collaborazione è stata l’organizzazione a Madrid (insieme alla Fondazione Hartung-Bergman) della mostra “Anna-Eva Bergman. Da nord a sud, ritmi ”, progetto che era già stato realizzato a Bombas Gens nel 2018.

Bombas Gens Centre d’Art ha sede in una ex fabbrica di pompe idrauliche, peraltro dotata di un bellissimo giardino (di ben 1.147 mq) e nasce dal desiderio dei fondatori della Fundació Per Amor a l’Art di condividere una collezione di opere private e allo stesso tempo di promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea. La riconversione dell’edificio è stata firmata da un team composto dagli architetti Eduardo de Miguel, Ramón Esteve e Annabelle Selldorf, quest’ultima specialista nella trasformazione di edifici industriali in spazi museali. Peraltro il giardino accoglie l’opera site specific di Cristina Iglesias dal titolo “Through”. L’opera si compone di due fossati, di 14 e 11 mq che formano una curva ispirata all’alveo del fiume Turia (altrimenti detto Guadalaviar); al loro interno sono disposti più strati di bassorilievi in bronzo fuso e patinato che, sovrapposti, rinviano all’idea di radici e fondali fluviali. Due panchine in pietra, recuperate dal restauro dell’edificio, costeggiano i fossati.

Da settembre del 2020 Sandra Guimarães è la direttrice artistica di Bombas Gens e subentra a Nuria Enguita. Peraltro Nuria Enguita (assieme a Vicent Todolí) firma la mostra in corso da Bombas Gens: Juan Uslé, “Ojo y Pajsaje” (Occhio e Paesaggio).

Juan  Uslé (Santander, 1954) è, assieme a Miquel Barceló, uno degli artisti spagnoli più riconosciuti a livello internazionale ed è stato insignito nel 2002 del Premio Nazionale di Arti Plastiche dal Ministero della Cultura. Con più di trent’anni di carriera artistica, ha avuto numerose mostre in istituzioni come il Museu Serralves (Porto), il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig (Vienna), il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid) o il New Museum of Contemporary Art (New York).

Il lavoro di Uslé è di certo legato alla poetica dell’astrazione lirica, ma a questa si uniscono evocazioni di tipo mnemonico e testimonianze fotografiche che intrecciandosi in vario modo permettono una possibilità infinita di soluzioni formali. La mostra presenta una selezione di opere dell’artista dalla fine degli anni Ottanta del XX secolo – contrassegnate da stesure di pennellate espressioniste, astratte e robuste – a una campionatura di opere tratte dalla serie Soñé que Revelabas, e realizzate negli ultimi dieci anni. Questa serie, una sorta di autoritratto che rappresenta il lavoro più intimo dell’autore, è contestualizzata con una serie di disegni – che funzionano come appunti o prove – e opere degli anni ‘90, con paesaggi dai colori intensi che alternano in un bilanciamento equilibrato il segno gestuale con la tessitura geometrica. La mostra sarà visitabile fino al 12 settembre del 2021.

Poi, dal 21 maggio (e fino al 15 maggio del prossimo anno), a cura di Julia Castelló, Sandra Guimarães, Vicent Todolí, il Centro proporrà “Sculpting Reality. The documentary style in the per Amor a l’Art Collection”, ovvero la rivisitazione del concetto di “stile documentario” nelle opere di grandi fotografi. Gli autori proposti andranno da Walker Evans, a Robert Frank, da David Goldblatt ad Anthony Hernández, da Helen Levitt a Susan Meiselas, da Tod Papageorge a Ian Wallace.

Bruno Sain

Info:

Bombas Gens
de Burjassot 54-56
46009 Valencia
Spagna
info@bombasgens.com
(+34) 963 463 856

Veduta del giardino, con dettaglio dell’intervento site specific “Through” di Cristina Iglesias, ph courtesy Bombas Gens

David Goldblatt, While in traffic, 1967. Opera esposta nella mostra Amor a l’Art Collection © David Goldblatt, courtesy Bombas Gens

Vista parziale della mostra “Ojo y Pajsaje” di Juan Uslé al Bombas Gens Centre d’Art. Ph Jabali Studio, courtesy Bombas Gens


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