Data / Ora
Date(s) - 29/09/2018 - 21/10/2018
5:30 pm
Luogo
Museo Civico Giovanni Fattori
Categorie
La mostra, realizzata dal Comune di Livorno in collaborazione dell’Associazione culturale Blob ART e la Fondazione Livorno, celebra la ricerca artistica di Alberto Sinigaglia, vincitore del Combat Prize 2017 premio speciale “Fattori Contemporaneo” con l’opera intitolata CLOUD#5-DOMINIC ARKANSAS, dalla serie “Microwave City”.
La ricerca artistica di Alberto Sinigaglia ben rappresenta le traiettorie che la fotografia ha intrapreso negli ultimi anni, indirizzando i propri interessi nei confronti di modalità operative variegate, indagando il rapporto tra realtà e finzione, tra documento e creazione, fondamentali nella costituzione del linguaggio fotografico.
L’interesse dell’autore si concentra sulla ricerca delle fonti. Queste possono essere aggiunte o sostituite, attraverso un percorso nel quale il concetto stesso di verità viene posto in discussione.
A partire da queste premesse, la mostra percorre un viaggio che è insieme riflessione sulla scienza, sull’immagine e sull’immaginario collettivo e si sviluppa tra fotografia, installazione ed editoria.
La mostra, composta da venti opere, si ispira ad una poco conosciuta storia della città di Las Vegas.
A partire dagli anni quaranta fino agli anni sessanta dello scorso secolo, una delle attrazioni di Las Vegas era la possibilità di guardare i test delle bombe atomiche che avvenivano nel deserto a poche miglia dalle terrazze degli hotel. I turisti erano soliti fare delle fotografie di queste drammatiche e potenti scene trasformandole in souvenir.
Alberto Sinigaglia ha ricercato il materiale iconografico riguardante l’invenzione e lo sviluppo della bomba atomica contenuto nell’archivio immagini dei laboratori scientifici di Los Alamos. Esplorando questa vasta collezione di immagini e film, e agendo su di loro allo stesso modo di un turista, l’autore se ne è appropriato, restituendoci, attraverso la loro manipolazione o innocue, morbide, misteriose nuvole sospese nel cielo, od oggetti abbastanza comuni, resi straordinari dall’essere fotografati e caricati di un potere apotropaico. L’autore ci mostra una fotografia quale privilegiato deposito di valori sociali e culturali in un mondo saturo di immagini, invitandoci ad essere consapevoli di ciò che vediamo, di come lo vediamo, e di come le immagini scatenano e danno una forma alle nostre emozioni e alla nostra comprensione del mondo.
La mostra, che rimarrà aperta dal 29 settembre al 21 ottobre è accompagnata da un catalogo illustrato, con un saggio del curatore Alessandro Carrer.
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