Data / Ora
Date(s) - 05/10/2024 - 02/11/2024
5:00 pm - 7:30 pm
Luogo
Galleria d'Arte Puccini
Categorie
La nuova stagione espositiva della Galleria d’Arte Puccini s’inaugura quest’anno con una mostra personale dedicata ad una giovanissima artista eugubina, che nella sua tuttora essenziale e recente ricerca artistica indaga nello spazio intimistico nel quale ricercare l’espressione di sensazioni, emozioni, o di più articolati e complessi stati dell’animo.
La confusione, l’annebbiamento e il vederci sempre un po’ sfocato, sono tutti sentimenti fuggenti che hanno accompagnato l’artista negli anni successivi al Covid. Così le opere di fotografia presentate in questa mostra rappresentano il tentativo della Gaggiotti di esprimere il proprio più intimo stato d’animo in un modo in cui le parole non permettono di poter fare.
La fotografia, da molti considerata il mezzo artistico più in grado di esprimere emozioni in modo potente (tanto che viene utilizzata, soprattutto negli ultimi anni, come strumento sia da arte terapeuti che da terapeuti che operano al di fuori dell’arte), è per Caterina lo strumento espressivo che più si adatta a questa indagine intimistica.
Infatti, se tra le tecniche utilizzate in Fototerapia, ad esempio, troviamo gli autoritratti (fotografie che permettono di conoscersi in assenza di esami e valutazioni), attraverso questo genere di opere la Gaggiotti individua la risultante di immagini tali da essere in grado di mostrare anche solo parti della nostra interiorità e momenti significativi conservati, che spesso anche noi stessi facciamo fatica a riconoscere.
Ancore è il progetto fotografico che porta alla sua prima mostra e che cattura l’essenza di questi sentimenti fuggenti, rappresentando un viaggio visivo nel quale il tempo e lo spazio si intrecciano. Le fotografie di Caterina invitano il pubblico a riflettere e a connettersi con le proprie emozioni, creando uno spazio di comunicazione profonda e sincera.
Gli scatti fotografici di Caterina Gaggiotti presentati in questa mostra vorrebbero essere (in questo senso), anche una presa di coscienza personale di un periodo non molto luminoso, una “terapia” per fronteggiare le minacce all’autostima di ognuno di noi e per camminare verso la piena accettazione di noi stessi.
CATERINA GAGGIOTTI
Nata nel 2000 a Gubbio, tra i monti umbri, fin da bambina ha privilegiato lo spontaneismo creativo e poi il disegno come mezzo di comunicazione.
Con la sensibilità verso alcuni temi acquisita grazie al percorso liceale in scienze umane, a 19 anni è partita per un anno di volontariato in Kosovo, alla Casa di Leskoc. Da qui l’urgenza di comunicare si è fatto sempre più forte.
Tornata in Italia, dopo un periodo di intima ricerca, ha deciso di iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove si è recentemente diplomata in Grafica d’Arte cum laude.
Ora è pronta a intraprendere un nuovo percorso di studi all’ISIA di Firenze, dove si specializzerà in Design della comunicazione e del prodotto digitale, unendo le sue competenze tradizionali e digitali per creare progetti che rispondano ai bisogni della società in cui vive.
Caterina esplora il mondo dell’arte non solo con la fotografia, da cui è sempre stata affascinata, ma anche tramite la calcografia e il disegno.
La sua poetica si sviluppa attorno a parole chiave come attesa, tempo, silenzio, comunicazione e profondità.
Esplora temi complessi e urgenti, come la violenza sulle donne, la povertà e la guerra, legati alla sua esperienza di volontariato, oltre a tematiche che provengono da una lenta e approfondita scoperta di se stessa, indagine portata avanti anche nel progetto Ancore, nel quale utilizza la fotografia in bianco e nero per creare autoritratti che parlano di intimità e riflessione. Attraverso il suo lavoro, indaga come i momenti di vulnerabilità possano rivelare delle ancore, appunto, ovvero persone e luoghi del cuore, che ci riportano al presente e ci aiutano a emergere dal vortice del caos emotivo.
Convinta che ogni scatto possa valere più di qualsiasi parola detta o scritta, desidera che i suoi lavori possano essere un passo verso la libertà e la comprensione degli altri e di se stessi.
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