Data / Ora
Date(s) - 06/10/2018
7:00 pm - 9:00 pm
Luogo
Galleria Massimodeluca
Categorie
La Galleria Massimodeluca è lieta di presentare A Flower for Piet e Sold Out, prime due personali di Matteo Attruia nei propri spazi (dall’8 ottobre al 4 novembre 2018, inaugurazione sabato 6 ottobre 2018 dalle 19 alle 21). Le mostre, corredate da un testo critico rispettivamente di Nico Covre e Daniele Capra, segnano l’inizio della collaborazione dell’artista con la galleria.
A Flower for Piet e Sold Out nascono come due differenti progetti a partire dalla particolarità architettonica della galleria di essere costituita da due vani distinti, a ciascuno dei quali, per l’occasione, si avrà accesso separatamente, come se la galleria avesse subito uno sdoppiamento spaziale. Attruia ha così concepito due mostre distinte, ognuna con una propria logica concettuale ed allestitiva, trasformando l’occasione espositiva nell’opportunità di un’inedita e arguta doppia personale. In tale operazione si sommano così, in forma volutamente ambigua, l’aspetto dell’ambizione a esporre che ciascun artista naturalmente ha (e che l’autore in qualche modo denuncia in forma autoironica, essendone egli stesso vittima) e l’ineludibile necessità intellettuale di proporre un progetto espositivo che risulti essere incisivo e significativo. La condizione d’incertezza, la voglia di mostrarsi sebbene cum grano salis, sono ben esemplificate dall’immagine dell’artista che si fa ritrarre fuori della galleria – non cioè dentro dove solitamente le opere sono ospitate – in bilico espressivo e filosofico tra i due spazi, in preda allo spleen esistenziale, ma con la consapevolezza di una possibile soluzione a portata di mano.
In particolare A Flower for Piet presenta un inaspettato progetto espositivo, che nasce come un esplicito omaggio alla vita di Piet Mondrian. Per l’occasione Attruia ha deciso infatti di affrontare un percorso inedito e personalissimo, inaugurando una nuova stagione compositiva. L’omaggio al pittore olandese diventa così occasione per rendere esplicita una riflessione consapevole sulla sublimazione del lavoro, e delle fatiche, di ogni artista.
La mostra Sold Out mira invece a (ri)discutere il ruolo e le aspettative di alcuni degli attori del sistema dell’arte, e ad immaginare modalità alternative di presentazione e fruizione delle opere. Attruia interviene sull’idea di mostra come dispositivo espositivo, immaginando di essa modalità e finalità del tutto alternative. L’arte – e in particolare il suo status – sono, nella sua pratica artistica, elementi soggetti ad incertezza, ripensamento e negoziazione.
La pratica artistica di Matteo Attruia è caratterizzata dal paradosso e da una ricercata ambiguità interpretativa, che si esplicita frequentemente in un approccio ironico, tragico o noncurante. In particolare le sue opere mettono l’osservatore nella condizione di essere prigioniero di una contraddizione in apparenza non risolvibile. A cavallo tra astuzia e ingenuità, tra sorriso e inquietudine esistenziale, le sue opere trasmettono stati emotivi contrastanti, in oscillazione tra depressione ed esaltazione, tra beffardo atteggiamento di sfida e distacco signorile. Ricorrente nella sua produzione sono l’impiego della parola scritta, del neon e della fotografia.
Matteo Attruia è nato a Sacile (Pn). Pensa, vive e lavora ovunque. Tra le sue mostre personali Insumiàn, a cura di Angelo Bertani, Colonos, Lestizza (Ud); Follia, a cura di Nico Covre, Lanificio Paoletti, Follina (Tv); Collezione Privata, a cura di Giorgio Fasol e Giacinto Di Pietrantonio, TRA, Treviso; Io cero, a cura di Stefano Monti, Studio Multiplo, Padova; Fronteretro, a cura di Leonardo Conti, Mia Art Fair, Milano; Spaziale (con Michele Spanghero), a cura di Anna Romanzin, Amici di Bambi, Porcia (Pn); Lettera Minatoria, a cura di Leonardo Conti, Galleria PoliArt Contemporary, Milano; Courtesy the Artist, a cura di Daniele Capra, LipanjePuntin ArteContemporanea, Trieste; Featuring, Galleria Ugo Ferranti, Roma; Qui è altrove, a cura di Giudo Comis, Ex Chiesa dei Battuti, San Vito al Tagliamento (Pn); Io odio Napoli, Galleria Salvatore Pica, Napoli.
Tra le mostre collettive si segnalano Job Moves, a cura di WAY, Cinema Rex, Padova; Corrispondenze d’Arte, a cura di Lorenzo Michelli, Museo Revoltella, Trieste; Gaiamente, a cura di Michela Lupieri e Tiziana Pers, Trivignano Udinese (Ud); Bilico, a cura di Gianluca D’Incà Levis, Dolomiti Contemporanee, Casso (Pn); Venti per Una. 20 regioni per 1 Italia, a cura di Martina Corgnati, IGAV, Castiglia, Saluzzo (Cn); Il Fuoco della Natura, a cura di Marco Puntin, Salone degli Incanti, Trieste; Palinsesti. InSesto, a cura di Denis Viva, San Vito al Tagliamento (Pn); Padiglione Italia, Biennale d’Arte Diffusa, Porto Vecchio, Trieste; Made in China, a cura di Daniele Capra e Maura Celant, Galleria Browning, Asolo (Tv); Ma dici a Me? Interlocutori dell’imperfetto, a cura di Paolo Toffolutti, Spac, Buttrio (Ud); La Meglio Gioventù, a cura di Andrea Bruciati, Galleria d’Arte Contemporanea, Monfalcone (Go); Roaming, Mestna Galerija, Nova Goriça (SLO); ManinFesto, a cura di Sarah Cosulich, Villa Manin, Codroipo (Ud).
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