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Cinque artisti, cinque amici alla Galleria Antonio...

Cinque artisti, cinque amici alla Galleria Antonio Battaglia

Cinque artisti, cinque amici. Una situazione. Questo è il punto di partenza della nuova collettiva allestita presso la Galleria Antonio Battaglia di Milano. La situazione, sembra sia quella di entrare in un caleidoscopio spaziale dove il quotidiano assume nuovi connotati attraverso colore, umorismo e ironia poetica.

Corrado Bonomi, L’Accademia di Belle Arti, 1994. Polystyrene, plastic miniatures, 35 x 40 x 50 cm, courtesy Galleria Antonio Battaglia

Curata dal gallerista Antonio Battaglia, la mostra presenta dipinti, sculture e composizioni multimediali di cinque artisti considerati tra le figure più prolifiche del panorama artistico e culturale dell’Italia postmoderna: Corrado Bonomi, Gianni Cella, Enzo Forese, Maximo Pellegrinetti e Nicola Vitale. Ispirati dalla poesia della vita quotidiana, utilizzano l’immagine figurativa come un portale verso una visione del mondo teorica, filosofica e socialmente percettiva; come dimostra questa mostra, le loro opere risuonano emotivamente oggi come negli anni ‘80. Per fortuna, la gioia è senza tempo. Lo spirito di amicizia – nella sua familiarità, comfort e convivialità – è il filo conduttore che ha ispirato Antonio Battaglia a concepire la mostra. Il gallerista ha inoltre percepito affinità estetiche e concettuali basate sulla ricerca pittorica dei cinque artisti, attraverso il loro approccio al colore e alla materialità, e il loro uso generoso dell’ironia poetica.

Maximo Pellegrinetti, from the top Paesaggio senese. Below Sottosopra, 2024, oil and inlay on Chinese green marble, 39 x 22 cm, courtesy Galleria Antonio Battaglia

«Il postmodernismo è il clima culturale che questi artisti hanno respirato durante la loro formazione e le prime mostre negli anni ‘70 e ‘80, quando, dopo anni di rigore estremo del concettuale ci fu un ritorno alla manualità, al piacere di dipingere e usare il colore. Le loro opere combinano elementi teorici, riferimenti sociali e filosofici, e la storia della loro pratica basata sul postmodernismo. Questo definisce il caleidoscopio immaginario della mostra, concepita anche come un lavoro totale» spiega Battaglia. I cinque artisti non sono solo amici e colleghi, ma appartengono a una generazione forgiata in un decennio in cui arte, design e letteratura spesso si sono sovrapposti; nel corso degli anni poi, tutti loro hanno avuto qualche connessione con la galleria di Battaglia. Il contesto storico-culturale delle pratiche artistiche, che fiorirono durante il periodo postmoderno e concettuale italiano, ha offerto loro spunti sulle ragioni del vivace uso del colore, la sperimentazione di forma, medium e materialità, e l’esplorazione dell’elemento figurativo come un nuovo modo di apprezzare i piaceri quotidiani della vita – un vaso di rose rosse, l’involucro dei tuoi dolci preferiti, una famiglia molto felice.

Corrado Bonomi, Mare, 1987 – 2024, oil on metal cans, installation, Galleria Antonio Battaglia, courtesy Galleria Antonio Battaglia

Abbiamo tutti aperto una lattina di tonno almeno una volta. Ma per Corrado Bonomi (nato nel 1956, a Novara) questo atto quotidiano e ordinario continua ad assumere nuove proporzioni immaginative nella sua serie Mare (1987-2024). Mescolare mezzi ed esplorare ibridazioni ha sempre portato a scoperte visive intriganti nel lavoro di Bonomi, e la sua serie di lattine vuote e dipinte esemplifica quella che Battaglia chiama la sua “destrezza pittorica”. Composta e installata a grappoli sulle pareti della galleria, la serie Mare trasforma l’oggetto trovato nel nucleo tematico e materiale dell’opera. L’Accademia di Belle Arti (1994) di Bonomi, una scultura in polistirolo di mezzo formaggio mangiato da topi dagli occhi rossi, e Se son rose sfioriranno (2012), un bouquet di rose fatto di tubi di irrigazione e piattini di plastica, sono altre opere scultoree che riflettono sull’ironia delle convenzioni sociali nella vita quotidiana. Enzo Forese (nato nel 1947, a Milano) ci porta in momenti di riflessione con la sua serie di piccoli dipinti a olio, Senza titolo (2001-2022). Delicati e minimalisti, le sue nature morte di fiori in vasi e contenitori, invitano a una quieta introspezione: quella che potremmo sperimentare osservando questi oggetti su un tavolo, sognando ad occhi aperti o immersi in pensieri profondi. «Questa mostra sorprende il pubblico per la sua freschezza, la diversità delle opere e la natura dell’allestimento che crea dialoghi e convergenze nel modo in cui ciascuna delle opere viene letta – con un ritmo composito che risulta in un’opera d’arte quasi completa in dialogo con lo spazio» dice Battaglia.

