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Gianni Emilio Simonetti. Rapporto da una tela asse...

Gianni Emilio Simonetti. Rapporto da una tela assediata

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Data / Ora
Date(s) - 05/11/2022
6:00 pm - 9:00 pm

Luogo
Associazione Culturale Bianca Pilat

Categorie


RAPPORTO DA UNA TELA ASSEDIATA – Gianni Emilio Simonetti – a cura di Bianca Pilat

“Rapporto da una tela assediata” è il titolo della mostra di Gianni Emilio Simonetti che sarà presentata dall’ Associazione Culturale Bianca Pilat dal 5 novembre al 10 dicembre 2022 e che raccoglierà 28 opere.
La mostra sarà arricchita da un’opera sonora che i visitatori potranno ascoltare scaricando un QR code.

Esponente del situazionismo in Italia, Simonetti è tra i protagonisti del movimento Fluxus e promotore di eventi e concerti. E’ compositore, regista e scrittore di numerosi testi di impegno teorico in campo artistico, politico e sociale.
Ha pubblicato libri che mescolano documentazione storica, riflessione filosofica, invenzione narrativa e cultura materiale, alcuni dei quali sono usciti sotto pseudonimo.

In questa produzione di Simonetti, lo spazio della tela si trasforma in un mondo sospeso in cui coesistono collages tridimensionali, frammenti di spartiti musicali, sagome femminile e maschili, uccelli in volo, smarginature materiche, tondi cromatici e molto altro.

Il tutto rappresentato e orchestrato con una sapienza che fa emergere la profondità dei contenuti attraverso una inaspettata leggerezza.

Simonetti riesce a corteggiare l’occhio dell’osservatore creando dei rebus visivi dietro cui si cela una complessa e colta stratificazione di significati e riferimenti letterari.

In questa occasione sarà pubblicato Memorandum 3, libro d’artista che fa seguito ai primi due, che uscirà in 101 esemplari di cui solo 12, numerati in numeri romani, saranno firmati dall’autore e conterranno un multiplo originale.


  1. Viana Conti

    4 Novembre

    Una mostra di Gianni-Emilio Simonetti che si intitola “Rapporto da una tela assediata”, a cura di Bianca Pilat, Milano, non può che richiamare i termini dell’urgenza, dell’indifferibilità della proposta. E’ una provocazione che arriva, alla fine dell’estate, dal vento che solleva le tovaglie al café Libman di Odessa, da cuciture provvisorie, utopie dai gradini di sabbia, voli mancati a Ginger Island, perché inattuali, risvegli della sposa e ancora da malinconiche composizioni senza tempo di Satie. Scivolano, eleganti, sulla tela assediata, pattinatori di nuvole e note musicali, indossando mantello e cappello. Nel sessantesimo anniversario di Fluxus, racconti senza racconto, ridisegnano una storia senza nome.

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