Nel quartiere romano di San Saba, il nuovo spazio espositivo z2o project, legato all’omonima galleria z2o Sara Zanin, ospita alcune opere pittoriche di Cesare Tacchi. L’esposizione, che è stata curata da Daniela Bigi e realizzata con la collaborazione dell’Archivio Cesare Tacchi, propone un insieme di lavori realizzati tra gli anni Ottanta e Novanta. Una produzione nata da uno specifico immaginario dell’artista romano, intimo e relativo alle dimensioni naturali del bosco e del giardino.
Le opere, esposte all’interno di un’unica sala, fanno sì che chi entra sia immerso nell’archetipo del bosco, un elemento naturale che da sempre incuriosisce l’uomo. Osservando la figura di spalle dell’opera Ha nelle mani nulla, si nota come il suo corpo, ricoperto di foglie, si stagli eretto contro una parete, anch’essa di foglie, con la quale compenetra. È la rappresentazione della parte misteriosa che ogni uomo possiede, un retaggio naturale e selvatico, che affascina e, allo stesso tempo, inquieta.
La scena è poi affiancata da altri lavori in cui l’elemento della foglia viene indagato a seconda del contesto naturale in cui la si trova. In Foglioline bianche e Foglioline nere, la rappresentazione segue l’idea del bosco e della sinuosità dell’elemento fogliare; mentre nel dittico Viaggio al termine della notte le foglie prendono una forma geometrica, assomigliando di fatto a dei fogli che riflettono un senso ordinato e razionalizzato del giardino.
Col pretesto della tematica naturale, si fa viva tra le opere anche la profonda riflessione di Cesare Tacchi sul linguaggio pittorico e sull’essere artista. In particolare, nell’autoritratto di magrittiana memoria, Il pensare tra il fare, l’artista riconosce nella pittura il luogo del ricongiungimento di tutte le facoltà. Egli rievoca la rappresentazione storica della decapitazione, ma ribadisce che la testa, luogo del pensiero e della razionalità, deve tornare tra le braccia umane, del suo corpo, per generare una più stretta connessione tra mente e spirito.
Sofia Zin
Info:
Cesare Tacchi, Una casa di foglie e fogli
a cura di Daniela Bigi
z20 project – via Baccio Pontelli, 16, Roma
19/02/2022 – 16/04/2022
z2ogalleria
Cesare Tacchi, Ha nelle mani nulla, 1992, cm 200 x 80. Ph. Giorgio Benni. Courtesy z20
Cesare Tacchi, Una casa di foglie e fogli, z2o project. Ph. Giorgio Benni. Courtesy z20
Sofia Zin (Roma 1998) ha studiato presso l’università degli studi di Roma Tor Vergata, dove nel 2021 ha conseguito la laurea specialistica in Art History in Rome from Late Antiquity to the present. Appassionata di cinema e letteratura, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi sulla pittura del Cinquecento romano e sull’architettura della Roma antica. Attualmente scrive per Juliet art magazine e partecipa a diversi Crit di collettivi artistici urbani.
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