Qual è la nuova frontiera di sperimentazione artistica verso cui tende il contemporaneo? Un modello eloquente è stato presentato in occasione della prima edizione di Metaverse@Venice a Palazzo Lamerini presso l’Arsenale di Venezia, con la mostra personale CryptoZR: COOKIE COOKIE 2.0. L’artista CryptoZR (Liu Jiaying) dal 2016 indaga le tecnologie dei big-data e della blockchain quali linguaggi innovativi, valorizzando il potenziale di approcci intermediati e decentralizzati del sistema dell’arte avvalendosi della piattaforma digitale Ethereum. Con la guida del pluripremiato curatore Li Zhenuha, da tempo interessato al tema della rivoluzione digitale che gli è valso alcuni riconoscimenti come il premio Curator of the Year da parte di Art Power 100 nel 2014 e di TANC Asia Prizenel 2015, oltre a collaborazioni con il Barbican Center e Art Basel-Hong Kong tra gli altri, la mostra riflette la logica imperante delle nuove tecnologie, in seguito alla svolta epocale segnata dal Covid-19.
Per CryptoZR, la dimensione del metaverso sembra essere una soluzione in risposta al desiderio umano e postumano di fuggire alle macro-micro strutture del reale per pensare un’idea differente di comunità, relazioni e valore nel contemporaneo. Se da un lato questa è una sfida da affrontare con fiducia nel progresso, per l’artista è altresì necessario riflettere sui frameworks, i parametri e le condizioni che ne determinano i sistemi legati al potere, all’economia, alle dinamiche di relazione accanto ad altri aspetti correlati come quelli relativi all’identità, alla comunicazione, al consenso, alle convenzioni sociali, e alla sorveglianza. Nel complesso, le opere di COOKIE COOKIE 2.0 – mostra già presentata al Guardian Art Center di Pechino nel 2021 – sono il frutto di queste analisi e osservazioni, valorizzando il ruolo della produzione artistica e dei sistemi di fruizione dell’arte.
Le opere si inseriscono in uno scenario storico-politico ben conosciuto ma messo in discussione, nel nuovo millennio, dall’era digitale e resi manifesti ai tempi della pandemia. Per l’opera Red and Blue, l’artista conia una matrice comprensiva di 100 gradienti di colore tra il rosso e il blu, e la espone per mezzo di un sistema di puntate all’asta per la durata di un anno fino a che, il 18 ottobre del 2020, il collezionista GeoffreyX non acquista i campioni favoriti di questi due colori, ridisegnando così una nuova geo-politica che vede le ideologie americane e cinesi utopisticamente congiungersi nel digitale. Nella stessa ottica si muovono le opere dedicate al sistema di valuta e transizione economica in era digitale come per Zero Dollar, Small Goal (SG), TopBidder, FED Smile, e Not Found Tokens, tutte volte a promuovere una svolta radicale per quanto riguarda formule di finanziamento e d’acquisto al fine di favorire il valore autonomo e interdipendente dei beni materiali e immateriali e del loro libero scambio.
In questo framework una serie di altre opere come RECT riflettono, in particolare, sulle dinamiche di potere e di relazione innescate dal sistema dell’arte, difendendo il valore autonomo e creativo della pratica artistica come risultante del complesso di relazioni intessute nel suo stesso processo e sistema. Si distinguono in quest’ottica le due istituzioni virtuali come Topbidder Artbyss, una galleria virtuale pensata sul modello del Guggenheim di New York, animata da un tentacolato animale marino e immersa in una profondità oceanica, così come Chijn Art Museum, un’opera costruita interamente in cryptovoxels, dove le persone possono utilizzare la valuta digitale per rifondare e alimentare il sistema dell’arte mentre progettano uno spazio virtuale coeditato.
La riflessione si estende in considerazioni sul fatto che l’attenzione nei confronti delle nuove tecnologie non sia da intendersi semplicemente in termini di innovazione strutturale ed estetica ma sia piuttosto da considerare come una trasformazione radicale che, per quanto nuova ai più, è già iscritta nella storia dell’umanità. L’artista guarda al potenziale futuro di questo sistema e linguaggio con l’opera 1000 EYE, interamente pensata in cryptocurrency, in cui riunisce un complesso di imprint oculari di 1000 delle persone più rappresentative del ventunesimo secolo per riflettere sulla nozione di “comunità virtuale” come un sistema decentralizzato che guarda alle dinamiche di potere attraverso l’interazione e il gaming. In questa linea di pensiero, l’opera YFII-120 United We Stand intende segnare una svolta epocale, avvenuta conseguentemente alla rinascita della piattaforma finanziaria YFII dopo la sua chiusura nel 2020, riportando l’attenzione sul ruolo della blockchain in epoca digitale. Invece, la scultura YAP721 guarda all’antico, riprendendo alcune usanze dell’isola di Yap in Micronesia secondo cui certe pietre incise venivano utilizzate come moneta, dando così forma, attraverso incisioni multiple, a una nuova idea di comunità che per mezzo della tecnologia riesce a traghettare il passato verso il futuro.
Nel complesso, CryptoZR: COOKIE COOKIE 2.0 suggerisce il potenziale di un progetto e un pensiero in cui si considera la realtà virtuale come uno dei possibili universi paralleli in cui si intersecano nuove tecnologie e corpi in metamorfosi al fine di promuovere nuove storie e narrazioni.
Info:
The 1st Annual METAVERSE@VENICE
CryptoZR: COOKIE COOKIE 2.0
A cura di Li Zhenhua
21/04/2022—23/11/2022
Padiglione Lamierini 2
Biennale Venezia 2022
https://cryptozr.net/?p=724
CryptoZR (Liu Jiaying), 1000Eyes, 2020-2021. Multi-Media Installation; 500 × 150 × 600 cm
CryptoZR (Liu Jiaying), Chijin Art Museum, 2020-2021. Multi-Media Installation; 600 × 750 × 358 cm
CryptoZR (Liu Jiaying), Red and Blue, 2019-2021. Multi-Media Installation; 400 × 320 × 15 cm
CryptoZR (Liu Jiaying), United We Stand (video still), 2020–21. Single channel video installation, 680 × 550 × 378 cm
CryptoZR (Liu Jiaying), YAP721, 2021, Sculpture 190x152x270cm 2021
È interessata agli aspetti Visivi, Verbali e Testuali che intercorrono nelle Arti Moderne Contemporanee. Da studi storico-artistici presso l’Università Cà Foscari, Venezia, si è specializzata nella didattica e pratica curatoriale, presso lo IED, Roma, e Christie’s Londra. L’ambito della sua attività di ricerca si concentra sul tema della Luce dagli anni ’50 alle manifestazioni emergenti, considerando ontologicamente aspetti artistici, fenomenologici e d’innovazione visuale.
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