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Addenda ai Parafernalia della Contessa V.G. VII^

Addenda ai Parafernalia della Contessa V.G. VII^

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Data / Ora
Date(s) - 27/07/2024
4:00 pm - 6:30 pm

Luogo
Casa del Custode delle Acque

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Addenda ai Parafernalia della Contessa V.G. VII a è il titolo del progetto espositivo di Marco Mapelli e Lorenzo Manenti che si sviluppa principalmente attorno a una serie di opere realizzate con l’utilizzo di tappi di bottiglia in plastica, con i quali vengono create delle installazioni a pavimento simili a mosaici antichi che riprendono, nel loro impianto iconografico, un ricco repertorio di segni e simboli derivati dalla storia delle arti visive. Ogni tappo, organizzato secondo certi criteri assieme agli altri, è come una tessera del mosaico. Partendo dalle decorazioni delle ville di epoca romana e degli edifici di culto medievali, si attraversano riferimenti al Rinascimento e alla cultura mediorientale fino a toccare gli estremi formali del design a noi più vicini. Mapelli e Manenti in questo modo intendono porre in comunicazione tutti questi elementi, riproponendo quasi come in un viaggio archeologico tra le epoche, soluzioni note accostate ad invenzioni insolite, tradotte e risolte con l’uso di materiali marginali, dal valore economico minimo, dei rifiuti.

L’intervento espositivo è inscritto in una più ampia gamma di opere realizzate dai due artisti dove i materiali come la plastica delle bottiglie, il legno riciclato, la stoffa dismessa, il cartone ecc. la cui funzione è stata consumata dall’uso, condividono alla base il loro status di rifiuti rivestiti successivamente da un nuovo significato, sbloccandone così un certo potenziale creativo e dando il via ad un processo di trasformazione in opera. Inseriti perciò in un contesto differente, divengono oggetti preziosi, quasi degli inestimabili reperti storici. Questi materiali di scarto possono anche farsi carico di ulteriori significati, sfociando in riflessioni che integrano il discorso artistico con l’economia, l’ecologia, il consumo sostenibile e così via. Ogni opera dialoga con molteplici fattori e livelli di lettura ponendosi come pretesto a nuove interazioni tra i sensi. Gli allestimenti, risultato anch’essi di una profonda riflessione sulla natura stessa del dispositivo mostra, seguono e valorizzano le specificità spaziali, storiche e culturali degli ambienti che li ospitano. Queste pratiche adottate da Mapelli e Manenti sono in linea con alcune delle ricerche artistiche contemporanee alle quali si aggiunge anche un forte fattore relazionale con il pubblico, dove il coinvolgimento delle persone nella raccolta dei tappi è determinante. La totalità dei tappi e di conseguenza la possibilità di creare nuove installazioni, cresce in relazione alla partecipazione delle persone che si impegnano a trattenere e a destinare ai progetti futuri quei piccoli pezzi di plastica.

Nel caso dell’esposizione alla Casa del Custode delle Acque di Vaprio d’Adda, viene proposto un allestimento ripensato della mostra Meraviglie dai Parafernalia della Contessa V.G. VII a tenutasi nell’autunno 2023 presso Villa Gina di Concesa, nella quale una collezione di oggetti curiosi appartenenti alla dote da una fantomatica nobildonna francese, figlia di un savant napoleonico, si presentavano immersi in una tipica atmosfera da wunderkammer, una camera delle meraviglie in chiave postmoderna, dove gli stili e le citazioni si mescolano, tra il leggibile e l’indecifrabile.

La wunderkammer, diffusa a partire dal periodo tardo-rinascimentale, era una sorta di proto museo ricolmo di centinaia di oggetti assortiti capaci di racchiudere nel loro microcosmo la totalità dell’universo con delle stranezze frutto dell’ingegno umano e singolari rarità provenienti dai regni naturali. Queste liste quasi infinite erano capaci a stupire gli ospiti delle corti del Vecchio Mondo, evocando quella conoscenza intrisa di influenze magiche e alchemiche che ha fatto da preludio alla visione scientifica sviluppatasi poi durante i secoli delle conquiste via mare dei paesi extra-europei, delle rivoluzioni e delle prime enciclopedie.

La selezione che viene presentata alla Casa del Custode è un’aggiunta al nucleo della prima mostra, un’Addenda appunto, con un inventario degli oggetti della raccolta originale unito ad altri oggetti inediti che si insinuano nel tessuto delle sale museali, fin dentro le vetrine dei reperti, riattivando i loro percorsi di identificazione, muovendo i profili delle opere, i significati e le relazioni tra di loro, con lo spettatore, e con il luogo che li ospita, non condensandosi e rimanendo in sospensione, nel possibile. Dove ogni elemento sul quale si posa lo sguardo si racconta e insieme si nega, allude ad altro. È autentico, ma anche il suo contrario.

– note biografiche

Marco Mapelli (n. 1982) e Lorenzo Manenti (n. 1978) condividono un percorso di studio simile, prima al LAS di Bergamo e in seguito all’Accademia di Brera. Dal 2013 partecipano a progetti espositivi comuni e dal 2019 collaborano all’organizzazione di una serie di mostre nelle quali uniscono i loro percorsi di ricerca individuali attorno a un nucleo di tematiche costanti, ridefinendo di volta in volta le modalità del loro operato.


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