Fino al 27 marzo 2022, il Mudec di Milano ospiterà la mostra dedicata a Piet Mondrian, “Dalla figurazione all’Astrazione”, un progetto del Sole 24 Ore Cultura, in collaborazione con il Kunstmuseum Den Haag (il museo in cui sono presenti il maggior numero di opere di Mondrian al mondo), a cura di Daniel Koep, Head of Exhibition e di Doede Hardeman, Head of Collection e con il concept del direttore del Kunstmuseum, Benno Tempel. Tale titolo rende in modo netto e preciso quanto esposto attraverso le opere scelte, incastonate e valorizzate ancor di più grazie al puntuale allestimento a cura di Corrado Anselmi, Studio Anselmi, con Anna Gherzi, ove vengono riprodotti in versione macro i principali temi sviluppati nell’opera di Mondrian. Il percorso espositivo conduce lo spettatore attraverso l’evoluzione intellettuale e stilistica dell’artista, la quale lo portò alla teorizzazione del Neoplasticismo, corrente artistica e culturale che ha influenzato i più disparati settori, dal design, all’arredamento, alla moda.
La formazione artistica di Mondrian prende forma nella “Scuola dell’Aja”, di cui diverrà uno dei principali esponenti. I paesaggi olandesi, caratterizzati dalla vita agricola e bucolica, dai mulini a vento, dai corsi d’acqua, dai canali, vengono ritratti con particolare attenzione e dovizia di particolari, esaltandone e studiandone l’impatto della luce, delle ombre e degli eventi atmosferici. L’artista, fin dall’inizio della sua attività, si distingue dagli altri componenti della scuola, in quanto alterna opere paesaggistiche a ritratti, a diversi studi, affascinato dalle maggiori correnti artistiche presenti in Europa all’inizio del ‘900. L’interesse di Mondrian spazia dal Cubismo, al Simbolismo, al Puntinismo e, seppur partendo da una pittura ottocentesca, in cui protagonista assoluta è la natura, egli riflette su come poter dipingere l’immagine della natura stessa, la sua essenza.
Egli è attratto dalla verticalità, dai mulini che svettano verso il cielo con le loro pale in balia del vento, dagli alberi, che collegano la terra con il cielo, attraverso il tronco e il diramarsi dei rami. Seppur consapevole dei mezzi espressivi e delle tecniche pittoriche per riprodurre fedelmente il reale, egli inizia gradualmente a ricercare l’essenza, l’anima delle cose e ciò è evidente già con l’opera “Il mulino Oostzijdse con cielo blu, giallo e viola” del 1907-1908 in cui il mulino e il paesaggio circostante vengono ritratti con tecnica e linee simboliste, con campiture di colore a plat, grazie alle quali vengono suddivisi i piani e gli spazi in modo graduato, ma allo stesso tempo in continuo. Le tonalità di colore scelte riflettono il desiderio di sperimentazione di Mondrian, ma allo stesso tempo la necessità di ricorrere a nuove forme espressive e potenzialità da sviluppare.
Nel 1914 si reca a Parigi, lasciandosi alle spalle la celebrità raggiunta in Olanda e, in un contesto di tale fermento culturale, egli inizia a scomporre le immagini in rette ed elementi geometrici, con la predilezione verso i colori bianco, giallo, blu, rosso e nero. Sono presenti in mostra opere importanti derivanti dai principali musei come ad esempio “Faro a Westkapelle”, conservato nel Museo del Novecento a Milano. Ma il linguaggio che egli inventa e definisce, si differenzia da quelli principali, presenti in quel momento sulla scena internazionale: è un modo nuovo di intendere l’arte, che lo stesso Mondrian nominerà “Neoplasticismo”. Rette che, intersecando lo spazio, definiscono figure come quadrati, rettangoli, creando un astrattismo geometrico, apparentemente statico, ma in piena evoluzione. Presenti in mostra le opere “Composizione con rosso, giallo e blu” del 1921 e “Composizione II” del 1929, nelle quali è possibile ammirare come lo spazio viene definito attraverso la sequenza di linee nere, che intersecandosi fra di loro producono spazialità definite dai colori.
