Data / Ora
Date(s) - 03/05/2024
2:00 pm - 6:00 pm
Luogo
OPR Gallery
Categorie
C’è chi parte e c’è chi resta.
Ma dove è diretto chi parte? E dove va la mente di chi resta mentre gli altri non guardano?
Queste e altre domande mi sono balzate agli occhi quando ho visto per la prima volta i lavori di Tripodi, così densi di citazioni attraverso i secoli, così stratificati sulla carta leggera – quasi trasparente – nonostante un tratto a china apparentemente semplice, in realtà, preciso ed evocativo al tempo stesso. I suoi disegni si aprono nei corridoi della mente come piccole finestre su momenti di trascurabile felicità, Istantanee, appunto, a loro volta abitate da infiniti mondi.
Ogni singolo dettaglio, una coperta, un gesto, un arazzo a parete, un intreccio di gambe, diventa una porta socchiusa su un universo parallelo, una citazione che sarà ripresa più avanti, in un’altra tavola, in un’altra storia.
Ciascuno di questi preziosissimi racconti per immagine è avvolto da una pace disarmante, che richiama le figure allungate nelle terrecotte di Arturo Martini.
In altre piccole tele, i riferimenti ai Nudi di Matisse e a Le grandi bagnanti di Cézanne, interagiscono col “futurismo romantico” come l’artista stesso ha definito la sua fascinazione per la velocità, e il movimento.
Tripodi guarda inoltre alla sospensione ieratica dei ritratti di Carrà e ai giochi di sguardi compiacenti dei dipinti di Donghi, inequivocabilmente foriero della fiamma ardente del classicismo: la sua non è un’appropriazione indebita, è piuttosto una precisa volontà di condurre delicatamente per mano, attraverso le epoche, questa tradizione millenaria, riportandola alla luce con un leggero tratto a china su carta giapponese.
La mostra ospitata da OPR Gallery, chiude nella giornata di venerdì 3 maggio alla presenza dell’artista e del gallerista, Francesco Macchi.
Ancora pochissimi istanti, dunque, per sollevare in punta di piedi il drappo rosso su questa piccola camera delle meraviglie.
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