In Italia, in Sardegna, a Orani, c’è un museo intestato alla memoria di Costantino Nivola. Si tratta di una realtà poco conosciuta (periferia dell’impero? nessuna pubblicità?) eppure ha al suo attivo mostre con nomi di grande richiamo e significative per la cultura contemporanea. Ne ricordiamo alcune di recente realizzazione: “Endless Form” di Tony Cragg (2018), a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda; “Atelier Mendini. Le architetture” (2019), a cura di Aldo Colonetti; “Attached By Ebb & Flow”, installazione di Lawrence Weiner (2019), a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda; “You should remember to do those things done before that have to be done again”, prima personale di Sarah Entwistle in una istituzione italiana, a cura di Alfredo Camerotti (2020-2021); “Antesteria” di Peter Halley (dal 12 maggio al 22 agosto 2021), a cura di Giuliana Altea e Antonella Camarda. Di Costantino Nivola (all’anagrafe Costantino Nivola Mele e conosciuto anche come Tino Nivola negli USA; Orani, 1911 – East Hampton, 1988) il Museo conserva la più importante collezione delle sue opere.
Ora, c’è un’altra realtà poco pubblicizzata e poco conosciuta, ma di più recente realizzazione, si tratta di Magazzino Italian Art. Su progetto dell’architetto spagnolo Miguel Quismondo, Magazzino ha aperto le sue porte nel 2017, per merito di Nancy Olnick e Giorgio Spanu, creando un nuovo centro culturale a Cold Spring (New York). Magazzino Italian Art è un vero e proprio centro di ricerca dedicato alla promozione dell’arte italiana negli Stati Uniti, a partire dagli anni del secondo dopoguerra per arrivare fino ai giorni nostri. In particolare, la biblioteca offre un focus speciale sul movimento dell’Arte Povera, con quasi mille libri sull’argomento a disposizione gratuita di studenti e ricercatori.
Da una collaborazione tra Magazzino Italian Art e la Fondazione Nivola, è nata la mostra Nivola: Sandscapes, con opere provenienti non solo dalla collezione di famiglia dell’artista, ma anche da importanti prestiti istituzionali e privati. La mostra è stata curata da Teresa Kittler, Scholar-in-Residence 2020-21 presso Magazzino, ed è stata realizzata con il parocinio dell’Ambasciata Italiana a Washington DC.
Diamo infine un breve profilo dell’autore: Costantino Nivola si diplomò come grafico nel 1936 all’ISIA di Monza e poco dopo divenne direttore dell’ufficio grafico della Olivetti, per la quale realizzò le decorazioni del padiglione italiano per l’Exposition Internationale de Arts et Techniques dans la Vie Moderne. Nel 1938 si sposò con Ruth Guggenheim e poco dopo fu costretto a fuggire dall’Italia fascista a causa delle persecuzioni antisemite, rifugiandosi prima a Parigi e poi a New York.
La mostra prende in esame le tecniche di sandcasting che l’artista ha sviluppato alla fine degli anni Quaranta, fondendo il suo interesse per la scultura, la pittura, l’iconografia sarda e la figura umana. Il suo metodo prevedeva l’intaglio nella sabbia bagnata e il riempimento della forma negativa con il gesso. Nivola ha continuato a evolvere la sua tecnica nel tempo e ha sperimentato diversi materiali, sostituendo l’intonaco con cemento resistente, che gli ha permesso di creare rilievi decorativi per grandi commesse pubbliche.
Nivola: Sandscapes presenta una rara selezione di progetti e bozzetti preparatori per importanti decorazioni architettoniche. In mostra alcuni di questi progetti, tra cui l’Olivetti Showroom sulla 5th Avenue, il Bridgeport Post, il Bolling Federal Building a Kansas City, la Janesville Gazette e la William E. Grady Vocational High School di Brooklyn. Tutte opere che si oppongono alla forza di gravità, affermando nel desiderio di levitazione la propria anima vitale. Non mancano i riferimenti agli stilemi iconografici delle civiltà pre-nuragiche piegati però alla cultura moderna dell’arte astratta e informale, e ciò a comprova che la fecondità di un’immagine pesca le sue radici anche dalla storia passata e che gli intrecci sono sempre ricchezza e solo la dimenticanza finisce per impoverire le nostre possibilità espressive.
Nelle parole di Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola: “Questa mostra mette in luce la ricerca di identità di Nivola e la sua visione globale, la coesistenza nel suo lavoro di un’eredità modernista e intuizioni postmoderniste, il suo doppio interesse per la forma e gli ideali della comunità”. Ricordiamo, infine, in questi anni di grandi migrazioni, che alla fine, Nivola fu ospitato negli Stati Uniti senza ottenere la cittadinanza americana e senza mai interrompere i suoi rapporti con il paese natio. Il tutto a memoria di un dialogo sempre possibile tra culture distanti e diverse.
Bruno Sain
Info:
fino al 10 gennaio 2022
Nivola: Sandscapes
Magazzino Italian Art
2700 Route 9
Cold Spring, NY 10516
+1 (845) 666-7202
info@magazzino.art
Vista esterna di Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Photograph by Javier Callejas, courtesy Magazzino Italian Art, New York
Installation view of exhibition Nivola: Sandscapes at Magazzino Italian Art, Cold Spring, New York (May 8, 2021 – January 10, 2022). Photo by Marco Anelli, courtesy Magazzino Italian Art, New York
Costantino Nivola, Untitled (Maquette for the Legislative Office Building, Albany, NY), 1972. Sandcast plaster (negative relief), 129,5 x 96 x 3,6 cm. Family of Costantino Nivola. Photo by Marco Anelli, courtesy Magazzino Italian Art, New York
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