Data / Ora
Date(s) - 24/02/2024 - 23/03/2024
6:00 pm - 9:00 pm
Luogo
Don Nino MInd Food
Categorie
UNA POSSIBILE GEOLOGIA
di Giuseppe Agnello
a cura di Vito Chiaramonte
Don Nino-Mind Food, Via Vincenzo Di Marco 24,
90143-Palermo, Italia.
Opening: 24/02/2024, ore 18:00.
Chiusura: 23/03/2024.
Sabato 24 febbraio 2024, alle ore 18:00, Don Nino-Mind Food è lieto di invitarvi all’opening di Una possibile geologia mostra personale di Giuseppe Agnello a cura di Vito Chiaramonte.
Una possibile geologia è la sintesi delle ultime linee di ricerca e di sperimentazione di Giuseppe Agnello. Dallo studio, o per meglio dire dallo spazio della trasformazione in cui l’immaginazione creatrice dello scultore metabolizza i materiali nobili e quelli di recupero, Agnello porta in mostra una serie di opere recenti, sculture a tutto tondo, calchi, rilievi, in cui affronta ancora una volta, ma con soluzioni formali inedite, il tema della relazione fra scultura e forme naturali. Si tratta di un piccolo nucleo di lavori visualizzati nelle pietre e nelle piante della campagna racalmutese, immagini ipotizzate nelle cose e riscontrate nella materia. Il metodo di Agnello, infatti, contaminando le strutture naturali delle seleniti e degli albastri con la logica costruttiva e visuale della scultura, apre la possibilità di intendere il lavoro dell’artista come una possibile geologia. Si tratta da sempre di uno scavo, sembra dirci Agnello, in cui la roccia recuperata nel mezzo della terra, fra le rughe del paesaggio, incrocia l’altro scavo, quello esistenziale. Si crea così un nodo in cui lo spazio, la pietra, l’architettura delle forme, sembrano riecheggiare “quel che noi stessi da sempre facciamo nel regno della pietra, nella misura in cui non la lasciamo più rotolare ma la squadriamo e ne facciamo qualcosa di inamovibile” per esprimere così il tormento di oscillare tra l’illusione vitale e la sorda materia (Lacan).
La Mostra sarà visitabile tutti i giorni dal Martedi al Sabato dalle 10:00 alle 14:00 e dalle 16:00 alle 20:00.
Per maggiori Informazioni: Donninomindfood@gmail.com
Giuseppe Agnello è nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, il 9 dicembre 1962. Sin dagli anni ottanta è presente nella scena artistica siciliana con svariate mostre personali e collettive ed ha realizzato diverse opere pubbliche sia in Italia che all estero. La natura è il campo infinito in cui ricerca stimoli e connessioni con la sua idea di arte ed è la fonte da cui attinge per la costruzione di forme e concetti, che siano figure umane o elementi vegetali. Tra i suoi recenti progetti espositivi vi sono le mostre “Memorie: vedute laterali e oblique” con cui inaugura gli spazi espositivi della Torre Carlo V, Porto Empedocle e in cui le oltre 40 opere si presentano come rappresentazioni di un passato atavico e collettivo; “Dalle dure pietre” presso il palazzo dei Giganti, la Cappella di Santa Sofia e il Parco Archeologico Valle dei Templi di Agrigento in cui l’artista, attraverso i calchi di elementi naturali e le figure, riflette sul tema profondo del rapporto tra uomo e natura -base di tutta la sua poetica- dialogando con spazi carichi di memoria come gli antichi edifici sacri della Valle dei Templi; le grandi istallazioni di “Arcadio/Terre in moto” all’interno del Parco Archeologico Naxos a Taormina dove di confronta con le rovine dell’antica colonia greca attraverso l’interpretazione lirica e scultorea della migrazione; “Paludi” presso la fondazione La Verde La Malfa – Catania. E “Come Pietre nel Paesaggio” nel Castello Chiaramontano di Racalmuto in cui l’artista affronta il tema della natura basando le sue opere sull’elemento primario e archetipo della pietra. Ha insegnato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Attualmente insegna Scultura e Tecniche della Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Vive lavora tra Racalmuto (AG) e Palermo.
Vito Chiaramonte (Castelvetrano, 1973) è Phd in Storia dell’arte, docente e coordinatore didattico. Curatore indipendente, ha pubblicato saggi dedicati alla pittura meridionale del cinque e seicento, e alla ricerca nell’ambito della tutela e della storia del restauro. I suoi campi di interesse spaziano dalla didattica dell’immagine all’iconologia, dalla scienza delle immagini alla psicoanalisi. Come curatore indaga la possibilità di incrociare la produzione contemporanea con i temi della memoria individuale e collettiva. Recentemente ha curato 33 di Salvo Mancuso, Hortus Deliciarum di Domenico Pellegrino, La fine del mondo di Giuseppe Borgia, Die Zauberflöte di Fulvio Di Piazza, L’insieme vuoto di Ennio Parasiliti Caprino e Josef Ribaudo e Mashup di Andrea Buglisi.
Don Nino – Mind Food è un Laboratorio creativo nato dalla volontà dei due collezionisti Francesco Galvagno e Silvia Mercurio con il desiderio di generare uno spazio ibrido, che celebrasse le molteplici visioni dell’arte, dalla Pittura alla pasticceria. Don Nino Mind food si presenta come un ambiente multiforme, centro culturale e spazio espositivo, in cui concretizzare progetti interdisciplinari: uno spazio aperto al pubblico, alle contaminazioni, alla città, in cui fare esperienza dell’arte contemporanea in ogni sua forma ed espressione.
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