Data / Ora
Date(s) - 09/11/2024 - 08/12/2024
2:00 pm - 6:00 pm
Luogo
Castello Visconteo
Categorie
Orizzonti, oltre il cosmo è il titolo del progetto espositivo dell’artista partenopeo Gennaro Mele, presentato dal curatore Vittorio Fiori, proposto in esclusiva presso il Castello visconteo di Pagazzano, che sarà inaugurato sabato 9 novembre 2024, alle ore 16:30.
Le opere allestite nella sala delle Capriate sono il risultato di due anni d’intenso lavoro, non solo di ricerca estetica, ma di profondo studio e riflessione che prende spunto da un punto di vista originale, nasce nell’universo, nel cosmo, nello studio delle
correlazioni tra infinitamente grande e infinitamente piccolo.
Mele compie il suo passo d’avanguardia e si pone di fronte allo studio degli orizzonti verso cui spingere il pensiero. La percezione non si rivolge più frontalmente verso quella linea che definisce il limite terrestre, ma lo sguardo si alza verso l’alto, dove gli orizzonti si moltiplicano e il “vuoto”, da non equivocare con il “nulla”, svela tra le infinite trasformazioni spazio-temporali della materia il peso delle energie positive e negative che fa “zero”.
Mele rigetta le basi dell’importanza e unicità che l’umanità si auto-attribuisce, relegandola a uno degli infiniti effetti “casuali” che derivano dalle interazioni tra materia e antimateria. All’opposto concentra il suo interesse su un altro tipo di interazione, la perfetta simmetria tra cariche materiche che crea il vuoto perfetto, l’azzeramento in cui l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo trovano esatta corrispondenza. Questa immensità del nulla prende il sopravvento nell’infinito del cosmo e relega l’esistenza stessa a “rottura casuale” di una simmetria altrimenti perfetta.
Le opere di Mele vogliono portare lo spettatore a interrogarsi su questi aspetti dell’esistenza e sui limiti fisici dell’essere umano. Oltrepassare gli “orizzonti” significa immergersi nei giochi estetici dell’artista e provare a percepire quell’immensità cosmica che pervade l’intero universo ma che i nostri sensi limitati non sono in grado di esperire. Riconoscere i limiti fisici umani rispetto all’infinità della conoscenza cosmica, fa porre in secondo piano l’essere umano, non per un senso negativo che porta in sé, ma per abbattere l’idolatria dell’individualità. La “salvezza” non è interna all’individuo, non è spirituale né religiosa, il benessere è perseguibile solo se collettivo e condiviso e accompagnato da una nuova consapevolezza “cosmica” dell’esistenza umana.
Per lui l’arte deve tornare a incidere sulla vita, per stimolare una nuova prospettiva e abbattere le barbarie create dalla nostra società che protendono all’annientamento dell’umanità.
La mostra durerà fino all’8 dicembre 2024 e sarà aperta al pubblico il sabato e la domenica dalle ore 14 alle ore 18.
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