Data / Ora
Date(s) - 01/07/2024 - 14/07/2024
6:00 pm - 10:00 pm
Luogo
StudioNex
Categorie
Imago è un termine latino dai molteplici significati. Tra questi: figura, ritratto, copia, spirito, apparizione, sogno, parvenza, visione, aspetto, allegoria, sembianza, immagine illusoria. Immaginare, dal tardo latino imaginare, a sua volta derivazione di imago.
Nel suo significato generico, il verbo, come la parola da cui deriva, ha una ricca varietà di accezioni, a seconda che l’oggetto concepito dall’immaginazione sia desunto direttamente dalla realtà, sia una interpretazione di cose e fatti reali, o sia infine creato dalla fantasia stessa. Ad esempio, è comune, accanto a immaginare, la forma immaginarsi, che meglio esprime il carattere interiore, soggettivo, dell’attività immaginativa.
Il titolo di questa personale di Fabrizio Vatta gioca con i due termini “imago” e “immagino”, per suggerire una riflessione sull’atto di creare immagini e sull’immaginazione.
Le immagini non sono la realtà, e non la riproducono qual’è: la evocano, la segmentano, la incorniciano, e facendo tutto questo la imitano. Imitandola, come nella pittura, ce ne restituiscono una fra le versioni possibili.
Le opere qui esposte mostrano figure umane, corpi rappresentati in momenti intimi e pose esplicite, che si mostrano anche in quei particolari anatomici che – troppo spesso – hanno suscitato e suscitano reazioni critiche, se non di censura, dimenticando o non essendo in grado di capire forme e modi di rappresentare l’erotismo, il desiderio, l’istinto – anche carnale – che un artista come fabrizio Vatta vuole, in questo caso, raccontare con la sua pittura.
Scrive il critico d’arte Gaetano Salerno: “I ricercati tagli fotografici delle composizioni conferiscono immediata credibilità e drammaticità a queste immagini che comunque non cessano di alludere al fantastico e all’onirico; il colore forma e deforma, individua e cancella …”.
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