La Perrotin Gallery di Tokyo, fino al 15 ottobre 2022, ospita nella sua prestigiosa sede di Roppongi, al primo piano (per noi Italiani al piano terra) dell’iconico complesso Piramide Building, per la seconda volta in pochi anni, una mostra personale dell’artista statunitense Daniel Arsham.
Nato a Cleveland nel 1980, e cresciuto a Miami, si è poi trasferito a New York, dove attualmente vive, per studiare arte nella prestigiosa ed esclusiva scuola privata Cooper Union for the Advancement of Science an Art di Manhattan.
Il suo lavoro è concentrato in uno spazio immaginario, fra storia futura e archeologia fantastica, interpretato attraverso il disegno, la pittura, la scultura, il cinema, l’istallazione, la performance e l’architettura. Ne fuoriesce un vortice interdisciplinare che, in maniera ironica e scherzosa, storicizza e “cristallizza” in un passato-futuro quelle che sono le icone culturali (molti i riferimenti al genio di Andy Warhol e al cinema di qualità) e materiali (auto di lusso, per esempio) della nostra epoca contemporanea.
Calchi erosi di oggetti di uso comune realizzati con materiali geologici (sabbia, selenite, cenere vulcanica) appaiono allo sguardo del visitatore come appena rinvenuti e dissepolti dopo millenni di oblio, residuati restituiti alla luce da una nuova Pompei del futuro. Quindi accumuli di televisori, telecamere, boombox, uomini, interi o a frammenti, in vestiti contemporanei, peluche, palloni da basket, automobili.
Il tutto reso in senescenza e/o fossilizzato ad evidenziare l’incongruente, e anche sotto certi versi drammatica e inconsulta, accelerazione di rapidissima obsolescenza degli strumenti tecnologici della nostra era digitale.
Uso e abuso di consumi che, consumando il mondo, inevitabilmente e di conseguenza, consumano anche noi. Un ritmo accelerato del nostro tempo di vita che andrebbe forse più spesso messo in discussione invece che supinamente accettato.
In questa personale da Perrotin Tokyo, Daniel Harsham presenta la sua Natura Morta del 31mo Secolo, distinta in tre diversi corpi di lavoro.
Nella galleria principale sono istallati cinque nuovi dipinti su tela realizzati con un colore acrilico che ha subito una particolare tecnica di impasto che rende il segno spesso e corposo.
Il pensiero metafisico è presente ed evidente e la mano del pittore riesce a rendere, magistralmente, già come morto ciò che è ancora vivo.
Poi due nuove sculture di metalli amalgamati, forme ibride di lucente acciaio e bronzo opaco, atemporalmente sospese, in uno stato surreale e sognato, fra decadenza e rigenerazione, piazzate proprio davanti alle vetrine.
La prima rappresenta il dio greco Hermes, reinterpretazione di una scultura del IV secolo conservata nel Museo archeologico di Olimpia.
La seconda rilegge e rimodula un particolare della grande scultura di Michelangelo conservata nella Chiesa di san Lorenzo a Firenze, raffigurante Giuliano de’ Medici secondogenito di Piero il Gottoso e Lucrezia Tornabuoni.
Nella sala adiacente vengono, infine, presentati tre bianchi (grigi) poster cinematografici realizzati in hydrostone, quarzo e selenite: E.T., Ritorno al futuro e 2001 Odissea nello spazio.
Nella poetica dell’artista essi, che un tempo pubblicizzavano lo spettacolo o adornavano le camerette dei fan più accaniti, diventano artefatti del passato, in un processo che da desiderato sintropico diventa un realizzato entropico.
Ciò che viene presentato come perfetto o quasi perfetto, inevitabilmente si indirizza verso l’imperfezione.
L’artista semplicemente accelera la visione e ci dà una istantanea sul futuro dove i vari passati tendono ad appiattirsi in un unicum di accumulazione indistinto e senza tempo.
Insomma, parafrasando il filosofo Soren Kierkegaard, “la vita può essere capita solo tornando indietro; ma deve essere vissuta andando avanti”.
Uno sguardo dal 31° secolo non può che farci comodo, allora.
Angelo Andriuolo
Info:
Daniel Arsham, 31st Century Still Lifes
26/08 – 15/10/2022
Piramide Building, 1F, 6-6-9 Roppongi, Minato-Ku, Tokyo
www.perrotin.com
Daniel Arsham, Life of Eroded Bust of Apollo and Zeus, Sneaker, and Camera, 2022, acrilico su tela, cm 152,4 x 127. Ph. Lamberto Rubino per Juliet
Daniel Arsham, Amalgamized Head of Hermes of Olympia, 2022, acciaio inox, bronzo dipinto. Busto, cm 50,8 x 50,8 x 33, edizione 1/3 + 2 AP. Ph. Lamberto Rubino per Juliet
Daniel Arsham, Rose Quartz Eroded Back to the Future Poster, 2022, quarzo, quarzo rosa, hydrostone, cm 61,6 x 41,9 x 3,2. Ph. Lamberto Rubino per Juliet
L’amore per l’arte lo ha convinto a farsi imprenditore nel mercato artistico. Gallerista e Art Promoter, ha operato Italia e in Turchia, curando fra l’altro, l’organizzazione di oltre 100 mostre. Dal 2016 si è trasferito a Tokyo.
NO COMMENT