Data / Ora
Date(s) - 30/10/2021 - 30/11/2021
6:00 pm
Luogo
JELMONI STUDIO GALLERY
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Nato a Milano nel 1961, la formazione artistica di Alfredo Rapetti Mogol risente del clima famigliare, dove da generazioni si respirano musica, letteratura, poesia. Giovanissimo, Rapetti è introdotto dal nonno materno, Alfredo De Pedrini, Presidente dell’Associazione Arti Grafiche, nell’ambiente artistico milanese, arrivando a maturare la passione per la pittura, alla quale si uniscono la formazione presso la scuola del Fumetto a Milano, le collaborazioni in ambito editoriale, mentre l’esercizio pittorico viene sperimentato in diverse direzioni, destinato a confluire, nel 1996, nello studio degli artisti Alessandro Algardi e Mario Arlati che invitano Rapetti a condividere con loro la ricerca pittorica. Nell’atelier di Via Nota Rapetti lavora quattro
intensi anni, arrivando a maturare l’esigenza di coniugare le sue due più grandi passioni: la scrittura e la pittura,
intendendole quali visualizzazioni del processo mentale e psicologico. Grazie ad una tecnica particolare, detta impuntura, l’azione del dipingere si fonde così con l’atto dello scrivere, e le parole iniziare ad essere segnate non soltanto su fogli ma anche nelle tele.
Segni, tracce, graffiti di un’umanità creativa e consapevole, le opere di Rapetti proseguono quell’ideale tragitto di una scrittura pittorica che tanto più è universale, quanto più sa frantumarsi e confrontarsi con i secoli della storia dell’arte, dalle avanguardie storiche al concettuale, Cinquanta.
Trovata la forma espressiva congeniale alla sua poetica, fra la fine degli anni Novanta ed oggi è davvero notevole l’attività espositiva, sia personale che collettiva, conseguita dall’artista, instancabile come la sua opera sempre in viaggio fra l’Italia e il resto del mondo: universale, appunto. Se tra le sedi delle mostre collettive sono allora da ricordare il Museo della Permanente di Milano, nel 2002, il Salon d’Automne Paris, Espace Charenton, nel mese di novembre 2004, nel solo 2006 sono da annoverare il Mosca Mar’s contemporary art museum, Palazzo Strozzi a Firenze, il Museo d’Arte Straniera di Riga ed il
Grand Palais di Parigi per la mostra “Confronti”; tra le personali sono da citare la Galleria Cà d’Oro a Roma, nel 2003, la Fondazione KPMG di Berlino, nello stesso anno, la Galleria Maretti Arte Monaco a Montecarlo e Villa Olmo a Como, nel 2004, L’Albergo delle Povere di Palermo, nel 2005, e l’anno successivo la Certosa di San Lorenzo a Padula, salernitano. Nel 2009 espone 80 opere al Palazzo della Ragione di Mantova. Nel 2010 con la Fondazione De Chirico espone in tre prestigiosi Musei e Università Statunitensi, come la NY University e il Museo di scultura di Santa Monica LA e tiene una personale alla Fondazione Mudima a Milano.
Docente presso il Centro Europeo di Toscolano e nelle Università dell’immagine di Milano e New York, Rapetti è stato invitato a conferenze conferenze e workshop: ricordiamo la sua relazione tenuta alla fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, e l’insegnamento in occasione di Master dell ‘Università Cattolica di Milano.
Dal 2004 entra a far parte del gruppo internazionale “Signes et Traces”, fondato da Riccardo Licata; fra i premi, ricordiamo l’“Etoile” per la pittura della Provincia di Roma.
FILIPPO ROSSI
Filippo Rossi (1970), dopo la Laurea in Storia dell’Arte è dal 1997 docente presso la Stanford University, dove tiene corsi di Studio Art, Contemporary Art e Museology. Sempre dal 1997 collabora con il Prof. Mons. Timothy Verdon, Direttore del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze.
Espone come sito regolari dal 1994. Da anni lavora-specific-artist presso privati ed enti pubblici. Con opere in musei e collezioni pubbliche e private italiane ed estere, è stato il più giovane degli artisti invitati all’incontro con Benedetto XVI nella Cappella Sistina il 21 novembre 2009 visto che da oltre 15 anni elabora anche tematiche attinenti al sacro. Nel 2010 realizza la prima Aula interconfessionale italiana presso l’ospedale pediatrico Nuovo Meyer a Firenze. Nel 2011 è stato chiamato dalla Fondazione del Duomo di Firenze al concorso per un ambone per la Cattedrale. Nel 2012 lavora alla Derix Glass Studio di Francoforte (Germania) per tradurre alcuni suoi dipinti in vetrate. Lavora sia per l’Italia che per gli Stati Uniti e la Cina. Tiene workshop regolarmente formativi USA in Italia e USA. conferenza,
Grazie ad un lungo e proficuo periodo di ricerca in cui ha sperimentato materiali nuovi e realizzati chimicamente come le schiume e il polistirene estruso, ha recuperato anche l’utilizzo di prodotti naturali come la carta, la tela juta, il legno, riuscendo spesso a dar vita a vere ‘icone astratte’.
Quello che cerca nel suo impegno è una richiesta di sosta davanti all’immagine, così che l’opera, all’inizio ricercare per colori e composizione, acquisti anche ‘senso-altro’ ad una più profonda lettura, creando un colloquio intimo, quasi un dialogo, tra l’artista creatura e il suo Creatore. I suoi lavori sono silenziosi e asciutti, dove l’unica concessione all’opulenza è l’utilizzo dell’oro, che viene controbilanciato dalla ‘povertà’ delle altre tinte e materiali.
Le sue opere sono state spesso pubblicate anche in copertina, in volumi della Mondatori, San Paolo, Electa, e Ancóra editore e il suo lavoro è stato documentato anche in diversi quotidiani nazionali come La Repubblica e La Nazione.
Scrive e collabora per diverse riviste specializzate di critica e storia dell’arte. Ha pubblicato cataloghi di diversi artisti e saggi sulle tecniche artistiche.
Tra le ultime personali: Museo della Porziuncola ad Assisi, Arciconfraternita della Misericordia di Firenze, Basilica di Santa Croce a Firenze, Monastero di Camaldoli ad Arezzo, Abbaye Notre-Dame de Boscodon a Crots in Francia, Monte Tabor, Centro ecumenico per l’arte e la spiritualità , Barga (Lucca), Cape Cod –Massachusetts (USA), Palazzo Panciatichi e Palazzo Medici Riccardi a Firenze, la Meiboyi Arts Center a Shangai (Cina), Bressanone, Bergamo, Cortona, Fès-Rabat (Marocco), presso l’ambasciata italiana, la Fondazione Ducci a Roma, la Dadian Gallery a Washington DC, Il Museo dell’Opera di Firenze, la chiesa di Orsanmichele a Firenze e, attualmente in allestimento, presso il Museo Marino Marini di Firenze.
Nel 2018 ha creato il suo brand Magnifice Filippo Rossi che racchiude tutta la sua produzione artistica.
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