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Chiara Ventura: riflessi del mare interno

Chiara Ventura: riflessi del mare interno

Narni, un novembre che non sa decidere se abbracciare il rigore dell’inverno o cedere all’ultimo calore autunnale. In mezzo a queste incertezze stagionali, un piccolo spazio nella periferia umbra si trasforma in un crocevia di emozioni, simboli e riflessioni. THEPÒSITO Art Space, fresco di inaugurazione, accoglie la personale di Chiara Ventura, una giovane artista che, nonostante i suoi ventisette anni, sembra già capace di dialogare con le complessità dell’esistenza e con il silenzio assordante che spesso le accompagna. “Even When I’m Not Here” è il titolo della mostra e, già dalle prime battute, s’intuisce che non sarà un’esperienza accomodante. Curata da Lorenzo Rubini, l’esposizione si inserisce nel programma “RIGENERARSI”, promosso dal Comune di Narni, e invita a un viaggio tra relazioni e linguaggi interrotti. Una riflessione sui vuoti, sugli spazi dove le parole falliscono e il corpo diventa il protagonista di un dialogo fragile, spesso ambiguo.

Chiara Ventura, “Even When I’m Not Here”, installation view at Thepòsito Art Space, ph Tanita Gennari

La mostra si apre con “Quello che provo a dirti” (2023), un’opera che mette in scena un paradosso. Un’immagine stampata su carta patinata è intrappolata in una busta sottovuoto, una prigione trasparente che amplifica la distanza tra il pubblico e il significato. Dentro, una porzione di acqua scorre, ma è irriconoscibile, editata fino a perdere forma e senso. È il linguaggio che si inceppa, si trasforma in un codice impossibile, lasciando dietro di sé un eco di incomunicabilità. Ventura, attraverso quest’opera, svela il cuore della sua poetica: il divario tra ciò che sentiamo e ciò che riusciamo a esprimere. Il titolo stesso, con quel “provo”, oscilla tra il tentativo disperato di dire e il puro sentire. Non c’è spazio per l’eloquenza qui, solo il silenzio e il corpo come ultimo baluardo espressivo. Più avanti, la performance video “A mare” (2023) proietta l’immagine di due corpi che si fondono e si separano come onde dopo l’amore. Il mare diventa metafora di uno scambio intimo, dove dare e ricevere si alternano in un ritmo che è al contempo naturale e misterioso. L’acqua, ancora una volta, ritorna come simbolo: un fluido che avvicina, ma che può anche dividere.

Chiara Ventura, “A mare”, 2023, video still, courtesy the artist and Thepòsito Art Space

E poi ci sono i vestiti della performance, riproposti come opera autonoma in “A mare te”. Gli abiti, impregnati di ricordi e gesti, raccontano storie silenziose. Ogni piega è un capitolo, ogni traccia un ricordo. Qui, Ventura amplifica la riflessione sul corpo, spostandola sugli oggetti che ci circondano, testimoni di ciò che siamo stati. Il fulcro dell’esposizione, però, è l’opera che dà il titolo alla mostra. “Even When I’m Not Here” (2024) cattura un momento intimo: il compagno dell’artista, disteso su un letto dopo l’amore. Ma la fotografia è custodita in una sacca blu, svuotata della sua funzione originaria di contenere acqua. Anche qui, l’assenza diventa protagonista: il liquido vitale è sparito, ma il “mare” delle coperte prende il sopravvento. Le parole scritte sulla sacca – “even when I’m not here” – evocano la tensione tra presenza e assenza, tra il bisogno di esserci e la capacità di lasciare il proprio segno, anche a distanza. La narrazione dell’opera, incompleta rispetto alla performance originale intitolata “Apnea”, lascia allo spettatore il compito di riempire il vuoto, di immaginare una conclusione.

Chiara Ventura, “Even When I’m Not Here”, installation view at Thepòsito Art Space, ph Tanita Gennari

“Even When I’m Not Here” non è solo una mostra, ma un manifesto di una generazione che fatica a dirsi tutto, nonostante la sovrabbondanza di mezzi di comunicazione. Ventura ci mostra un mondo dove il linguaggio digitale accelera i contatti ma frammenta le emozioni, dove le parole, invece di avvicinare, diventano barriere. In un’epoca iperconnessa, l’artista invita a riscoprire il valore del silenzio, dello sguardo e del gesto. Le sue opere sono un invito a rallentare, a riflettere sulle dinamiche interpersonali con uno sguardo critico, ma mai privo di empatia. Chiara Ventura porta il pubblico su una soglia: tra presenza e assenza, detto e non detto. Le sue opere, in equilibrio tra biografia e concetto, offrono una lettura intima e politica delle relazioni contemporanee. Uscendo da THEPÒSITO, si ha la sensazione di aver attraversato un mare interiore. Un mare che non smette di parlare, anche quando sembra tacere.

Info:

Chiara Ventura. Even When I’m Not Here
09/11/2024 – 12/01/2025
Thepòsito Art Space
Via del Parco 1 – Narni (TR)
www.theposito.com


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