Camera tripla riunisce, alla galleria LABS Contemporary Art di Bologna, le voci di tre giovani artisti, Marco Emmanuele, Luca Grechi e Mattia Sugamiele, con un dialogo che si interroga sulla pittura, seppur con declinazioni e atteggiamenti diversi. Leonardo Regano, curatore della mostra, scrive: «I tre artisti sono stati scelti proprio per le differenze e le peculiarità delle loro ricerche che, pur nella difformità di linguaggi, creano una sorta di rispondenza e omogeneità nella loro visione di insieme».
La mostra è concepita come un terreno libero dal retaggio storico della pittura, descrivendo costellazioni di intuizioni astratte che affrontano il discorso sul medium con freschezza e novità. In un’era iperconnessa, in cui il nostro immaginario viene plasmato e influenzato inconsciamente dalle innumerevoli immagini provenienti dai media e da internet, i tre artisti sostengono con coraggio la pittura come stimolo visivo contemporaneo. L’indice di riferimento per la composizione pittorica non viene fornito dalla natura o da forme già note, riconoscibili e confortanti per l’occhio dell’osservatore, bensì aprono mondi nuovi, universi interiori e di riflessione sulla condizione umana. Nelle opere in mostra la figura a volte scompare e a volte emerge come accennata, l’astrazione si materializza in realtà sospese e per mezzo di un uso della luce protagonista e rivelatore.
Marco Emmanuele (Catania, 1986) opera con campiture piatte, costituite a partire da piccoli frammenti di impasto di vetro e colla. La luce si riflette nei pigmenti e illumina i paesaggi materici e onirici, che risultano sempre nuovi. La metodologia di Emmanuele ricorda il fare di un archeologo, con la raccolta e il recupero di piccoli detriti dai territori, che vengono utilizzati come pigmenti sulla tela. Il materiale diventa testimone dello scorrere del tempo e delle mutazioni della terra dovute all’intervento dell’uomo.
Luca Grechi (Grosseto, 1985) propone opere con campi cromatici sui toni del blu, rivelando un rapporto speciale con le velature del cielo e dell’acqua, elementi sempre in divenire, come la pittura dell’artista. Talvolta in questo abisso si scorgono lievi cenni vegetali, anche se rimangono scarni, appena accennati e distaccati da una figurazione distinta. Grechi costruisce un paesaggio fluido, abitato da metamorfosi mutevoli e percorsi in foreste di segni velati.
Mattia Sugamiele (Erice, 1984) dipinge su superfici ibride, tra pittura e mondo digitale. Le opere su tela stratificano figure digitali, insieme alla giustapposizione del colore a olio lavorato con l’aerografo, con il risultato di una superficie su cui appaiono territori indefiniti, arcipelaghi e croste terrestri che emergono e diventano mondi sintetici. Il suo lavoro, inoltre, esce dalla bidimensionalità della tela, paragonando opere intermittenti di video, fotografie e sculture. La ricerca di Sugamiele instaura un dialogo privo di inibizioni con la tecnologia digitale degli anni Zero, ricercando la possibilità di una sua forma e di un suo universo tangibile.
Anna Vittoria Magagna
Info:
AA. VV., Camera Tripla
27/09 – 5/11/2022
LABS Contemporary Art
Via Santo Stefano 38, Bologna
Installation view Camera Tripla, (da sinistra) opere di Mattia Sugamiele e Marco Emmanuele, courtesy LABS Contemporary Art
Installation view Camera Tripla, (da sinistra) opere di Luca Grechi, Mattia Sugamiele e Marco Emmanuele, courtesy LABS Contemporary Art
Installation view Camera Tripla, opere di Mattia Sugamiele, courtesy LABS Contemporary Art
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