AA.VV. Il Velo di Maya

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Data / Ora
Date(s) - 19/10/2024 - 03/11/2024
4:30 pm - 7:00 pm

Luogo
Castello Sforzesco di Vigevano

Categorie


In occasione della rassegna letteraria della città di Vigevano, il cui tema scelto per l’edizione di quest’anno è la “maschera” in ricordo della celebre attrice Eleonora Duse, EvuzArt propone la mostra dal titolo “Il velo di Maya”, nella quale saranno coinvolti tre artisti del gruppo: Lorenzo Lucatelli, Veronica Menchise e Gero Canalella. Il Velo di Maya, nella filosofia di A. Schopenhauer, rappresenta ciò che nasconde la realtà delle cose, come una maschera usata per celare, per allontanare lo spettatore dalla realtà e dalla verità del mondo o per farne emergere solo alcune parti. Un velo che bisogna strappare via affinché l’uomo possa conoscere il mondo e fare esperienza della verità. Gli artisti in mostra, attraverso le loro opere, cercano proprio di aprire uno squarcio su questo velo e ci invitano a riflettere su vari aspetti del nascondere e del mostrare, aprendo vari spazi di riflessione sul tema. Gero Canalella attraverso il suo lavoro prova a svelare il volto di una realtà primigenia, in cui l’uomo si identificava con il cosmo e il suo spazio abitativo. Una condizione smarrita, logorata dal tempo, di cui l’artista tende ancora ad afferrarne l’eco. Ne conseguono sculture di ispirazione organica, come corpi in formazione, in bilico tra spiritualità e caducità, inquietudine e rassicurazione.
Con le tele e le installazioni di Veronica Menchise possiamo immergerci nell’affascinante mondo della percezione visiva. Con il suo lavoro indaga il dualismo tra punto di vista dell’artista e dell’osservatore, l’ambiguità tra essere e apparire, tra finzione e realtà, tra tangibile e intangibile. Stratificazioni di ghiaccio che nascondono come maschere bacini di acqua e immagini in cui il corpo e la natura si fondono in un legame sensuale e protettivo sono, invece, i protagonisti delle elaborazioni fotografiche realizzate da Lorenzo Lucatelli. Ne scaturiscono immagini misteriose e paesaggi ancestrali che trascinano lo spettatore all’interno di una realtà parallela, estraniante, ma con la quale si entra da subito in confidenza.


  1. ida venturini

    12 Ottobre

    Molto interessante!

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