Luigi Biscozzi (deceduto il 12 set 2018) iniziò a collezionare opere d’arte nel 1969. Un anno dopo conobbe (a Parigi) Dominique Rimbaud, che diventerà sua moglie e con la quale condividerà per oltre quarant’anni la passione per l’arte. Pur essendo originario di Salice Salentino (piccola frazione della provincia di Lecce, dove l’azienda agricola Leone De Castris produce l’omonimo e pregiatissimo vino), Biscozzi fa riferimento a Milano, come luogo di lavoro, e da quella città vivace e dinamica, assorbe l’atmosfera briosa e i fermenti culturali degli anni Sessanta: il bar Jamaica a Brera come punto di incontro, le documentazioni dei fotografi Mulas, Dondero, Alfa Castaldi, ma anche le frequentazioni con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Ettore Sordini, Angelo Verga, Dadamaino e le puntualizzazioni di un dibattito acceso e rivolto alla modernità e che faceva sponda tra giornalisti, scrittori, critici d’arte. Con la moglie Dominique viaggia per Biennali e mostre internazionali, interessandosi alle discussioni, anche politiche, tra realismo e figurazione, informale e astrazione.
Negli anni, la collezione, che documenta una parte importante dell’arte italiana e internazionale del Novecento, si amplia e si arricchisce notevolmente fino a comprendere oltre duecento opere. Pare assemblata dal caso e dall’occasione, ma è invece profondamente affidata all’intelligenza emotiva dei due collezionisti (che poi è il percorso più genuino di ogni collezione d’arte privata, dettata cioè dall’impulso e non da uno sguardo storico che può avvenire solo in un secondo momento). In ogni caso, l’insieme di questi acquisti, a guardarli con un certo distacco, sembrano aver privilegiato una linea che per semplificare definiamo “astratta”, in tutte le sue possibili coniugazioni: segnico-informale, modulare, cinetica, neoconcreta, analitica e così via. Ovviamente ci sono le eccezioni, e qui merita ricordare almeno i nomi di Filippo de Pisis, Arturo Martini, Gilberto Zorio.
La Fondazione nasce dal desiderio di fare un dono alla città di Lecce, e la signora Dominique ha voluto coronare questo sogno alla memoria del marito, scomparso nel settembre del 2018. La sede è stata progettata dallo studio Arrigoni Architetti e il coordinamento scientifico della Fondazione è stata affidata al prof. Paolo Bolpagni. L’intento è quello di creare, all’interno della città di Lecce, non solo uno spazio dove esporre stabilmente al pubblico una selezione dei migliori pezzi della collezione, ma anche di impiantare una biblioteca specializzata, fare attività didattica e allestire a cadenza periodica mostre dedicate ad autori del XX e XXI secolo, anche in un’ottica di scambio e collaborazione con enti nazionali ed europei. La prima mostra programmata (che si aprirà proprio in parallelo all’apertura ufficiale della Fondazione) è dedicata ad Angelo Savelli, artista di origini calabresi, vissuto a Roma e New York, conosciuto per il nitore delle sue opere.
La Fondazione Biscozzi | Rimbaud ha, da Statuto, lo scopo di favorire la conoscenza delle arti visive contemporanee e la realizzazione di iniziative culturali attraverso proposte di alto livello qualitativo, ponendosi, in particolare, il compito di valorizzare la propria raccolta di opere d’arte come fondamentale strumento di educazione pubblica; di promuovere e curare l’organizzazione, anche in collaborazione con altre istituzioni, di mostre ed eventi, conferenze, proiezioni, presentazioni di libri, seminari, attività didattiche, corsi di formazione, a fini di divulgazione e studio dell’arte; di occuparsi della conservazione e dell’aggiornamento della biblioteca e dell’archivio della Fondazione; di curare ed editare pubblicazioni connesse agli scopi e alle attività istituzionali. La sede leccese della Fondazione non vuole essere soltanto un luogo di esposizione di opere, ma soprattutto un centro di fermento ed elaborazione per tutte le arti, e di formazione per gli studenti delle scuole, dell’accademia e dell’università.
In questo senso, l’edificio che ospita la Fondazione è stato pensato come un “centro delle arti”, dedicato all’esplorazione e alla condivisione collettiva delle possibilità che nascono dal dialogo tra discipline diverse: arti visive, architettura, video, cinema, ma anche musica, letteratura e teatro. In occasione dell’apertura esce, il catalogo generale della collezione, a cura di Roberto Lacarbonara, pubblicato da Silvana Editoriale. Dopo la retrospettiva dedicata a Savelli, la Fondazione ospitrà una mostra di Salvatore Sava, scultore di origine salentina, nato nel 1966, già sostenuto e lanciato da Luciano Caramel.
Luigi Sain
Info:
piazzetta Baglivi 4, Lecce
apertura: da mar a dom
con orario stagionale
tel 351 5039402
info@fondazionebiscozzirimabaud.it
Josef Albers, Homage to the square, 1958, olio su masonite, 41 x 41 cm, Collezione Biscozzi | Rimbaud
Giulio Turcato, Senza titolo, 1959 circa, olio su tela, 60 x 80 cm, Collezione Biscozzi | Rimbaud
Paolo Scheggi, Intersuperficie curva bianca, 1966, acrilico su tele sovrapposte, 70 x 70 cm, Collezione Biscozzi | Rimbaud
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