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CORPO.doc: performance di origine controllata

CORPO.doc: performance di origine controllata

La performance è un linguaggio dalla natura effimera e sfuggente, aspetto in cui probabilmente risiede il suo fascino intimo e allo stesso tempo collettivo. CORPO – Festival delle arti performative nasce nel 2011 a Nocciano, piccolo comune in provincia di Pescara, in seguito a una ricerca svolta a partire dalla mostra SeCreAzioni: da Piero Manzoni al fallimento Lehman Brothers (Museo delle Arti Castello di Nocciano – 2009). Il progetto prevedeva l’esposizione di opere accomunate dal concetto di materiale organico, direttamente o indirettamente presente nei lavori mostrati. La direzione artistica del Museo ha voluto poi proseguire la riflessione sul corpo, che si è quindi radicata nel luogo grazie alla sua caratterizzazione sperimentale, per dare vita a connessioni inedite tra il territorio e la Performance Art.

Circo della Luna, San Giovanni Teatino (CH), location della IV edizione di CORPO.doc, photo Isa De Luca

CORPO segue una linea di sviluppo continua, coinvolgendo Istituzioni ed Enti sul territorio regionale e nazionale e trattando tematiche connesse alla realtà contingente. Dalla nutrizione al mercato dell’arte, dalla storicizzazione alla migrazione, l’impegno di CORPO e degli artisti coinvolti oscilla tra la necessità di creare una memoria di azioni transitorie e la possibilità di manifestare, spesso anche in modo crudo, segnico ed evocativo, problematiche e traumi personali e universali. Questo dinamismo multifocale è sintomo di quanto sia importante il legame che l’artista-performer stabilisce con il pubblico che ha intorno, con modalità differenti, passando gradualmente dalla condizione di unico autore e agente a quella di curatore o regista. Oltre a questo, all’interno della nuova pubblicazione CORPO.doc Performance di origine controllata, Ivan D’Alberto, il curatore del Festival, ripercorre in modo puntuale e chiaro le varie tappe affrontate, concentrandosi nel periodo che va dal 2015 al 2024. In questi nove anni, infatti, l’evento ha acquisito una nuova direzione artistica, che già nel 2014 è passata a CAPPA – Centro di Archiviazione e Promozione della Performing Art (Pescara), con cui si è consolidata la volontà di sensibilizzare il pubblico alla fruizione e valorizzazione dell’arte contemporanea.  Dal testo emerge la progressiva e felice apertura verso i media che si intersecano alla performance, spesso utilizzati direttamente dagli artisti, come il video, la fotografia, la pittura, la scultura o l’installazione.

Luigi Presicce, “Deriso”, disegno di Marco Pace, photo e courtesy l’artista

Dal 2021 CORPO si è arricchita di tre nuove sezioni, che completano e ampliano l’ambito del lavoro di ricerca, affiancando alle azioni performative altre testimonianze visive, per condurre il pubblico in un processo più articolato. Da quell’edizione, infatti, si è potenziato il concetto di archivio e documentazione, con un’indagine su esperienze performative del passato (document). Si è rafforzata anche l’intenzione di promuovere la performance attraverso i progetti di giovani artisti (orizzonti). Con community la rassegna si prefigge come obiettivo quello di stabilire una rete ancora più forte con istituzioni pubbliche e private a livello nazionale. Nell’edizione del 18 e 19 maggio 2024, intitolata Bibbidi-BODY-dy boo, fa la PERFORMANCE tutto quel che vuoi tu, il lavoro parte dal cortocircuito tra performance e magia, con un focus sul concetto di trasformazione, in cui la dimensione magica è chiara fin dalla scelta del luogo, un tendone da circo all’interno di un bosco.

Tommaso Buldini, “Demoniaco”, 2024, photo e courtesy l’artista

Il pubblico entra totalmente nell’esperienza performativa, grazie a tutti gli elementi predisposti ad hoc per creare uno straniamento tra reale e non reale, in un clima fiabesco in cui la Cenerentola/Performance viene letta in chiave politica, sottolineando il suo ruolo primario fra i linguaggi artistici. Deriso è il tableau vivant di Luigi Presicce, influenzato dalla presenza circense dei pagliacci: qui si affronta il tema della caduta “comica”, che in questo caso avviene per uno scherno verso l’individuo, ovvero l’artista, messo in parallelo anche con la figura di Cristo, che nell’azione viene insidiato, ridicolizzato e accerchiato da luci che lo accecano. L’opera di Tommaso Buldini è Demoniaco, in cui convergono le sue pratiche di animatore video, scenografo e designer. Lo spettacolo approfondisce tramite la pittura animata una dimensione esoterica e introspettiva.

Rachele Montoro, “Medita perché non sei ancora morto”, 2023, photo e courtesy l’artista

Rachele Montoro, giovane performer campana, lavora sulla sfera della personalità, includendo numerosi elementi che concorrono alla sua percezione e scoperta. Tra questi c’è soprattutto l’astrologia, struttura fluida e sfaccettata tra il reale e l’illusione, che le consente di stabilire un varco aperto con il fruitore, attraverso il rito e il cerimoniale, in questo caso è Astrology matters but don’t trust people with the same venus, they wanna catch you. Il contatto è alla base di un processo di costruzione di sé stessi e della propria identità, ricco di possibilità, e che non necessariamente implica una scelta univoca e tangibile, bensì ci dà la facoltà di proiettarci verso più indirizzi.

Info:

CORPO.doc
Bibbidi-BODY-dy boo, fa la PERFORMANCE tutto quel che vuoi tu
18 – 19 maggio 2024
Il Circo della Luna – San Giovanni Teatino (Chieti)
Corpo.doc


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