Data / Ora
Date(s) - 16/03/2019 - 05/05/2019
6:00 pm - 9:00 pm
Luogo
Palazzina Marfisa d'Este | Sinagoga Grande della Scola Italiana
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Dopo i positivi riscontri ottenuti nel 2017-18 ad Alessandria e Reggio Emilia, con due esposizioni museali sviluppate attorno alla videoinstallazione sonora “Millennial Tears”, Aqua Aura presenta in anteprima a Ferrara il suo nuovo video “Where the Lost Things Are” (2019), cuore della mostra “Paesaggi Curvi”, a cura di Maria Letizia Paiato e Chiara Serri.
L’esposizione, realizzata in collaborazione con i Musei Civici d’Arte Antica e la Comunità Ebraica di Ferrara, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara e del Museo nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), sarà allestita dal 16 marzo 2019 nelle due sedi della Palazzina Marfisa d’Este e della Sinagoga Grande della Scola Italiana, che per la prima volta nella sua storia apre le proprie porte all’arte contemporanea.
Il vernissage si terrà sabato 16 marzo, alle ore 18.00, presso la Palazzina Marfisa d’Este. A seguire sarà aperta al pubblico la sezione della mostra allestita presso la Sinagoga Grande della Scola Italiana.
Il titolo della personale – “Paesaggi Curvi” – nasce all’assonanza fonetica con il termine scientifico “Passaggi Curvi”, coniato di recente nel campo della Fisica Astronomica e indagato in particolare da Lisa Randall, autrice di uno dei modelli più accreditati di universo pluridimensionale.
Come la scienziata concepisce l’universo quale membrana dotata di più dimensioni spazio-temporali che possono distendersi e curvarsi, accreditando quindi leggi fisiche radicalmente differenti rispetto alle dinamiche che conosciamo, così Aqua Aura evoca, attraverso le sue opere, luoghi multidimensionali: paesaggi che mettono in scena le contraddizioni della percezione umana e la paura di ciò che può esserci oltre, nell’altrove, e allo stesso tempo il desiderio di conoscere, di raggiungere ciò che sfugge ai sensi, fino a confondersi con i sentimenti arcani del “magico” e del “sublime”.
La mostra nasce dal desiderio di tracciare i contorni, attraverso lo svolgersi delle sue sale, di un tema spesso dimenticato, ovvero il “Paesaggio”, sdoganato come genere a sé stante nel Seicento. L’esposizione costituisce dunque un’occasione per focalizzare lo sguardo sulle ricerche dell’artista accomunate dal denominatore comune del paesaggio come generatore di significati, dai primi studi del 2011 fino alle ultime propaggini dagli esiti ancora in corso, che raccolgono (e raccoglieranno) la produzione del 2018 e 2019.
La sezione della mostra ospitata alla Palazzina Marfisa d’Este si svilupperà, nelle prime sale, in senso lineare e cronologico, attraverso la presentazione delle serie portanti (e bidimensionali) del lavoro di Aqua Aura, da “Scintillation” a “Empty Spaces”, fino a “Museum Highlights”. A seguire, le stanze dedicate ai lavori in cui il soggetto “Paesaggio” incontra i linguaggi tecnologici di nuova generazione: video proiezioni ambientali, video-sculture, animazione 3D e prototipazione computerizzata. Accanto alle opere storiche, saranno presentati diversi lavori inediti. È questo il caso della videoinstallazione “Where the Lost Things Are”, che coniuga riprese in analogico e animazione 3D. Alcune inquadrature in esterno anticipano un piano sequenza ambientato in un magazzino industriale, dentro al quale si sarà testimoni di un evento enigmatico, innescato da un paesaggio glaciale che genera l’antico sentimento della meraviglia, dello stupore, sfruttando la visione di una realtà plausibile in natura, ma posta in un luogo improprio, con finale a sorpresa.
Nella Sinagoga Grande della Scola Italiana sarà, invece, presentata la videoinstallazione “Millennial Tears”, per la prima volta visibile a Ferrara. In un luogo fortemente connotato a livello storico e culturale, l’artista propone un’esperienza immersiva ed emozionale, scaturita da una visita nel Sacrario del Museo Yad Vashem di Gerusalemme e maturata tra i ghiacci islandesi, in dialogo con un tema di grande attualità, ovvero il drammatico scioglimento della calotta artica. Dal lento sgretolamento delle lastre ghiacciate emergono memorie e attese, emozioni imprigionate nella solidità del ghiaccio e lacrime di nascita a rinascita della millenaria cultura ebraica.
L’esposizione, realizzata con il sostegno di Co.O.Pe.Ra.Te. srl, sarà aperta al pubblico presso la Palazzina Marfisa d’Este (Corso della Giovecca, 170) fino al 5 maggio 2019, da martedì a domenica con orario 9.30-13.00 e 15.00-18.00, chiuso il lunedì; Pasqua chiuso, aperto Lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio. Ingresso intero Euro 4,00, ridotto Euro 2,00 (gruppi 15 persone, oltre i 65 anni); gratuito fino ai 18 anni. La sezione allestita nella Sinagoga Grande della Scola Italiana (Via Mazzini, 95) sarà visitabile su appuntamento fino al 16 aprile 2019. Ingresso libero. Catalogo Vanillaedizioni con prefazioni di Tiziano Tagliani (Sindaco del Comune di Ferrara) e di un rappresentante della Comunità Ebraica di Ferrara e testi critici di Maria Letizia Paiato e Chiara Serri. Per informazioni e prenotazioni gruppi: Servizio Informazioni e Prenotazioni Ferrara Mostre e Musei (tel. 0532 244949, diamanti@comune.fe.it, www.palazzodiamanti.it), Comunità Ebraica di Ferrara (tel. 0532 247004, comebraicafe@gmail.com). Per approfondimenti: www.aquaaura.it.
