Data / Ora
Date(s) - 21/05/2024 - 14/06/2024
6:30 pm - 8:30 pm
Luogo
Art Studio Finestreria
Categorie
ACCOSTARSI
il 21.05.24 h18.30
la mostra dura fino al 14 giugno 2024
Intervengono
Maria Nadotti
Paola Fonticoli
Claudia Ponzi
Sito web: https://www.artstudiofinestreria.com/Art…/paola-fonticoli/
Indirizzo : Art Studio Finestreria, Via Ascanio Sforza 69, MilanoBio Maria Nadotti
Giornalista e saggista, si occupa di teoria culturale, teatro, cinema e arti visive. È autrice di vari libri tra cui Silenzio = morte. Gli Stati Uniti nel tempo dell’Aids (1994), Sesso & Genere (1996 e 2022), Necrologhi.
Pamphlet sull’arte di consumare (2016), Sul buon giornalismo (2024). Curatrice e traduttrice italiana dell’opera di John Berger, nel 2021 ha realizzato il podcast “Per John B.” https://www.oktafilm.it/podcast/
Bio Paola Fonticoli
Paola Fonticoli si diploma nel 1984 in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Milano; l’anno seguente la Nuova Prearo Editore pubblica la sua tesi di Storia dell’Arte dal titolo “Achille Bonito Oliva – La critica d’arte come arte della critica”. La sua prima mostra personale è del 1985. Seguono, fra le altre, quelle di Rio de Janeiro, Milano, Parigi, Kyoto, New York, Bonn, Colonia, Mendrisio, Torino.
Partecipa a numerose mostre collettive in Italia e all’estero su invito, tra gli altri, di: Achille Bonito Oliva, Lorànd Hegyi, Elena Pontiggia, Claudio Cerritelli, Francesca Alfano Miglietti, Martina Corgnati, Flaminio Gualdoni, Angela Madesani, Matteo Galbiati.
“…I lavori più recenti dell’artista – paesaggi mentali e dell’anima fugaci come la materia cartacea di cui sono fatti e indelebili come le scie del tempo vissuto e gli indizi di quello a venire – ti invitano con gentile fermezza ad assumere una postura sensoriale complessa, mai univoca e di sicuro non unidirezionale.
Qui, per vedere, devi innanzitutto ascoltare, tastare, scortecciare il già visto, rimemorare, dubitare, interrogare, guardare, girare intorno, riguardare, avvicinarti, allontanarti, cambiare angolo visuale. E, innanzitutto, accettare non la vaghezza ingannevole dell’ombra, ma la sua solidità, il suo esserci casa. Paola Fonticoli disegna contorni netti e permeabili – un paradosso che è proprio l’ombra a consentire, proponendosi come zona mai statica del possibile, allusione al processo incostante del divenire – e lo fa tagliando e unendo, accostando forme e colori come a sottolineare che solo la disparità e la dissonanza mettono in relazione.
Le sue Stanze di carta rigorosamente contenute in piccole scatole orfane sono microinstallazioni che sembrano avere luogo alla periferia dello sguardo. Chi le osserva è testimone di un’evoluzione che si dà al loro interno, ma che solo l’atmosfera in cui sono immerse può attivare. È un’evoluzione simile a quella di cui si è testimoni quando si osservano a lungo e da vicino i fili d’erba ai bordi di un campo o il farsi e disfarsi di una nuvola in primavera o il movimento della luce tra le foglie di un albero: tutto muove e si muove in un tenace lavorio della materia…..”
Estratto dal testo in catalogo di Maria Nadotti
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