Data / Ora
Date(s) - 16/09/2023 - 28/09/2023
4:30 pm - 7:30 pm
Luogo
STUDIO C
Categorie
Galleria d’Arte Contemporanea
“STUDIO C”
via Giovanni Campesio, 39
29121 Piacenza
cell: 348-8703060
Email: studio.c.immagine@gmail.com
MOSTRA PERSONALE ANTOLOGICA DI
PENNELLETTO (FRANCESCO ASCIONE)
L’INAFFERRABILE AMBIGUITA’ DEL VERO
16 – 28 settembre 2023
Alla Galleria d’Arte Contemporanea “STUDIO C” di Piacenza, in via Giovanni Campesio 39, si inaugura sabato 16 settembre, alle ore 18, la mostra personale di Pennelletto (Francesco Ascione) dal titolo “L’Inafferrabile ambiguità del Vero ”. Nato a Napoli, ma attualmente residente a Prato, Francesco Ascione inizia giovanissimo a viaggiare sia in Italia che in Europa registrando impressioni, stringendo amicizie, frequentando artisti e personalità di rilevanza internazionale. Il suo, però, non è affatto un viaggiare turistico dove tutto è predisposto e programmato. Ascione, al contrario, si mescola alla gente, veste come loro, siede alla loro tavola, ne condivide rischi ed esperienze, insomma partecipa alla vita e alle scelte dei personaggi che incontra e lega la sua vita alla loro. Così lo troviamo a Milano, Roma, Firenze e poi ad Avignone, Berlino e Stuttgart. Il senso del viaggio, pertanto, si veste di simboli e significati, diventa percorso e conoscenza di se stessi, viaggio interiore, nel profondo dell’anima e della coscienza. Nasce dunque da questi presupposti la sua espressione artistica, fortemente legata all’uomo e alle sue problematiche. Pittore e restauratore di affreschi e pitture murali di rilevanza storica e accademico di San Marco dal 1976, Francesco Ascione vanta inoltre un ampio e articolato curriculum critico-espositivo fatto di mostre personali tenute in tutta Italia e poi Londra, Berlino, Houston ecc. Personaggio schivo e solitario, ma non per questo fuori dalla storia, anzi, ben ancorato ai Movimenti d’Avanguardia Internazionali perché fine intellettuale, profondo conoscitore della vita e dei suoi meccanismi e raffinato interprete dell’animo umano, con coerenza e tenacia continua a portare avanti il suo lavoro costruito su silenziose e a volte dolorose riflessioni, su originali e imprevedibili accostamenti, su un’espressione tutta tesa a manifestare il suo “credo” pittorico senza preoccuparsi di essere piacevole e di soddisfare, in qualche modo, le richieste del mercato e di una società che, ormai, è completamente succube delle mode e della comunicazione.
Pittura di derivazione surreale e metafisica, magica e visionaria, capace di entrare, con grande efficacia e lirica interpretazione all’interno dell’animo umano per indagarne percorsi e traiettorie, per interpretare drammi e accadimenti, per decifrare, se possibile, l’incredibile mistero della vita e dell’esistenza. In questo vortice espressivo sogno e realtà convivono in assurde e imprevedibili combinazioni, i racconti si infittiscono di significati e situazioni, si fanno viaggio nel tempo, scavano nella memoria e nel ricordo, recuperano emozioni e stati d’animo. Espressione intensa e sentita, vissuta sulla propria pelle e verificata giorno per giorno. Perchè l’arte non è soltanto ispirazione del momento, ma è soprattutto vita, condizione esistenziale, aria pura e vitale da respirare in ogni istante. Così sulle luminose pareti della galleria sfilano le opere di “Pennelletto” che sono un’impietosa fotografia dei nostri giorni e dei gravi problemi che affliggono l’attuale società: l’alienazione, il consumismo, l’eros, la politica, il relativismo, la solitudine, seguendo sempre il filo diretto dei suoi pensieri, del suo linguaggio, del suo modo di intendere e concepire la comunicazione artistica. Un mondo complesso, quello di Francesco Ascione, un vero e proprio universo dove la realtà può sconfinare nel sogno, la verità nella finzione, l’intuito nel pensiero razionale, la ragione nella leggerezza del volo poetico. Lo stesso dicasi per i suoi personaggi che, pur presentandosi con la fisicità e la corporeità della materia viva e concreta, portano dentro anche una delicata e misteriosa trasparenza, a rendere la levità dello spirito, la complessità dell’essere umano, la delicata evanescenza dell’anima. Perché il linguaggio di questo artista non è certamente di quelli che si possono improvvisare: esso arriva da lontano e si è sviluppato con continuità e coerenza attraverso mezzo secolo, e forse più, di lavoro e di ricerca. Perchè sin dai suoi esordi, l’artista ha puntigliosamente posto in essere un proprio ben definito codice poetico, tutto gravitante intorno all’uomo e all’esistenza, in grado di farci riflettere, con immagini originali e geniali accostamenti, sulla caducità della vita e sull’inganno che proviene da tutto ciò che troppo splende e troppo appare.
La rassegna, che sarà introdotta dal gallerista e critico d’arte Luciano Carini, chiuderà il 28 settembre.
ORARI: feriali e festivi dalle 16,30 alle 19,30
Lunedì, giorno di chiusura.
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