Il cielo che sfuma dai toni caldi e dorati passando per diverse tonalità di azzurro; la luce del sole che se ne va lentamente per lasciare spazio all’oscurità notturna. Questo è il crepuscolo. L’ora blu che preannuncia la fine delle giornate. Sono le nuvole, dense e astratte, della serie di dipinti, Crepuscolar Notes (2023), ad aprire la personale di Elisabetta Bottura, a cura di Francesca De Chiara e Ilona Särkkö, presso Iperspazio, a Milano, e in collaborazione con Associazione Zona Blu.
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Elisabetta Bottura, I was waiting for art to come, veduta della mostra, Iperspazio, Milano, 2023. Courtesy l’artista, Iperspazio e Associazione Zona Blu
Il percorso dell’esposizione assume le sembianze del cielo crepuscolare; si costituisce come una climax graduale fatta di immagini e suoni, che conducono dalla sfera pubblica a una sfera privata e intima. L’artista recupera alcune tele realizzate precedentemente e vi aggiunge estratti di citazioni di Frantz Fanon, Francis Alÿs, Adrian Piper e altri; parole tratteggiate e frammentarie che mettono in crisi ogni forma di neutralità e imparzialità nella pratica artistica. Una presa di posizione rispetto a temi frequenti nella sua pratica: «Gallerie e musei sono arene politiche in cui queste condizioni non valgono più», citando Adrian Piper, 1983. I quadri sono come frammenti di un monolite, in cui Elisabetta Bottura condensa riferimenti e offre al pubblico il suo pensiero, trasformandoli così in uno spiraglio sul mondo che la circonda.
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Elisabetta Bottura, Crepuscolar Notes, 2023. Courtesy l’artista, Iperspazio e Associazione Zona Blu
L’ambiente è completato da un suono chiaro, celestiale che rimarca la leggerezza delle tele e che accompagna lo studio dei cieli e delle nuvole, il tutto in un ambiente luminoso, dove l’artista innalza la pratica e la produzione artistica. Approfondisce, infatti, l’Arte e la creazione artistica come luogo per l’indagine e la messa in discussione del sé e del cosmo in cui viviamo. Uno spazio di libertà, aperto a infiltrazioni e contaminazioni reciproche tra soggetto ed elementi circostanti.
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Elisabetta Bottura, I was waiting for art to come, veduta della mostra, Iperspazio, Milano, 2023. Courtesy l’artista, Iperspazio e Associazione Zona Blu
Scendendo le scale, invece, una stanza buia ospita l’opera My daddy’s Golem (2019) in cui l’artista registra il padre immerso nella realtà virtuale del videogame “Eve” – gioco fantascientifico, ambientato nello spazio. Video, frame digitali, suono e voce sono mescolati in un’opera che documenta la manifestazione del sé nel contesto confusionario della vita odierna. In questo senso il videogame è sinonimo di pausa in un momento personale da ritagliarsi alla fine di una giornata, opponendosi al caos della vita. Il video – come apoteosi di un crepuscolo intimo e individuale – si sofferma sulla esigenza di trovare uno spazio proprio di liberazione in un tempo soffocante.
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Elisabetta Bottura, My daddy’s Golem, 2019. Courtesy l’artista, Iperspazio e Associazione Zona Blu
L’esposizione si espande tra due poli opposti: da un lato la necessità dell’artista di costituirsi come parte di una vita pubblica e di riflettere sugli spazi di questa vita. Dall’altro lato, espone un bisogno di escapismo nei confronti della stessa collettività sulla quale cerca di indagare e riflettere. Portando dunque avanti tali scopi, la mostra si configura come luogo libero, in potenza, in cui riconoscersi, giacché instaura un rapporto individuale con ogni osservatore.
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Elisabetta Bottura, Crepuscolar Notes, 2023. Courtesy l’artista, Iperspazio e Associazione Zona Blu
I was waiting for art to come è inserita all’interno del programma espositivo di Zona Blu, associazione fondata da artisti e operatori culturali, una realtà multiforme, un laboratorio libero che si presenta in quanto “incubatore culturale”. Questa è la seconda mostra realizzata in collaborazione con Iperspazio, un luogo di supporto alle arti, di sperimentazione e aggregazione delle diverse pratiche artistiche. Due contesti fluidi che cooperano per portare in scena pratiche e ricerche sempre nuove e mutevoli.
Irene Follador
Info:
Elisabetta Bottura, I was waiting for art to come
a cura di Francesca De Chiara e Ilona Särkkö
in collaborazione con Associazione Zona Blu
22/06/2023 – 28/06/2023
Iperspazio
via Carlo Torre 43, 20143 Milano
www.iperspazio.xyz
www.zonablu.org
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is a contemporary art magazine since 1980
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