Colore come linea da perseguire. Colore come potenza emozionale. Colore come raziocinio linguistico. Senza barriere, senza simboli, privo di estetismo, il colore è e nient’altro può essere che essenza, un potenziale materico fenomenologico. Nello spazio e nel tempo, il colore è percezione mentale, incontro figurativo, traccia spirituale. Parlare con esso significa entrare in simbiosi con l’instabilità della realtà, un cambiamento sinestetico e libero da una visione impropriamente oggettiva.
Pensieri, riflessioni, azioni: tutto questo è il mondo di Carlos Cruz-Diez – artista franco-venezuelano nato nel 1923 e morto nel 2019 – che ha fatto del cromatismo il suo campo d’eccellenza, la sua fonte di scientismo, la sua perpetua vita. Un’arte cinetica e optical la sua, che indaga percettivamente il colore non come elemento compositivo, ma come accadimento reale. Le sue opere attraggono in un’esperienza sensoriale in cui tempo e spazio si amplificano, si dilatano nell’ambiente. Le singole opere determinano la presenza e l’assenza degli elementi: il colore radiante crea un’atmosfera che varia con l’intensità e la posizione della luce, con la posizione e la distanza dello spettatore, sulla base teorica di tre condizioni, ovvero il sottrattivo, l’additivo e il riflesso.
Cruz-Diez da esse sviluppa otto linee di ricerca, sviluppate contemporaneamente e non scandite in periodi, su cui si fonda la sua produzione continua. Tra razionalità ed emozione, tra imprevedibilità e pianificazione, il suo studio è scientifico, teorico, artistico, arricchendo ognuna di queste linee di ricerca con l’introduzione di nuovi materiali e nuove tecnologie. Couleur Additive, Physichromie, Induction Chromatique, Chromointerférence, Transchromie, Chromosaturation, Chromoscope, e Couleur à l’Espace: in ognuna di queste otto ricerche l’artista mostra i diversi comportamenti del colore. Ciò che le accomuna è il superamento della forma cromatica, in nessuna di esse un colore corrisponde a una struttura estetica, perché l’immagine realizzata amplia il suo orizzonte conoscitivo ed relazionale, si moltiplica in movimenti e intrecci percettivi, spinta verso una certa tridimensionalità, evolve l’esperienza sensibile dell’osservazione.
Per i cento anni dalla sua nascita, per la prima volta nella sede di Via del Castello a San Gimignano, Galleria Continua celebra l’artista con una mostra personale dal titolo L’euforia del colore, che presenta le opere più significative della sua lunga carriera corredando tutte le sue teorie con documentazione d’archivio. Nella grande sale dell’ex teatro/cinema è installata Environnement Chromointerférent, opera partecipativa appartenente alla ricerca Chromointerférence. Qui il colore entra in “conflitto” con la presenza dello spettatore, è ambiguo, relazionale, diversificato, appare e scompare modificando l’ambiente. Cruz-Diez gioca con l’instabilità percettiva considerando variabile il movimento ma costante l’ombra che un corpo genera interrompendo il flusso cromatico. Opere appartenenti alla teoria del Physichromie catturano la luce (artificiale all’interno della galleria) e, a seconda del tipo di colore utilizzato, creano nuove variazioni cromatiche che si proiettano nello spazio e si modificano anch’esse con lo spettatore.
È singolare notare come il colore generato non è presente nell’opera, ma per sottrazione, addizione o riflessione esso prende vita. L’opera Environnement de Transchromie Circulaire – che chiude il percorso espositivo e che appartiene alla ricerca Transchromie – è una struttura circolare posta nel giardino esterno che pone nuovamente l’attenzione sulla partecipazione attiva e passiva, sull’immersione cromatica per luce naturale, e la sottrazione del colore trasformando la realtà circostante. Da questa installazione esterna ne segue un’altra posta in Piazza delle Erbe nel cuore storico di San Gimignano. Sulla scia dell’importanza dell’arte pubblica per Galleria Continua, qui è stata realizzata per l’occasione espositiva un lavoro preso dal ciclo Induction Chromatique. L’idea dell’artista è quella di stravolgere il luogo quotidiano donandogli un’esperienza estetica e sinestetica: l’arte cinetica è al cospetto dell’urbano.
Le opere di Carlos Cruz-Diez possono essere considerate un crocevia tra dipinto e scultura: il movimento oculare o corporale dello spettatore permette di cogliere il dinamismo luminoso del colore e coglierne l’espressione, nel momento presente e del tutto personale.
Info:
Carlos Cruz-Diez. L’euforia del colore
27/05 – 10/09 2023
Galleria Continua
Via del Castello 11, San Gimignano (SI)
Art Curator e Art Advisor, laureato in Arti Visive e Mediazione Culturale, con Master in Pratiche Curatoriali, classe ’95, vive a Napoli. Collabora con Gallerie e Spazi Indipendenti, la sua ricerca è incentrata principalmente sulla Pittura Emergente, con uno sguardo attento e propenso anche su altre forme di linguaggio estetico.
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