Aqua Aura si diploma al Liceo Artistico di Bergamo e si laurea all’Accademia di Belle Arti di Brera, sezione Pittura. Prosegue la sua formazione in giro per il mondo, tra musei, laboratori di ricerca e spazi naturali. Le sue investigazioni si nutrono di studi sulla fisica astronomica, la fisica delle particelle, la biogenetica, la filosofia e la psicologia della percezione. In particolare, instaura un rapporto di collaborazione e di scambio, nell’ambito della ricerca scientifica, con la Fondazione ARISLA (Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica), approfondendo lo studio sulla genesi e lo sviluppo delle immagini scientifiche. Negli ultimi anni il suo linguaggio si è mosso principalmente nell’ambito della fotografia e dell’arte digitale. Ha esposto in molte sedi istituzionali, gallerie e musei a livello internazionale, tra cui Berlino, Istanbul, Barcellona, Maastricht, Helsinki ed ha partecipato a numerose fiere d’arte in Italia e in Europa. Gli ultimi sviluppi del suo lavoro lo hanno portato, oltre che al mezzo fotografico, verso nuovi linguaggi, attraverso la realizzazione di cortometraggi, docufilm e opere di video-arte, fino alla realizzazione di installazioni e video-sculture. Nella veste di relatore, ha partecipato a numerosi convegni e conferenze rivolte all’arte contemporanea e alla ricerca scientifica in generale, tra cui “Natura Punto Zero”, dialogo tra Carlo Barbante e Aqua Aura moderato da Livia Savorelli (Arteam) nell’ambito del “Festival per la Terra” (Museo di Storia Naturale, Venezia, 2018). Tiene lezioni su fotografia e arte contemporanea presso scuole private e fondazioni. Tra le principali mostre personali si segnalano: “Frozen Frames” (Galleria VV8artecontemporanea, Reggio Emilia, 2013, a cura di Alessandro Trabucco), “Boudoir” (Galleria Paolo Tonin, Torino, 2013, a cura di Alessandro Trabucco), “Vacant Scenery” (Galleria Kajaste, Oulu, Finlandia, 2014, a cura di Anna-Maija Kajaste), “Void” (Galleria VV8artecontemporanea, Reggio Emilia, 2014), “Illusion-Inclusion” (Costantini Art Gallery, Milano, 2015, a cura di Stefano Costantini e Emanuela Pitti), “The Hidden Project” (Gàleria H2O e Istituto Italiano di Cultura, Barcellona, Spagna, 2015, a cura di Carolina Valentina Lio), “The Graft” (Galleria Kajaste, Helsinki, Finlandia, a cura di Gaia Serena Simionati), “Scintillation” (Riccardo Costantini Contemporary, Torino, 2016, a cura di Michele Bramante), “Aqua Aura | Scintillation” (Luisa Catucci Gallery, Berlino, Germania, 2017, a cura Chiara Fileccia e Luisa Catucci), “Somewhere out there” (Palazzo Cuttica e Sale d’Arte, Alessandria, 2017-18, a cura di Matteo Galbiati), “Millennial Project” (Sinagoga, Reggio Emilia, 2017-18, a cura di Chiara Serri), “Aqualand” (Costantini Art Gallery, Milano, 2018), “Morgan’s tales” (Palazzo del Parco, Diano Marina, Imperia, 2018, a cura di Civiero Art Gallery). Tra le principali esposizioni collettive: “11. Festival Art Stays 2013” (Ptuij, Slovenia, 2013), “Antiritratto: Aqua Aura, Rowan Corkill, Francesco Garbelli” (Studio Maria Cilena Arte Contemporanea, Milano, 2014, a cura di Alessandro Trabucco), “Meetings – Aqua Aura, James Iles, Mona Hoel – Italy, Wales, Norway” (Galleria Kajaste, Helsinki, Finlandia, 2014, a cura di Anna-Maija Kajaste), “Arteam Cup 2015” (Officina delle Zattere, Venezia, 2015), “Camera Chiara: Aqua Aura, Giacomo Costa, Gohar Dashti, Me Nè, Nicolò Quirico, Jalal Sepher, Sandy Skoglund” (Costantini Art Gallery, Milano, 2016), “Arteam Cup 2016” (Palazzo del Monferrato, Alessandria, 2016), “Arteam Cup 2018” (Fondazione Dino Zoli, Forlì, 2018). Nel 2017 è uscito il libro “Lustro” con testi di Matteo Galbiati e Chiara Serri (Vanillaedizioni, 2017). Dopo aver vissuto e lavorato tra Milano e Akureyri (Islanda), da alcuni anni risiede stabilmente a Milano.
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