Due Artisti – Una Mostra. Inaugurata venerdì 20 luglio negli spazi del Centro per l’Arte Contemporanea della Rocca di Umbertide a cura di Giorgio Bonomi, questa è la titolazione sintetica ma eloquente di un’esposizione che si profila come una bipersonale, in grado di accordare sapientemente nel medesimo iter espositivo il lavoro di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi.
Autori di opere differenti nella resa e negli esiti estetici, si veda come, grazie a un allestimento congeniale che ben si snoda sui tre piani dell’antico edificio, tale diversità non generi dissonanze o cacofonie ma, al contrario, finisca per istituire un dialogo originale e costruttivo. Facile percepire dunque come la mostra, a conferma delle parole del curatore “offre visioni diverse ma armoniche e non contrastanti”, tali da far intendere all’osservatore quanto lo stile dei due interpreti, pur nell’evidente dissomiglianza, possa risultare complementare. Difatti, entrambi gli artisti ragionano in termini astratti e aniconici, mettono sotto la propria lente d’ingrandimento aspetti minimi e silenziosi dell’esperienza visiva, usufruendo nelle loro ricerche di materiali disparati e arrivando, così, a mettere in discussione il confine fra scultura, pittura e opera a parete.
Fiorelli, con le sue Sculptureboxes, edifica un’indagine giocata sull’ortogonalità circa le possibilità ottiche e oggettive della superficie, dei suoi risvolti e dei mezzi tecnici impiegati, valorizzandone il potenziale dinamico insieme alla componente spaziale e fisica laddove la tarlatana si misura con le articolazioni del filo su tela, giungendo così a mostrare coniugazioni sempre diversificate oltre all’alto grado di tensione riscontrabile in lavori della fattispecie.
Radi, con Visibile Provvisorio, propone una serie di realizzazioni contrassegnate da forme morbide e aggettanti, prevalentemente sui toni del bianco, del grigio e del nero, ottenute anche grazie al pvc e al perspex, dove l’artista pratica un linguaggio privo di superfetazioni, a vantaggio di un registro fatto di superfici convesse che, grazie al raffinato utilizzo dell’oro e dell’argento, sembrano dotate di una propria luminosità e trascendere dai confini fisici del supporto. I due artisti, ciascuno personalmente, sembrano in tal modo riflettere sulle qualità narrative fondamentali dell’opera d’arte, lavorando dunque sui concetti e i risvolti di superficialità e profondità, spazio e luce, visione statica e dinamica, dimostrando con i pezzi selezionati come entrambi siano alla ricerca di una medesima sensibilità, però affrontandola da diverse direzioni di senso.
Visibile fino al 16 settembre, la mostra, organizzata in collaborazione con Galleria FerrarinArte di Legnago (VR) e Kromya Art Gallery di Lugano, con la curatela di Giorgio Bonomi, ci aiuta a comprendere – grazie all’esempio fornitoci dalle elaborazioni di Emanuela Fiorelli e Paolo Radi – quanto l’accezione di superficie sia oggi dotata di una certa variabilità e lontana dalle concezioni più comuni di bidimensionalità e piattezza.
Davide Silvioli
Info:
Emanuela Fiorelli, Sculpturbox / Paolo Radi, Visibile Provvisorio
20 luglio – 16 settembre 2018
a cura di Giorgio Bonomi
Rocca di Umbertide Centro per l’Arte Contemporanea, Piazza Fortebraccio, Umbertine (Perugia)
Orari: 10.30-12.30 / 16.30-18.30, chiuso lunedì
P. Radi, Accesso al silenzio, perspex, acrilico, pvc, cm 200×120
Veduta della mostra#2
Critico d’arte contemporanea e curatore, ha curato mostre in gallerie, spazi indipendenti e istituzionali. Ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Suoi testi e ricerche sono pubblicati su cataloghi, magazines di settore, edizioni di gallerie e monografie. È curatore di archivi d’artista, contributor di riviste e uffici stampa specializzati. Collabora con fondazioni, musei pubblici, case editrici e università a progetti di ricerca e curatoriali.
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