Data / Ora
Date(s) - 30/11/2024 - 20/12/2024
3:00 pm - 7:00 pm
Luogo
Galleria pan
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Creare ‘materia’ dal ‘nulla’ significa portare all’esistenza tangibile partendo dal completo vuoto o dal nulla. Questo concetto è spesso utilizzato in filosofia o nei campi creativi per esprimere il processo di portare qualcosa all’essere dal nulla. Si applica a settori come la creazione artistica, la formazione delle idee e persino alle discussioni sull’origine dell’universo, esplorando come nuove cose possano emergere senza alcuna base preesistente. Sottolinea la creatività e la capacità di far emergere la realtà dal vuoto.
La mostra trae ispirazione dal concetto di “creare qualcosa dal nulla” della filosofia cinese. Nella filosofia cinese, “creare qualcosa dal nulla” (无中生有) è un’idea fondamentale, soprattutto nel pensiero taoista, dove assume un significato profondo. Nel classico taoista Dao De Jing, Laozi propone che “il Dao genera l’Uno, l’Uno genera il Due, il Due genera il Tre, e il Tre genera tutte le cose,” il che significa che tutto ha origine dal Dao – uno stato primordiale informe, senza nome e intangibile. Questo esprime una cosmologia in cui l’esistenza nasce dalla non-esistenza, incarnando il concetto di “creare qualcosa dal nulla”.
Questa idea enfatizza un processo di creazione naturale e spontaneo che non dipende da forze esterne o forme predefinite. La filosofia taoista suggerisce che il Dao, privo di forma, possieda un potenziale illimitato, da cui emergono tutte le cose tangibili. Pertanto, il “nulla” non rappresenta solo il vuoto, ma anche uno stato di possibilità illimitata, che funge da fonte e punto di partenza di ogni creazione.
Nel Buddhismo Zen, il “nulla” è considerato anche come uno stato al di là dei concetti e del linguaggio, che può essere sperimentato attraverso la meditazione e la pratica per raggiungere uno stato di “vuoto,” incontrando così l’essenza dell’esistenza. Pertanto, “creare qualcosa dal nulla” non si riferisce solo all’origine dell’universo, ma anche al processo di scoperta interiore. Rappresenta un’espressione di saggezza che trascende la forma materiale e tocca direttamente l’essenza della realtà.
L’opera di Paolo Fraternali presenta un “oggetto-immagine” unico, un linguaggio visivo distillato dalle profondità. A differenza dell’arte astratta tradizionale, che spesso decostruisce e ricostruisce oggetti tangibili per trasmettere idee astratte, le creazioni di Paolo seguono un approccio opposto. Egli parte da uno spazio interiore informe, portando alla luce elementi che non esistono nel mondo apparente e incarnandoli in composizioni stratificate che materializzano l’“invisibile” attraverso forme concrete.
Questo processo creativo è particolarmente evidente nelle sue “impressioni”su carta e superfici pittoriche, dove Paolo evita di affidarsi a singole soluzioni. Al contrario, utilizza varie forme e sagome, sovrapponendole e intrecciandole ripetutamente, fino a integrare materiali diversi direttamente sulle superfici. Questo approccio stratificato e multimediale infonde nelle sue opere profondità e tensione visiva, come se ogni pennellata e ogni strato cercassero di catturare e liberare un “oggetto-immagine” indefinito dal suo nucleo energetico. Attraverso questo metodo, Paolo Fraternali costruisce un regno artistico distintivo che collega l’intangibile al tangibile, invitando gli spettatori a esplorare paesaggi interiori spesso trascurati e strati emozionali latenti.
Le opere di Zhang Zikang incarnano spesso uno stato di “assenza di sé” e “non-azione”, riflettendo la ricerca taoista dell’armonia tra natura e umanità. Il suo processo creativo sembra trascendere nel regno del “Dao segue la natura”, abbandonando espressioni deliberatamente formali. In uno stato di completo abbandono di sé, l’ispirazione fluisce naturalmente e si manifesta attraverso pennellate vivaci e dinamiche.
In contrasto con le distinte “forme-oggetto” presenti nelle opere di Paolo Fraternali, Zhang Zikang crea una sottile sensazione di “nulla”, trasformando oggetti concreti derivati dalla vita e dal mondo in linee e forme astratte. Questo approccio risuona con la filosofia taoista dell’”utilità del vuoto”, dove l’assenza di forma diventa la fonte del significato. Le sue opere invitano il pubblico in un viaggio espansivo e profondo nel “Dao infinito”, ricco di profondità e vastità.
Questa mostra presenta le opere recenti di due artisti, ricche di emozione e profonda riflessione. Attraverso una selezione accurata di pezzi curata dalla galleria, offre al pubblico un banchetto visivo intrecciato con profondità filosofica e un viaggio di pensiero.
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