Data / Ora
Date(s) - 08/06/2024 - 28/06/2024
5:00 pm - 8:00 pm
Luogo
Chiesa di Santa Maria Stella Maris
Categorie
In data 08 giugno 2024, alle ore 17.00, presso la Chiesa di Santa Maria Stella Maris sarà inaugurata la mostra relativa al progetto FORME AMORFE, comprendente le opere di Davide Stasino e Lucio DDT ART, due fra gli artisti più interessanti e originali della scena contemporanea. La loro produzione artistica rappresenta una testimonianza di una doppia ricerca: civile ed estetica. Profondamente consapevoli della mobile, cangiante, complessa realtà contemporanea, le loro opere si pongono come stimoli potenti e visionari di critica al mondo.
Ma il cielo non riesce a scaricare pioggia, mentre la vite piange, riversa la sua linfa sul terreno, prepara i suoi frutti: forse avremo altro vino nuovo, altro vino buono. Pensieri sparsi con gli occhi persi sulla campagna di Frascati che scivola via di corsa dal finestrino di un autobus. Si vedono sfumare le colline e gli incubi dello stato di dormiveglia della mia notte insonne. Appena figurati nella mente, appaiono giochi, volti perduti, aeroplanini, orsacchiotti imbronciati si alternano simili ad immagini ad intermittenza. “Quei lampi che ci permettono di vedere, ma di vedere davvero, se non fossero più rapidi degli altri”, scriveva Breton padre del movimento surrealista. Penso a Nadja, protagonista del suo romanzo, alla sua capacità di cogliere l’invisibile da cose visibili.
Bellezza rivoluzionaria, misteriosa, visionaria, potrebbe essere lei una delle donne che si nasconde sotto la vernice di Stasino? Sorrido, immaginando a cosa avrebbe pensato Breton all’ipotesi, quel personaggio “amante dell’amore in un mondo che non crede che alla prostituzione”, come lo apostrofava Marcel Duchamp, che vagava per Parigi in compagnia di artisti e scrittori. E giocheresti mai con i Toys di Lucio DDT ART? così intensamente espressivi, che entrano nella tua mente e difficilmente li dimentichi? Da dove provengono? Da quale universo parallelo o tempo spazio sono arrivati fin qui?
E intanto fuori comincia a piovere, l’acqua bagna il finestrino. La campagna di Frascati è ormai alle spalle, si attraversa quella linea retta dell’autostrada del sole che mi porterà a Napoli ad incontrare due artisti: Davide Stasino e Lucio DDT ART.
Non sarà la Parigi di Breton, dei surrealisti, delle avanguardie, ma certamente non ne faccio un cruccio. Anche la città partenopea, in scala più piccola, fibrilla, pulsa di idee. Napoli dai mille contrasti, che pota i rami delle sue viti per portare più frutto e per accidente o per capriccio gli capita di recidere pure quelli migliori. Ma quanta linfa lacrima dalle cicatrici del tronco! così il capoluogo campano fa con i suoi figli: li annienta e li nutre allo stesso modo. Li alimenta con la sua linfa vitale, rendendoli capaci di slanci unici e irripetibili: Davide Stasino e Lucio DDT ART sono una testimonianza. Della città ne hanno ereditato lo spirito, estroso e creativo, per espandere la loro sensibilità su territori poco battuti, per parlare all’anima. Cantare a colpi di pennellate una
condizione umana che sfugge, difficilmente inquadrabile, che scopri nel tuo inconscio o ritrovi nel presente, in una vita parallela o in una serie televisiva dispotica che non hai ancora visto e che, magari speri di non vedere. Insieme non formano un movimento, troppo liberi per lasciarsi imbrigliare in regole precise, in manifesti che non legge nessuno e anche difficili da postare su Tik Tok…
Sono invece amici, si confrontano, dialogano, collaborano come musicisti in una jam session, ma ognuno crea arte in modo particolarissimo, capaci di catapultarti nel loro universo al di fuori e oltre il confine.
“Forme amorfe” è il progetto a cui stanno lavorando. Una sorta di viaggio, non solo artistico, ma soprattutto mentale…
Forme Amorfe
Di Andrea Capasso
La DDT ART continua a farci la stessa domanda: «Cosa resterà, dopo?» Cosa resterà dell’uomo e del mondo, infatti, quando l’aria sarà tutt’uno con i gas di scarico delle auto e i fumi letali delle fabbriche, quando l’acqua non sarà altro che veleno liquido e i corpi (i nostri, dei nostri figli, dei nostri nipoti…) saranno contorti e deformati dall’impazzire delle nostre cellule?
Le creature e gli oggetti che l’Artista ci mostra si stagliano su sfondi sfumati, nei toni del grigio e del bianco sporco o giallognoli, che alludono a un ambiente desertificato e spogliato di vita, dove nulla cresce e nulla vive veramente, ma al massimo sopravvive, nonostante tutto. Per sopravvivere, uomini e animali si sono adattati, e hanno assunto le forme di robot senza carne, o di indistinti ominidi dai tratti consumati da venti radioattivi. Nel loro mondo inaridito, essi ci guardano e restano in silenzio, forse per accusarci, forse perché hanno perso definitivamente la ragione.
Profondamente turbato dalla conoscenza del presente, ispirato dal potente immaginario pop di opere cinematografiche come Mad Max e da fumetti come Hokuto no Ken, Lucio DDT ART ci regala dipinti capaci di aggredire la nostra coscienza e sfidare il nostro calmo, borghese “senso estetico”…
L’arte di Davide Stasino propone, con disciplina e ossessione, immagini di corpi e, soprattutto, volti, che arrivano a comporre un caleidoscopico album di identità da ricercare e decifrare. Occhi, nasi, bocche delle sue figure, prevalentemente femminili, sono cancellati (forse nascosti, forse protetti) dal colore, che a volte cola, a volte schizza, a volte seppellisce brutalmente. Se, concretamente, è la mano dell’Artista che spande il colore sulle forme, simbolicamente è il contesto sociale a richiedere la cancellazione dell’identità personale, in modo particolare di quella femminile. Nel mondo dei social network, in cui la bellezza standardizzata trionfa, si brucia e muore, cosa interessa agli utenti, ai follower, sapere chi siamo veramente? Se i nostri desideri, la nostra storia, le nostre vicende sono solo irrilevanti fotogrammi, che scorrono velocissimi sotto gli occhi di tutti, cosa contano i nostri connotati?
Le nullità di ieri saranno i divi di domani, e le star di oggi diventeranno i reietti del futuro; tutto è ridotto a prodotto per il mercato, intercambiabile e rimborsabile, destinato a una funzionale obsolescenza. Il mercato della visione richiede solo maschere colorate e vezzose, atte a compiacerci per un po’; poi, tutte possono andare al macero. Tuttavia, la seduzione della forma è potente; ne siamo forse immuni? L’esperienza estetica non è forse, anche, un compiaciuto osservare? I dipinti di Stasino denunciano e interrogano, propongono riflessioni e pronunciano enigmi. Spetterà a noi cercare di raccogliere la sfida di conoscenza che essi rappresentano, dinanzi alla quale, probabilmente, finiremo per sapere di non sapere. L’arte del Nostro, infatti, è fatta per stimolarci infinitamente, grazie al carattere misterioso e divinamente ambiguo dei suoi soggetti…
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