Data / Ora
Date(s) - 22/03/2024 - 10/04/2024
6:00 pm - 8:00 pm
Luogo
Galleria Massimo Ligreggi
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Catania, lo storico gazometro protagonista della mostra “Volatile” dell’Accademia di Belle Arti
Arti visive, fotografia e design in dialogo con l’archeologia industriale in un progetto che riunisce mondo accademico, impresa pubblica e privato
Catania, 15 marzo 2024 – Lo storico gazometro della città di Catania, dove sin dal 1862 veniva stoccato e distribuito il gas per alimentare gli impianti di illuminazione pubblica e fornire energia alle case e alle imprese – primo passo verso una città moderna – è il protagonista della mostra “Volatile”, progetto nato dalla virtuosa collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti, Asec Trade, Catania Rete Gas e la Galleria Massimo Ligreggi.
Per “Volatile” arti visive, fotografia e design sono in dialogo con l’archeologia industriale di un sito, quello dell’azienda municipale del gas, per lo più sconosciuto alla cittadinanza. La mostra, che si inaugura il 22 marzo alle ore 18 nella galleria Massimo Ligreggi (via Indaco 23, zona Ciminiere, dalle ore 15 alle 19), sarà visitabile in queste date: sabato 23 marzo; dal 25 al 29 marzo, dal 2 al 5 aprile e dall’8 al 10 (chiusa di sabato e domenica e il lunedì di Pasqua). Le visite fuori orario vanno concordate via email info@massimoligreggi.it.
“Volatile” è il racconto per immagini di dodici giovani artisti e di un curatore, Mario Bronzino, che gravitano per formazione e specializzazione nel circuito dell’Accademia di Catania. Lo sguardo nuovo – o il nuovo sguardo – degli artisti su quello che oggi è un affascinante sito di archeologia industriale dalla fondamentale funzione per lo sviluppo economico e socio culturale della comunità etnea: sin dai primi vagiti del Regno d’Italia, infatti, ha fornito energia a una città e ai suoi abitanti apprezzati per il dinamismo e lo slancio imprenditoriale. Loro sono Erika Allia, Gabriele Argentino, Alessia Arnone, Chiara Bruno, Diego Greco, Tiziano Lotta, Martina Minauda, Silvia Muscolino, Mirko Puliatti, Maria Troina, Giulia Cassaro e Filippo Sciacca dei corsi di Pittura e Linguaggi del Contemporaneo e Fotografia mentre Paolo Costanza, Carlotta Costanzo e Asia Sabatelli di Design della Comunicazione Visiva hanno curato il progetto grafico. Il coordinamento del progetto e la cura editoriale del bel catalogo dedicato è dei docenti Gianluca Lombardo, Marcella Barone, Carmelo Nicosia e Marco Lo Curzio. “Una preziosa collaborazione – commentano la presidente Abact, Lina Scalisi, e il direttore Gianni Latino – fra mondo accademico, impresa pubblica e privato. Tutti uniti nella consapevolezza che la Cultura rappresenta per ogni territorio il volano per utilizzarne appieno risorse e infrastrutture: l’arma vincente per la crescita della società contemporanea”.
A sottolineare l’orgoglio di collaborare con l’Accademia di Catania sono i presidenti di Asec Trade e Catania Rete Gas, rispettivamente Giovanni La Magna e Gianfranco Todaro, per i quali c’è stata una “immediata e grande sintonia con i docenti, il direttore e gli stessi giovani artisti per fare ricerca e produrre opere che lasciassero una testimonianza tangibile della storica struttura in cui ha sede Asec Trade. Con l’auspicio che sia solo l’inizio di un lungo percorso che possa vederci fianco a fianco alle Istituzioni culturali per donare alla città di Catania eventi degni della sua tradizione”.
E mentre i giovani artisti si sono concentrati sulla produzione di opere straordinarie seguendo alcune tracce proposte dal curatore – che interpretava le suggestioni del luogo, la funzione e la storia – i docenti, i manager e il gallerista si sono occupati di coniugare modelli di sinergia positiva: l’anima della “terza missione”.
Come resistere, poi, alla fascinazione di un luogo così denso di memoria e da sempre inaccessibile ai non addetti ai lavori? “Impossibile – spiega Gianluca Lombardo – non amare questo sito carico di mistero, di storia, di tecnologia all’avanguardia, di reverenziale attenzione e rispetto. Nulla ci ha lasciati indifferenti. E i giovani artisti sembra abbiano colto appieno questo mondo strano, metà antico, desueto e inagibile, metà funzionale e tecnologico. Comunque necessario”. Mentre per Marcella Barone: “Dare voce a queste forme attraverso il racconto, la documentazione fotografica, la restituzione artistica significa anche creare nuove connessioni, mettere in discussione il comportamento umano, instillare il dubbio (…) riflettere su come si sono modificati contesto urbano, vita sociale e ambiente circostante”.
A raccontare, infine, il lavoro di ricerca dei giovani artisti è il curatore, Mario Bronzino, che spiega come ognuno di essi abbia “indagato e declinato i piani simbolici e significanti della sfera invisibile della vita tramite un delicato processo di suggestione attivato dalla drammaticità poetica che appartiene a questo luogo e alla sua storia. La sostanza volàtile, priva di corpo e inafferrabile, diventa per ogni singolo artista il pretesto per formalizzare una realtà magmatica sotto forma di immagini, forme, gesti e suoni”.
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