From the top: Enzo Forese, Senza titolo series and Corrado Bonomi, Se son rose sfioriranno, 2012, courtesy Galleria Antonio Battaglia

I regni della famiglia, delle fiabe e delle dinamiche sociali si fondono armoniosamente nell’arte di Gianni Cella (nato nel 1953, a Pavia). Le sue pitture e sculture sono vivaci e giocose, ma spesso venate di una punta di malinconia, come nell’opera in vetroresina arancione Monumento alla Famiglia (2024) che anima un intero angolo della galleria. Riflettendo le dinamiche sociali e familiari contemporanee, quest’opera raffigura una famiglia felice di tre persone, composta come un’unità totemica che si slancia verso il cielo. Al contrario, le opere su marmo di Maximo Pellegrinetti (nato nel 1960, a Viareggio), La casa e l’albero e Oltre la collina (due case rosse), incarnano l’elemento di sorpresa della mostra. Queste opere su marmo bianco attirano l’attenzione del pubblico sul potenziale poetico del materiale, specialmente quando trattato con la sensibilità pittorica di Pellegrinetti, che reinventa le sue ‘vene’ naturali come parte della scena pittorica.

Nicola Vitale, Boccia, 2023, olio su tela, 33 x 29 cm, courtesy Galleria Antonio Battaglia

Scene e oggetti della vita quotidiana vengono trattati con una luminosità ottimistica nei dipinti di Nicola Vitale (nato nel 1956, a Milano), una quotidianità evocata attraverso le sue esplorazioni spesso paradossali di colore, proporzione e soggetto, che incantano gli spettatori portandoli a immaginare l’inaspettato. I tre dipinti a olio dell’artista e poeta presenti nella mostra – Nido (2015), Pesca (2017) e Boccia (2023) – sono come portali verso mondi esuberanti e allo stesso tempo curiosi. «I miei soggetti sono semplici – la pesca, gli uccelli, gli esseri umani e la natura, per esempio – ma vengono trasformati nei miei dipinti grazie al mio approccio con il colore puro, che è piuttosto artigianale. Il soggetto acquisisce una certa forza e vitalità, che fa percepire diversamente l’immagine pittorica. Penso che quando un dipinto ha un senso di vitalità, sia anche gioioso» riflette Vitale. Per Battaglia, la perdurante rilevanza del lavoro di questi cinque artisti risiede nel suo soggetto universalmente risonante e nella purezza dell’intento artistico: «Nonostante sia già stato ampiamente trattato dai critici nel corso degli anni, il loro lavoro è ancora fresco e riesce sempre a essere uno specchio della contemporaneità. Questa freschezza, semplicità e purezza nel piacere di realizzare opere che stimolano la riflessione sono l’eredità più preziosa che questi artisti possono lasciare alle nuove generazioni» conclude il gallerista. Le opere di Bonomi, Cella, Forese, Pellegrinetti e Vitale sono generose nel loro spirito umano, ricordandoci la gioia intrinseca nella vita quotidiana e nel processo creativo stesso.

 Alexia Petsinis

Info:

AA.VV., Cinque artisti, cinque amici. Una situazione.
30/10/2024 – 19/11/2024
a cura di Antonio Battaglia
da martedì a venerdì: 16:00 – 19:00
sabato e domenica: 11:00–13:30 / 16:00–19:30 e su appuntamento
Galleria Antonio Battaglia, Via Ciovasso, 5 Milano
www.galleriaantoniobattaglia.com


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