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Essere, dare forma, cambiare: Nari Ward da Pirelli...

Essere, dare forma, cambiare: Nari Ward da Pirelli HangarBicocca

Bottiglie, carrelli di supermercato, passeggini, lacci di scarpe, pannelli, insegne, video, enormi installazioni, mattoni, perline trasparenti, reti di pescatori, taniche di kerosene, materassi, cabine telefoniche, rivestimenti di zucchero cristallizzato e di bitume, semi di mango, lampadari: è questo l’infinito universo funzionale alla poetica espressiva di Nari Ward, in mostra da Pirelli HangarBicocca a Milano.

Nari Ward, “Hunger Cradle”, 1996-2024 (detail). Installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2024, private collection, photo, courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca, Milan Photo: Agostino Osio

“Ground Break”, titolo di questa ampia personale, è espressione che ha a che fare con il primo gesto di costruzione di un manufatto: posa della prima pietra, atto di tracciare il solco rompendo la prima pietra. È nelle pieghe di questo vasto concept che il visitatore si muove percorrendo le grandi sale e osservando da vicino le opere (alcune gigantesche) della mostra che include anche robusti elementi performativi. Ciò permette a Ward di fare della sua arte una danza per leggere il presente in chiave black e precipuamente americana (Nari Ward è giamaicano di origine ma ormai newyorchese d’adozione). Una volta spostata la tenda nera che separa le due sale generalmente destinate alle mostre temporanee dell’Hangar, si presenta nell’oscurità la massa imponente di una culla affamata, l’enorme “Hunger Cradle”, un’installazione pensata appositamente per l’Hangar e che raccoglie nel proprio grembo una serie impressionante di oggetti di recupero (anche di grandi dimensioni come un pianoforte). La culla funge da luogo di cura e di riparo degli oggetti che l’artista ha ritrovato nel suo percorso esplorativo, dando loro nuova e più protetta vita.

Nari Ward, “Ground Break”, exhibition view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2024. Photo courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca, Milan Photo Agostino Osio

L’installazione che dà il titolo alla mostra, “Ground Break”, è un’opera pavimentale composta da migliaia di mattoni in cemento rivestiti di rame. Qui l’artista realizza un omaggio all’impiego storico del rame nell’arte e, con i segni spiraliformi in superficie, ci introduce in una dimensione cosmologica. Impressionante è l’installazione “Geography Bottle Curtain”, una gigantesca cascata sospesa di bottiglie di vetro intrecciate a corde e fili. Il sottotesto dell’opera è politico, le bottiglie rappresentano la diaspora, la tessitura richiama azioni radicate nel cuore delle popolazioni africane e rimanda a un beneaugurante rapporto che l’uomo vuole tessere con gli spiriti. La versatilità artistica di Nari Ward rivela anche un’anima pop: le due (vere) cabine telefoniche che costituiscono il dittico “American Bottle Anthem Booth” e “Italian Bottle Anthem Booth”, rimandano all’immaginario pop, ancor più rafforzato dall’emissione sonora, dall’interno delle due cabine ripiene di bottiglie, molle di materassi e gommapiuma, dei due inni nazionali.

Nari Ward, “Geography Bottle Curtain”, 1997/2024, installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2024. Produced by Pirelli HangarBicocca, photo Courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca, Milan, photo: Agostino Osio

L’engagement con la storia sociale avviene anche con il video “Spellbound”. L’artista commemora nel video la resistenza nera del sud degli Stati Uniti, il coinvolgimento di soldati neri haitiani nella Guerra di Indipendenza e soprattutto la cittadina georgiana Savannah, fondata da Tomochichi, un capo nativo anch’egli incluso tra i dimenticati della Storia. Monumentale è l’installazione “Geography Pallets”, concepita specificamente per l’Hangar. Bancali di legno per merci, plexiglass, metalli, zucchero cristallizzato concorrono alla creazione di una gigantesca parete inclinata con cui l’artista intende rappresentare un’area portuale e il movimento delle merci, da un’idea congiunta con il coreografo-scrittore Ralph Lemon.

Nari Ward, “Geography Pallets”, 2000/2024, installation view at Pirelli HangarBicocca, Milan, 2024. Produced by Pirelli HangarBicocca, photo courtesy the artist and Pirelli HangarBicocca, Milan, photo: Agostino Osio

Di particolare impatto è il video che riprende una scultura anch’essa presente in mostra. L’opera fissa è “Crusader” e il titolo introduce il forte accenno polemico di Ward che realizza un carro errante composto da un carrello comune da supermercato, taniche di cherosene, sacchetti di plastica e un troneggiante lampadario. L’omonimo video mostra Ward che s’incammina, ingabbiato nello spazio centrale del carrello, nelle strade di New York, spingendo l’opera e attraversando non solo lo spazio urbano ma anche lo sguardo indifferente dei tanti passanti, sino a raggiungere una stazione di servizio in cui, con rito purificatore, si lava le mani con olio. Tutte le opere presenti in mostra appartengono all’ultimo trentennio di attività dell’artista e compongono una sorta di memoriale degli oggetti ritrovati. La memoria, la fede, l’identità sono i temi che attraversano il percorso artistico: il concept è profondamente umano e centrato sull’essere umano, oscillando tra rivendicazione della dignità e spiritualità.

Info:

Nari Ward. “Ground Break”
A cura di Roberta Tenconi e Lucia Aspesi
28/03 – 28/07/2024
Pirelli HangarBicocca
Via Chiese, 2
20126 Milano
tel: 0266111573
info@hangarbicocca.org
pirellihangarbicocca.org


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