Data / Ora
Date(s) - 01/02/2024 - 05/02/2024
Tutto il giorno
Luogo
Via Ugo Bassi
Categorie
CALCO DI UN’ESISTENZA
Mostra personale dell’artista Ado Brandimarte
Curata da Matilde Tavella e Eleonora Di Iesu
Social Media Managing di Silvia Giannotti
1-5 febbraio 2024
Via Ugo Bassi 10-12, Bologna
Antropologicamente l’uomo ha bisogno di relazioni sociali e questo implica far parte di una community, ma non sempre quest’ultima è facile da trovare o ci rispecchia appieno. Passiamo la nostra vita intera a cercare di far parte di un gruppo idealmente simile alla nostra persona e, quando questo non avviene, rischiamo di doverci adattare a dinamiche e realtà anche molto distanti da noi, pur di sentirci accettati. Viviamo nell’ansia di dover dimostrare sempre qualcosa al mondo per sentirci parte di esso, come se vivere non fosse già abbastanza. Le aspettative e le pressioni che ci vengono costantemente imposte dalla società ci portano a pensare di dover meritare un posto tutto nostro, ma pur sempre accettato dalla collettività. Ma questo posto noi lo vogliamo davvero? E perché poi deve essere accettato? Abbiamo dunque una scelta: integrarci oppure evadere. In entrambi i casi, però, dobbiamo essere disposti a presentarci e non sempre ciò che mostriamo è ciò che siamo. A volte è più facile mostrare solamente una parte di noi, quella che meglio può essere accettata o che meglio si può adattare al mondo nel quale ci ritroviamo a vivere. Questo incasellamento forzato ci porta a plasmarci e trasformarci, spesso e volentieri fino al punto di nascondere la nostra vera natura, pur di trovare la nostra nicchia. Tuttavia, questa può rivelarsi non sempre sicura o adatta alle nostre esigenze, rischiando di non rappresentare più un luogo abitabile. Le nicchie, dunque, essendo un luogo angusto e talvolta segreto, ma anche delimitato e protetto, si prestano come luogo ideale per dare dimora alle opere in calco dell’artista Ado Brandimarte, le quali sono la perfetta sintesi tra la nostra smania di mostrarci perfetti – in quanto i calchi in negativo possono essere scambiati otticamente per sculture in positivo – e la necessità di presentare solo una parte di noi al mondo, quella più superficiale e grezza, preservando così la nostra essenza.
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