Successivamente al periodo trascorso a New York, città in cui poi si trasferirà in via definitiva, nel 1919 Mondrian rientra a Parigi ed è proprio lì che, apprezzando la vitalità della vita notturna, scopre il jazz, che definisce l’equivalente in musica del “Neoplasticismo”. I suoni liberi, frutto dell’intuizione e dell’improvvisazione, sono paragonati alle linee, ai colori, che nella sua pittura, sono slegati dall’immagine del reale. Presente in mostra una video-installazione, in cui vengono riprodotti sulla base di musica jazz sei opere, di cui tre realizzate a Parigi e tre a New York. Grazie a tale installazione, lo spettatore intuisce totalmente il legame tra il mondo dell’arte e quello del suono, comprendendo appieno anche quanto percepito dall’artista stesso. Il percorso espositivo si conclude con opere di design e arredamento che confermano l’influenza dell’arte e della poetica dell’artista olandese in tali settori.
I fondatori del “De Stijl” desideravano creare una nuova forma d’arte, che potesse far parte della vita e della quotidianità dell’uomo. A tal proposito, è riportata in mostra un’affermazione dell’artista stesso: “Abbiamo anche pensato che un’arte collettiva potesse essere possibile in futuro. Speravamo di rendere il pubblico consapevole delle possibilità di un’arte plastica pura e cercavamo di dimostrarne la relazione con la vita moderna e i suoi effetti su di essa” (1942). Da tale affermazione è chiaro l’impegno attivo dell’arte nella società e come ne venisse riconosciuta, dagli artisti stessi, una totale centralità nella vita dei singoli. Ciò si è verificato proprio con l’opera di Mondrian, che ha influenzato diversi successivi artisti, architetti, designer, stilisti, come è possibile constatare ammirando le differenti testimonianze presenti lungo il percorso appena al di fuori delle sale espositive. La mostra “Dalla figurazione all’Astrazione”, dunque, permette di vivere, attraverso le opere, uno straordinario viaggio: l’evoluzione artistica, personale e di pensiero di un artista che ha segnato con il suo intuito e le sue idee il XX e il XXI secolo, evidenziandone l’attualità e l’ efficacia del suo messaggio.
Info:
Piet Mondrian, dalla figurazione all’astrazione
24/11/2021 al 27/03/2022
Mudec Milano
Via Tortona, 56, 20144 Milano MI
Orari: Lunedì 14.30 – 19.30 Martedì – mercoledì – venerdì – domenica 9.30 – 19.30 Giovedì – sabato 9.30 – 22.30 La biglietteria chiude un’ora prima (ultimo ingresso)
Informazioni e Prenotazioni : +39 02 54917
http://www.mudec.it
https://ticket24ore.it
Piet Mondrian, dalla figurazione all’astrazione, installation view at Mudec Milano, photo Carlotta Coppo, courtesy Il Sole 24 Ore Cultura
Piet Mondrian, dalla figurazione all’astrazione, installation view at Mudec Milano, photo Carlotta Coppo, courtesy Il Sole 24 Ore Cultura
Piet Mondrian (1872-1944), Composizione con linee e colore III, 1937, olio su tela. Kunstmuseum Den Haag 0334008, photo Carlotta Coppo, courtesy Il Sole 24 Ore Cultura
Piet Mondrian (1872-1944), Composizione con rosso, giallo e blu, 1921, olio su tela. Kunstmuseum Den Haag 0334327, photo Carlotta Coppo, courtesy Il Sole 24 Ore Cultura
Di formazione scientifica, ma con grande passione per l’arte, che ama raccontare, ammirandone tutte le sue espressioni.
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