Deichtorhallen Hamburg

Deichtorhallen Hamburg, per la sua attività istituzionale, dispone di tre edifici (la Halle für Aktuelle Kunst, la Haus der Photographie e la Sammlung Falckenberg) dislocati in due sedi per una complessiva area espositiva di 10mila metri quadrati. Il tutto è dedicato all’arte contemporanea con particolare attenzione alla fotografia. Questa molteplicità di spazi permette un’attività molto articolata e di grande coinvolgimento.

Le mostre attualmente in corso d’opera sono: “Family Affairs. Familie in der aktuellen Fotografie” (Haus der Photographie, fino al 4 luglio); “Fotografien Projektionen Installationen 2020-1966” di Katharina Sieverding (Sammlung Falckenberg, fino al 25 luglio); “Why Should I Hesitate: Putting Drawings to Work” di William Kentridge (Halle für Aktuelle Kunst, fino all’1 agosto). Inoltre, sono già messi in programma questi appuntamenti: dal 21 agosto al 31 ottobre 2021 “Aby Warburg: Bilderatlas Mnemodyne da Original”; dal 19 settembre 2021 al 10 aprile 2022 Tom Sachs, “Space Program: Rare Earths”; dal 18 novembre 2021 al 30 gennaio 2022 “Gute Aussichten 2020/2021”; dal 27 novembre 2021 al 27 marzo 2022 personale dedicata a Tomi Ungerer.

Soffermiamoci ora, in particolare, sulla mostra fotografica che prende a tema “la famiglia” come soggetto conduttore e aggregante. La parola fotografia deriva dal greco ed è composta dai due termini φῶς (phôs), luce e γραφή (graphè), scrittura o disegno. Quindi, con la parola fotografia si intende una scrittura eseguita con la luce. Certo, oggi anche il cellulare ha la capacità di produrre immagini di buona qualità, tuttavia inizialmente (nei primi anni dell’Ottocento) il “combattimento” per riuscire a fissare inquadrature della realtà fu una battaglia non facile e le prime “fotocamere” furono degli scatoloni di legno piuttosto ingombranti e pesanti.

Sebbene la questione sia un po’ controversa, gli storici considerano che la prima “fotografia” sia datata 1826 (o 1827) e fu realizzata da Joseph Nicéphore Niépce: si tratta della ripresa di un paesaggio (veduta dalla finestra a Le Gras) e per essere fissato su una lastra ebbe bisogno di un’esposizione alla luce di otto ore. Poi ci sono i nomi di William Henry Fox Talbot e di Louis Mandé Daguerre ai quali si attribuisce il merito di altre metodologie e di altri primati. Le prime immagini erano incentrate su soggetti come il paesaggio e la natura morta, proprio perché il soggetto statico permetteva un’esposizione alla luce molto prolungata. Poi vennero anche i soggetti animati (persone e animali). Il primo e indiscusso ritrattista fu Nadar (pseudonimo di Gaspard-Félix Tournachon). E ricordiamo come tutti i primi ritratti (sempre a motivo della durata prolungata di apertura dell’obiettivo) riprendevano soggetti in posa o appoggiati o seduti, proprio per cercare di evitare l’effetto di mosso.

Dal ritratto del soggetto singolo agli album di famiglia il passo è stato breve, eppure sempre ricco di sfumature e di contatti con la storia della pittura.

È questo il tema che viene sviluppato, con la presenza di venti autori, alla Haus der Photographie del Deichtorhallen Hamburg, nella mostra “Family Affairs. Familie in der aktuellen Fotografie”, a cura di Ingo Taubhorn. La mostra non tocca solo i vari aspetti di inquadratura fotografica, ma diviene anche un interessante affresco sociale, soffermandosi sui diversi modelli familiari e le dinamiche che sotto traccia sono visibile in ogni gruppo di persone: in questo modo sono stati evidenziati i modelli di comportamento, il modo di porsi di fronte all’obiettivo, vari momenti di intimità o di ostentata sicurezza.

Ecco gli autori che prendono parte al progetto: Nora Bibel (Germany), Nancy Borowick (USA), Katharina Bosse (Finnland), Elinor Carucci (Israel), John Clang (Singapur), Daniel W. Coburn (USA), Neil DaCosta (USA), Siân Davey (UK), Jamie Diamond (USA), Hassan Fazili (Afghanistan), Vincent Ferrané (France), Gustavo Germano (Argentinia), Eric Gyamfi (Ghana), Lucia Herrero (Spain), Lebohang Kganye (South Africa), Grégoire Korganow (France), Katharina Mayer (Germany), Dario Mitidieri (Italy), Lee-Ann Olwage (South Africa), Trent Parke (Australia), Linn Schröder (Germany), Daniel Schumann (Germany) and Akihito Yoshida (Japan).

Ovviamente, nel percorso espositivo non c’è la volontà di uno sguardo retrospettivo, perché il dialogo tra immagine e immagine si concentra sull’attualità, dato che non troviamo scatti precedenti al 2010. Perciò autori come Larry Sultan o Nan Goldin possono essere sì evocati, ma non sono presenti. E questo mi pare il punto forte del progetto: un tracciato chiaro, molto vario e ben configurato.

La mostra, patrocinata da Franziska Giffey, Schirmherrschaft von Bundesfamilienministerin,  è finanziata da Ausstellungsfonds der Freien und Hansestadt Hamburg. Inoltre, il gruppo di sponsorizzazione Deichtorhallen e gli Amici della Haus der Photographie sostengono il progetto, mentre WhiteWall ha supportato la mostra con stampe e cornici. Il catalogo (304 pagine, circa 75 illustrazioni a colori, formato 30 x 30 cm, tedesco/inglese, prezzo di sottoscrizione 49,50 euro, prezzo di copertina 58,00 euro, Kehrer Verlag editore) è curato da Ingo Taubhorn e ospita testi di Julia Bunnemann, David Campany, Eva Illouz, Doris Lin, Dirk Luckow, Marie Meyerding, Paula Michalk, Rupert Pfab, Magnus Pölcher, Henriette Schröder, Sabine Seidel, Ingo Taubhorn, Melanie von Bismarck.

Roberto Grisancich

Info:

Deichtorhallen Internationale Kunst und Fotografie Hamburg

Halle für Aktuelle Kunst e Haus der Photografphie
Deichtorstr. 1-2, HH-City

Sammlung Falckenberg
Hamburg-Harbur
Wilstorferstr. 71
besucherbuero@deichtorhallen.de

Deichtorhallen HamburgLucia Herrero, Family López, 2009. From the series “Tribes”, © Lucia Herrero, mostra “Family Affairs”, courtesy Deichtorhallen

Daniel W. Coburn, Lovers Embrace, 2013. From the series “The Hereditary Estate” 2014, © Daniel W. Coburn, mostra “Family Affairs”, courtesy Deichtorhallen

Dario Mitidieri, Khawle’s Family, 2015. From the series “Lost Family Portraits”,  © Dario Mitidieri, mostra “Family Affairs”, courtesy Deichtorhallen

Nancy Borowick, His and Hers, 2013. From the series “The Family Imprint”, © Nancy Borowick, mostra “Family Affairs”, courtesy Deichtorhallen

Lebohang Kganye, Ka 2 phisi yaka e pinky II, 2013. From the series “Ke Lefa Laka: Her-story”, © Lebohang Kganye, mostra “Family Affairs”, courtesy Deichtorhallen


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