Data / Ora
Date(s) - 23/05/2024 - 01/06/2024
5:30 pm - 8:00 pm
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Premere il tasto esc del computer se il programma non funziona.
Chora ha sempre rappresentato per Gavino Ganau un’accogliente zona-test di idee in divenire.
Questo nuovo evento multimediale, una riflessione sull’arte del passato che genera nuovi contenuti, si pone in continuità con la precedente mostra del 2018, “A new marketable series”, curata da Valentina Scanu.
I maestri della storia dell’arte del Novecento costituiscono il legame concettuale dei due momenti espositivi ma, mentre nei lavori del 2018 la connessione è esplicita, quasi didascalica e le opere dei grandi sono raffigurate sulle pareti di spazi pubblici o privati, qui nei lavori di questa esposizione, appartenenti alla serie “Kaleidos”, suggestionati dalla pop art di Andy Wharol, dai suoi iconici ritratti dai colori piatti sovrapposti in trasparenza, dalla cultura astratto-geometrica di maestri come Malevic, dalle sottili linee di colore primario alla Mondrian, Gavino Ganau arriva ad una significativa visione personale sia formale che concettuale.
L’immagine figurativa fonde questi segni in una composizione dove non ci sono momenti separati nella costruzione dell’opera ma formalizzazione e colorazione sono operazioni contemporanee, non più decorazioni sovrapposte ma vere e proprie mutazioni endogene capaci di rappresentare le nuove unità viventi che si mescolano nel melting pot urbano.
L’architettura della rappresentazione cambia: i nuovi individui mutanti che popolano la narrazione, che una volta si sarebbe detta fantascientifica, per esempio nella serie Star Trek alieni e umani costituiscono l’affiatato equipaggio dell’astronave Enterprise, in Star Wars gli avventori di bar disseminati nei pianeti di ogni angolo dell’universo, appartengono alle specie più disparate, oggi convivono più o meno tranquillamente e naturalmente.
Le entità mutagene, riconoscibili dai vividi colori intrinseci, sono raffigurate in modo realistico, non indossano make-up scenografici. La mutazione compiuta innesca un processo escapistico in universi alternativi, con un bioma modificato, produce veri e propri land excapers che sfuggono al consueto verso un nuovo ambiente che si configura come “altro”. La mutazione nasce da fattori dipendenti dallo sviluppo selvaggio del capitalismo, dalla feroce, apparentemente inarrestabile, trasformazione dell’ambiente, dall’uso massificato di molecole artificiali che, capaci di interagire col DNA, danno origine a dei mutanti: i land excapers di una “normalità” della mutazione.
Si intreccia con l’intera narrazione della mostra, in un processo di interscambio che rafforza le idee espresse, una trama musicale escapistica, parallelismi audiovisivi, collegamenti estetici che amplificano le percezioni attraverso il nesso con i cromatismi vividi di strisce e porzioni pittoriche.
Anche i programmi digitali di elaborazione musicale conducono a colorate rappresentazioni lineari dei singoli strumenti, concreti o sintetici, in risonanza con le colorazioni dei mutanti.
Questi propositi trovano piena realizzazione nel progetto LanD ExcapE ExpansE, multiforme laboratorio musicale del duo elettronico LanD ExcapE – composto da Gavino Ganau e Giovanni Dibeltulu – con brani prodotti sia in formazione che in singolo. Le tracce musicali, assieme a quelle degli ospiti – il compositore elettroacustico Marco Dibeltulu, autore di brani da lui stesso eseguiti in concerti acusmatici e programmati nelle radio e nei festival internazionali, e di Italowsky, al secolo Italo Bellu, talentuoso esordiente, autore di una fresca e sfaccettata elettronica – contribuiscono ancor di più a sottolineare il processo escapistico dei mutanti che sono alla base del progetto espositivo.
Non sempre tutto va liscio, non sempre ciò che ci si aspetta avviene: ogni cosa passa da processi di mutazione anche imperfetti ma generatori di stimolanti nuove realtà e in caso di emergenza premere il tasto esc.
LanD ExcaperS
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