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Hu-Be.The Privilege of the Spectators

Hu-Be.The Privilege of the Spectators

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Date(s) - 30/08/2024 - 01/09/2024
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The Privilege of the Spectators

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“The Privilege of the Spectators”, “Il Privilegio degli Spettatori” è il titolo dell’opera site-specific di Hu-Be.
Come osservatori, varcata la soglia, attraversiamo lo spazio in ascensione, salendo le scale: ognuno con il proprio corpo, le proprie storie, le proprie idee. Ciò che ci circonda è un’esplosione dello spazio, la distruzione dei muri che lo racchiudono. Le pareti e il soffitto si spalancano con il disegno ad una profondità spazio-temporale infinita. Assistiamo ad uno spettacolo di rovine e sfacelo che dilata lo spazio fisico che ci circonda.
Il lavoro di Hu-Be sviluppa lungo le pareti tre tempi di un’esplosione, compressi e sovrapposti. Si tratta del “durante”, del “dopo” e di un tempo che non ci appartiene. Definiscono i primi due tempi la presenza degli oggetti quotidiani e i resti dei detriti di uno spazio abitato. Nella dimensione temporale che non possiamo comprendere si muovono le figure: sono come lenzuoli che avvolgono essenze immateriali, che a tratti si definiscono, si trasformano continuamente per loro stessa sostanza, modellati da torsioni, accelerazioni e vortici d’aria. Superando la loro consistenza leggera, trovano la forza di muoversi in esplorazione lungo traiettorie non tracciate e fluttuando si avvicinano, liberi di incontrarsi o di respingersi.
Seguendo il percorso diveniamo parte del movimento, siamo Spettatori al centro di ciò che accade. Siamo coloro che osservano gli eventi che accadono nel mondo da una posizione sicura, da un luogo protetto, dal quale possiamo provare sensazioni intermittenti di distacco e coinvolgimento.
L’opera di Hu-Be ci avvolge in un vortice: ci sentiamo particelle di un campo energetico fatto di tensioni e collisioni. Siamo figure sospese qui, in questa catastrofe in atto, incredule, incapaci di comprendere veramente, ma capaci di movimento. Dal contatto, dall’empatia tra Spettatori scaturiscono scintille, piccole o grandi scariche di energia.
Due figure al centro della parete principale si cercano, si sfiorano. Sembra essere questo un punto di maggiore concentrazione dell’energia che governa l’intera composizione. Sembra nascere da qui un ulteriore vortice vertiginoso, nuove correnti, un boato che apre ad un’ulteriore profondità spaziale. Il contatto tra le due figure è generatore di nuova energia dirompente, capace di spostare materia. Se non possiamo cambiare gli eventi, possiamo generare energia. Alla distruzione può seguire la ricostruzione, risultato dello spostamento di sostanze leggere o pesanti, rispetto alle quali serve la stessa attenzione, lo stesso impegno.
L’esplosione è quindi catarsi, liberazione, distacco, identificazione in pura sostanza.
Chi siamo ora? Possiamo essere energia che muove materia. Ed ecco che da “Spettatori” possiamo finalmente riflettere sul nostro punto di osservazione e trasformarci in forza capace di “lavorare con la materia del tempo, con il tempo come una materia” (Claudio Parmiggiani). La volontà di ricostruzione si manifesta spingendo se stessi oltre l’opinione, verso l’azione. Ricostruire significa restituire radici forti alle quali corrispondono rami che crescono solidi, protratti verso il cielo: si fonda su una visione per concretizzarsi in futuro, per se stessi e per gli altri. È’ questo il senso dell’Umano dell’opera di Hu-Be.
L’artista, dando vita ad un’opera che si muove sulle tre dimensioni, ve ne ha introdotto una quarta, perché il tempo qui è sospeso ma contiene tutta la forza in potenza di una rivoluzione. “The Privilege of the Spectators” è vestibolo, spazio del divenire. Ciò che segue ha origine da un’esplosione, come da un’esplosione ha avuto origine l’Universo.


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